Epilogo.

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Ahimè, anche questa storia è terminata. Ci sono dei punti interrogativi, che rimarranno a vita.
Payton e Aurora, due ragazzini a due adulti.

Payton

Erano passati due mesi dalla "rottura" con Lauren.
Aurora era uscita dalla clinica, aveva superato tutto.
Avevamo litigato di brutto quella sera, e lei aveva ragione. Ora mi stava facendo la predica, stavamo litigando. Mi aveva beccato mentre sniffavo. «Sei un opportunista! Sei un maleducato del cavolo! Mi hai mentito! Sei uno stronzo!» urlò.
«Ho bisogno della droga! È un tuo problema? Non mi sembra, cara mia!»
«Si Payton! Tengo a te, sono tenuta a sapere delle tue ricadute!»
«Fatti i cazzi tuoi!»
«No! Vaffanculo!» sbraitò.
«Che hai detto?» Mi avvicinai pericolosamente a lei, mettendole una mano sul collo e lei urtò il sedere contro la scrivania di camera sua. Non mi controllavo quando ero nervoso, sarei stato capace di picchiarla, ma non lo feci, perché lei era l'amore della mia vita.
Senza ragionare la baciai, la baciai con tutta la foga che avevo. Ero affamato, avevo davvero tanta fame.
Le accarezzai i fianchi e strinsi il suo bel culo sodo.
«Dio quanto mi era mancato.» le baciai il collo e lei sorrise ansimando. Eravamo entrambi affamati. Non ci toccavamo da quattro anni. La spogliai tutta e lei fece lo stesso con me. Ci spostammo sul suo letto e scesi più in giù, per sentirla godere. Cominciai il mio lavoretto e lei gemette, ansimò il mio nome.
«Payton.. sì..» leccò le sue labbra e mi strinse una ciocca dei miei capelli. Stava facendo ciò che volevo succedesse da troppo tempo. Troppo.
Dopo qualche minuto la feci venire e leccai tutto, tutti i suoi umori. Andai spedito verso le sue labbra che baciai con passione.

Abbie

Stava succedendo, stavamo facendo sesso, il sesso coi fiocchi che aspettavo da troppo tempo.
«Girati.» mi ritrovai nella nostra posizione preferita.
Cominció subito a penetrarmi, a provocarmi piacere,
gemetti come lui.
«Ah, Abbie. Sei così bella..» massaggiò i miei glutei.
«Payton! Ah! Più veloce!» aumentó le spinte, mi accontentó, per quanto andava veloce, nel giro di dieci minuti saremmo venuti entrambi.
Cominciai a muovere il sedere contro il suo bacino e percepii la sua eccitazione.
«Merda!» disse fra gli ansimi.
«Ah! Di più!» ero tanto affamata, più tardi mi avrebbe concesso sicuramente il mio più grande desiderio.
Assecondò le mie idee e non riuscii a regolarmi nel tempo, che ora era? Da quanto tempo ci stavamo dando dent- Oh Cazzo!
«Ah! Payton!»
«Ah, Abbie..» arrivammo al limite in contemporanea.
Regolarizzammo il respiro e uscì da dentro di me.
Sussultai e sentii un vuoto. Si distese accanto a me e mi sorrise, ricambiai immediatamente.

Payton

Mi baciò e io risi. Posai le mani sulle sue guance e la baciai di nuovo. Me la limonai per bene e lei, estasiata appoggiò la testa sul mio petto.
Ero cotto di lei. Sorrisi come un bastardo, perché avevo ottenuto ciò che volevo. Ero uno stronzo, ma come promesso... Aurora me la sono presa, stronzi.

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