Entrambi occupati..

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Credo che Payton si stia sentendo con una ragazza, ma quanto è carinaaa<3! Dovete vedere le sue storie se ne volete sapere di più, ma vi prego non attacchiamola come abbiamo fatto con Cierra Birdsong;il nostro Pay e la sua probabile ragazza non se lo meritano. Ovviamente questo sarà presente nella storia, che alla protagonista farà solo male, già sensibile di mente viene ancora distrutta, ma non pensate che io abbia reagito in questo modo; vi amo!

«Aurora, tocca a te»
«Sono Aurora Felt, ho 19 anni e soffro di un disturbo alimentare come tutte voi. Ho iniziato a soffrirne nove anni fa, uscendo e ricadendo. Poi, per una relazione di sei mesi che ormai è terminata da quattro anni, sono completamente ricaduta. » con fatica riuscii a parlare, ad aprirmi a delle sconosciute.
D'un tratto mi sentii bloccata, non respiravo più, le mani mi tremavano e sentivo le gambe molli. Osservai le mie cosce e per una frazione di secondo, mi sembrarono due prosciutti. «Scusate, io- devo andare-». corsi via, uscì dalla struttura con le lacrime che mi rigavano il viso e mi sedetti sull'erba dei giardinetti.
Mi guardai intorno e vidi la solita persona a fumare una sigaretta. Notò le mie lacrime e mi donò uno sguardo preoccupato. Mi avvicinai a lui, senza dire una parola, lo abbracciai.
Lo strinsi a me.
Perché noi eravamo tutto.
Perché noi insieme eravamo forti.
Non avrei fatto altro che proteggerlo, come lui non farà altro che proteggermi.
Il suo profumo mi avvolse tutta, mi prese d'un tratto il viso fra le mani. Credevo volesse baciarmi, ma lui tolse via le lacrime dal mio volto.
«È difficile aprirsi, lo so. Non devi sentirti sbagliata, hai questo problema che devi necessariamente superare. Sei finita in mano di buoni dottori, Abbie; loro ti aiutano.»
mi rassicurò, mi persi nei suoi occhi, le sue labbra erano così..dannazione. Posai le mani sulle sue guance e azzerai la distanza, feci per baciarlo ma..
«No, no, ma che fai» rise e mi lasciò andare.
Mi aveva respinta.
«Credo che mi piaccia un'altra ragazza e...insomma hai capito.» Un'altra lei?
Mi sentii in colpa, io non ce la potevo fare.
«Ma prima ti sei comportato come se fossi single..»
«Ho sbagliato, mi dispiace molto»
«Io torno dentro..»
«Abbie» lo sentii sbuffare e me ne andai dentro.
Inutile dire che scoppiai a piangere, corsi in bagno, vomitai e mi tagliai. Perfetto. Circolo continuo.
E poi perché mi importa? Mi ha fottuto di nuovo! Stronzo! Però ora siamo entrambi occupati, credo che finirà qui, presumo.

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