«Tu le hai strappato la verginità di dosso!»..

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"Mi sono appena resa conto che la storia principale è scritta in un modo orrendo, Dio ho vergogna di me stessa. "

Payton

Mi alzai di scatto e posai lo sguardo sulla sveglia: nove e dieci. Accesi il telefono per vedere le notifiche e ce ne era una di Bryce. -Payton, scusa l'orario. Devo sapere se rimani da noi per almeno due giorni, dai.- Non so bene che espressione si dipinse sul mio volto in quel momento, ma volevo capire perché insisteva così tanto. Non ci vedevamo da quattro anni e mi chiesi come mai tutto questo affetto, che non mi avevano mai dimostrato, venisse allo scoperto solo ora. Il display del mio telefono si illuminò a causa di un suo nuovo messaggio. -Vieni a casa nostra? C'è Jackson che ti vuole parlare.- Sbuffai, e mo questo che cazzo vuole?
Mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarmi.
Mi guardai insistentemente allo specchio mentre mi lavavo i denti. Due occhiaie terribili, dita leggermente ingiallite..stavo solo sperando che i miei denti non fossero gialli. Aprii la bocca per vederli e ringraziando il Signore erano bianchi.
Sputai l'acqua e mi asciugai la bocca. Mi misi i miei soliti jeans larghi neri e una felpa..beh, nera.
Presi le mie vans e uscì di casa andando nella mia macchina. Dopo 20 minuti circa arrivai davanti casa loro e invia un messaggio a Bryce. -Sono qui.-
Suonai il campanello, per poi aprirmi lui stesso.
«Abbiamo uno scappato di casa?» mi prese in giro il coglione. «Davvero simpatico guarda!» risposi sarcastico. Dopodiché mi abbracciò e mi fece entrare in casa. Aurora era bellissima, però lessi nei suoi occhi qualcosa di diverso; certo era sempre stupenda e attraente ma qualcosa non andava in lei..mi sembrava spenta all'interno, come se non volesse far notare il suo dolore. Volevo tanto baciarla e abbracciarla, dirle quanto la amavo e quanto la sua bellezza mi fottesse la mente, ma non potevo..cazzo se non potevo. Mi sedetti affianco a lei e la guardai, lei guardò me e sorrise leggermente. «Ciao Pay!» mi uccideva quando mi chiamava così, avrei voluto prenderla lì, davanti a tutti. «Troppo entusiasmo per i miei gusti, ciao anche a te.» dissi la verità. «Ciao Payton.» un'altra voce richiamò la mia attenzione. Ma quanto cazzo era fortunato David, aveva una donna così bella e splendida. «Hey, ciao..» lo salutò timidamente, che cazzo stava succedendo? Lui non rispose e uscì direttamente di casa probabilmente per andare a farsi un giro.  «Ma si può sapere perché ce lo hai detto adesso, cazzo?!» sbottò Addison. «Era un momento difficile per me, io non sono riuscita a dircelo.» disse con una voce spezzata la mia piccola. «Mhmh, hai fatto una cazzata! Dio, Santissimo!» ora ne avevo la conferma, è successo qualcosa. «Posso sapere che cazzo ha combinato?» mi permisi di chiedere. «La signorina, per tua informazione, fuma, tende a graffiarsi quando si trove in delle situazioni scomode e non mangia più!»  mi rispose Jackson. Dio, Santo. È colpa mia, non avrei mai dovuto tradirla, è stato un cazzo di sbaglio. Lei non merita una cosa del genere e io ho fatto il coglione, non me lo perdonerò mai.
Il mondo mi sembrò crollare addosso, l'ultima cosa che volevo era che lei stesse così tanto male.
«È una situazione di merda, ok. Ma dovete starle vicino, non può affrontare tutte queste cose da sola. Non so se ve ne rendete conto, sta di merda, da sempre sta di merda! Non riesco proprio capire come fate a definirvi amici per lei..è assurdo cazzo!»
le mie intenzioni erano chiare: le volevo stare accanto e supportarla con tutta la comprensione di questo mondo. «Non osare parlare, Payton. Sta di merda per colpa tua, per le tue cazzate di quattro anni fa! Tu le hai strappato la verginità di dosso e l'hai usata, l'hai maltrattata! Era una bambina, Payton!» mi disse con così tanto disprezzo che sarebbe stato capace di sputarmi in faccia.
«Non dare tutta la colpa a lui, non ha mai fatto influenza sul mio disturbo alimentare, anzi mi ha aiutato quando ne abbiamo discusso..» aprí bocca Aurora. Mi stava sul serio- mi stava sul serio difendendo? «Non ti rendi conto di quello che dici..ti ha sempre preso per il culo, fin dal primo giorno. Non ti ha mai amata, voleva solo il tuo corpo.» mi toccava dirle la verità, dovevo dirle la verità. «All'inizio, quando ti ho conosciuta, il mio interesse era solo il tuo corpo e il mio intento era solo quello di levarti le mutandine. Ma ti ho conosciuta meglio, eri e sei una bellissima persona, sei così solare, gentile, timida e-» mi bloccai.
-Mi sto aprendo troppo, specialmente con gli altri-
pensai. Ero così teso, mi tremavano le mani e non riuscivo a parlare, mi sentivo un bambino nudo.
«E?» mi incitò a continuare con un espressione indecifrabile. «E mi sono innamorato perdutamente di te.» dissi tutto d'un fiato.
Mi aveva completamente fottuto la testa e con i suoi occhi azzurri e i capelli di un biondo ramato;
mi aveva fottuto con i suoi modi di fare; con il suo essere sexy e attraente a modo suo.
«Stronzate!» un'altra voce richiamò la mia attenzione. Non era uscito, il principe azzurro? «David, non ti avevo ancora conosciuto!» sbottò la mia bimba. «Osa solo parlarle in questo modo e giuro che ti ammazzo! Mi hanno detto tutte le porcherie che facevate e che le dicevi!» mi urlò contro. Non ha capito che non mi interessa di ciò che crede? «Oppure non riesci a farle raggiungere l'orgasmo e vuoi darmi la colpa?» risposi acido e a tono. Da dove l'aveva cacciata questa pronta gelosia? Volevo la sua ragazza e me la sarei presa, ne ero certo. «Posso anche essere incapace a letto, ma almeno non sono un tossico e ho una famiglia.»

Abbie

Payton non si riuscì più a contenere, gli sferrò un bel pugno e cominciarono a pestarsi a vicenda. Cazzo!
«Ragazzi basta, vi prego!» urlai.
Jackson e Bryce riuscirono a fermarli.
Bryce teneva stretto Payton e lo rimproverò come se fosse un bambino. «Non parlarmi come se avessi tre anni! Levatevi dal cazzo!» andò verso il bagno, spingendomi visto che mi ci trovavo davanti.

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