Seduzione.

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"Ho paura di perdere nuovamente il profilo, vi prego aiutatemi.
Mi chiede in continuazione l'email che ho già cambiato e fatto un'altro profilo che è questo. Non so se farne un'altro da riserva ma penso che mi conviene, che devo fare?"

Alcool e fumo. Questo era Payton ormai.
Come poter dimenticare quell'angelo, con gli occhioni dolci e le guance sempre pronte ad arrossire.
Ultimamente i due dialogavano, si incontravano;
ma poi andava sempre a finire che litigavano o a dire quanto si mancano a vicenda.
Stava fumando tabacco, nel mentre manteneva con le dita un bicchiere di vodka.
«Sto per avere un esaurimento nervoso, Payton!»
«Rilassati allora?» rispose alla ragazza che si trovava di fronte. Lo guardò male per qualche secondo, si sedette sul letto nel mentre giocava con le sue unghie corte.
«Vieni qui, Abbie» disse invitandola a sedersi sulle sue gambe.
«Non mi piacciono i soprannomi che mi dai, fra Lola ed Abbie non so quale sia il peggiore» disse con un mezzo sorriso.
«Beh, la verità? Non so pronunciare bene il tuo nome, che è bellissimo ma Abbie è meglio» la rispose ridendo.
«Tossico»
«Puttana» «La mia puttana» disse per provocarla.
«Placa gli ormoni, non ho più quindici anni e non sono più ingenua» rispose alla provocazione Aurora
«Ma sono sempre superiore» disse con tono sicuro.
Le accarezzò la guancia con il pollice, ripassando il contorno delle labbra. La osservò e si sentiva dentro una lussuria incontrollabile. Intanto anche lei era attratta dalle labbra di Payton, era molto tentata a baciarle e cercò di resistere, ma non era così semplice. Il solito formicolio nel basso ventre peggiorò la situazione.
Payton abbandonò per un minuto le labbra delle ragazza, nel mentre continuava a fissarle, mise la mano destra sulla schiena di Aurora per avvicinarla di più a lui, con la sinistra toccò e strinse i suoi morbidi glutei.
«Quanto sei bella Abbie» e fece unire le loro vogliose labbra. Le lingue si intrecciavano e si assaporavano a vicenda. Payton, preso dall'eccitazione infilò la mano nelle mutandine di Aurora.
«P-payton» ansimò
«Dimmi piccola» la rispose
«Non possiamo farlo» disse fra i gemiti
«Conosco tutte le tue fantasie su di me, ne hai l'opportunità..approfittane. Se non vuoi essere penetrata non lo farò, ma almeno fammi sentire i tuoi orgasmi» continuò a sfregare le sue dita sul suo clitoride, provocandole piacere.
«Ah, ah payton»
«Mh così piccola, gemi per me».
Le gambe le tremavano, stringeva i capelli del ragazzo e nel mentre era vicina all'apice. Strofinava e faceva segni circolari che la facevano bagnare. Era caldo e umido, Payton avrebbe voluto tanto leccarlo, ma sapeva che era troppo per lei, così la fece venire.
Le loro labbra si scontravano così come le loro lingue.
«Sono tutta bagnata adesso» disse guardandolo male
«Cambiati e mettiti il pigiama, è tardi» con un sorriso affermò Payton.
Si tolse la maglietta, mettendo in mostra il suo reggiseno. Poi si tolse la tuta facendo notare le sue mutandine nere. Era bellissima, la ragazza più bella che Payton avesse mai visto. La squadrò attentamente, alzandosi e mettendosi di fronte a lei. Toccò i suoi fianchi e accarezzò la sua guancia. La fece avvicinare a lui, baciandola. Un dolce bacio, assaporava le sue labbra e poi si staccò.
«Sei bellissima» «Ho così bisogno di te, Abbie» «Ho bisogno di fare l'amore con te» «Sei solo mia, nessuno può averti»
«Sono così attratto da te, sei sexy e bellissima in tutto»
le sussurrò all'orecchio.
Si sentiva costretta a provocargli piacere, ma non voleva essere penetrata, non le andava e sapeva che Payton l'avrebbe sul serio sfondata. Le eccitava quel suo solito comportamento, ed era irresistible. Ma quella notte era così dolce che non si riuscì a trattenere.
«Payton, ho voglia» si lamentò.
«Piccola» disse
«vai a dormire, se vuoi rimango con te»

E dormirono un'altra volta insieme, come sempre. Ma stiamo scherzando? Lei è fidanzata e va dietro all'ex.

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