La Città Sommersa

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Marte,

21 gennaio 16, ore 15:10

Bacino di Eos



La motovedetta avanzava rapidamente sull'acqua, superando senza difficoltà le onde alte ma lente tipiche di Marte; al suo interno, l'agente Mia Haywood cercava di sopportare come meglio poteva il costante beccheggio dello scafo.

«Idiota.» si lamentò l'agente con sé stessa. «A quest'ora potrei essere tranquilla sulla terra ferma. Ma perché ho detto di sì?»

In realtà, Mia sapeva benissimo il motivo per cui aveva accettato l'incarico: non si poteva semplicemente rifiutare una missione così importante, specialmente se la richiesta proveniva da un uomo come il maggiore Faraday.

Accedere al server dei Fantasmi, e usarlo per risalire alla posizione di ogni agente cinese su Marte: era questa la missione che le era stata assegnata.

Mia era certa che il maggiore la stesse mettendo alla prova: poteva sembrare un incarico troppo importante per una semplice agente con poca esperienza come lei, ma in realtà non avrebbe dovuto presentare particolari problemi. Avevano le coordinate esatte del server, ed Eos era una zona abbandonata da tempo: non avrebbero dovuto incontrare ostacoli.

«Mia, siamo arrivati.» chiamò una voce dal ponte dell'imbarcazione: era l'agente Michael Forti, il pilota della motovedetta. Oltre a lui, la Divisione Marittima della Sicurezza Planetaria aveva inviato ad assisterla un esperto sommozzatore, Henri Lion.

Mia non sapeva quasi nulla sul loro conto: immaginava fossero di origine terrestre, come quasi tutto il personale della marina, ma non aveva quasi parlato con loro per tutta la durata del viaggio.


Uscì sul ponte dell'imbarcazione e si guardò intorno con apprensione: erano in un punto isolato del Bacino di Eos, con la costa lontana all'orizzonte. In caso di guasti, avrebbero dovuto aspettare un bel po' prima di essere soccorsi.

Gli agenti Forti e Lion stavano parlando fra loro; quando la vide, Forti fece cenno a Mia di avvicinarsi. Lion aveva già indossato una muta stagna da sub, ed era appoggiato alla fiancata della motovedetta a braccia conserte.

«Abbiamo raggiunto le coordinate.» disse Forti. «Come forse sai già, stando alle vecchie mappe di Eos siamo sopra Parker, un vecchio insediamento minerario.»

«Ne ho sentito parlare.» confermò Mia. «È rimasto sommerso quando hanno portato l'acqua sul pianeta.»

«Davvero? Non ci sarei mai arrivato.» replicò Lion, ridacchiando. Mia notò che aveva un forte accento francese, mentre Forti parlava senza alcuna inflessione.

«Come ci hai gentilmente ricordato, Mia, Parker è attualmente a cinquanta metri di profondità circa; sempre stando alle mappe, si trova su quello che un tempo era un altopiano circondato da montagne.»

«Non mi è chiaro: come fa il server a trasmettere, se è sott'acqua?» intervenne Lion. «Il segnale non dovrebbe essere bloccato dalla cupola?»

«No, l'antenna principale di Parker si trova a qualche chilometro di distanza, sulla cima di uno dei monti circostanti, che ora è un'isola: il segnale viene trasmesso da lì. Un piano geniale, in effetti: i Fantasmi hanno potuto riadattare un server già esistente e usarlo come una comoda rete privata. E il tutto si trova in fondo al mare, dove a nessuno verrebbe mai in mente di guardare.»

Non sarebbe stato facile raggiungere Parker, ma Mia era convinta che sarebbe potuta andare anche peggio: da quel che sapeva, il Bacino di Eos poteva raggiungere svariati chilometri di profondità e alcuni dei resti dei vecchi insediamenti erano raggiungibili solo con un batiscafo.

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