Prologo

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Le placide acque di un laghetto circondato da ripide scogliere rilucevano illuminate dal crepuscolo. Il silenzio avvolgeva la sera e non si vedeva anima viva, eccetto una solitaria anatra che nuotava lentamente, cercando pesci di cui nutrirsi.

Improvvisamente, il rumore di uno sparo ruppe il silenzio: l'anatra si alzò starnazzando in volo, puntando nella direzione opposta. Dopo pochi istanti, altri due colpi risuonarono in rapida successione.

Una donna correva ansimando, i capelli mossi dal vento. Era inseguita a breve distanza da un uomo armato. Dalla sua prospettiva, non poteva rendersi conto di star correndo esattamente verso il piccolo lago: il pendio roccioso che lo nascondeva alla vista sembrava una normale collina.

«Ferma!» urlò l'uomo, sparando un colpo in aria.

La donna non si voltò, e continuò a muoversi a zig zag, prendendo riparo dietro le rocce più grosse e risalendo il pendio.

L'uomo sparò un altro colpo, questa volta diretto contro di lei. «Stavolta non mi scappi!» urlò. Il proiettile le passò molto vicino, rimbalzando su una roccia.

La donna si nascose dietro a un macigno e guardò davanti a sé: la cima era poco distante. Una volta raggiunta, avrebbe avuto un piccolo vantaggio sul suo inseguitore, e avrebbe potuto seminarlo. O almeno, così credeva.

Scattò verso la cima, aspettandosi un nuovo sparo che però non giunse. Si inerpicò fra le rocce dando fondo a tutte le sue energie, ma quando arrivò in cima si fermò di colpo.

Era davanti a un lago circolare, di origine vulcanica o craterica, circondato da rupi. E lei si trovava esattamente nel punto più alto. Sotto di lei, un salto di almeno venti metri la separava dall'acqua.

Il suo inseguitore la raggiunse muovendosi con calma. Ormai per la sua preda non c'era scampo. Con deliberata lentezza, le puntò contro la pistola.

«La corsa è finita.» le disse in tono pacato. «Arrenditi.»

I Fantasmi di TharsisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora