Montnoir

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9 febbraio 16, ore 8:15

Ospedale Centrale di Olimpia



Decisi di attendere qualche giorno prima di interrogare Sylvie Montnoir;  diedi ordine alla Sicurezza di rinchiuderla nella cella più buia e scomoda che avessero, in modo da ammorbidirla e renderla più propensa a cooperare. Allo stesso tempo, così facendo avrei lasciato all'Intelligence un po' di tempo per scoprire qualcosa sul suo conto.

Nel frattempo, passai il tempo visitando la città con Elise e Mei, incluso il sito del futuro ascensore spaziale.


Dopo due giorni, decisi di far visita all'agente Haywood: non si era ancora ripresa, e iniziavo a essere preoccupato.

Mia era attaccata a una flebo, ma respirava autonomamente; alcune ferite erano già state curate, ma restava piuttosto malconcia.

Nei nostri brevi incontri non avevo fatto caso a quanto somigliasse a sua sorella Maya, sebbene avessero un diverso colore di capelli, ma guardandola da vicino il legame era evidente.

«Non è ancora fuori pericolo.» mi disse un dottore. «Ma la situazione non è critica.»

Rimasi per molto tempo a osservarla mentre combatteva quietamente per la sua vita: mi rattristava vedere un'agente giovane e promettente ridotta in questo stato. La colpa di quanto successo era della talpa, ma anche mia: farle affrontare una situazione così rischiosa solo per metterla alla prova era stata una leggerezza.

Avevo sottovalutato i rischi, e ora a pagarne le conseguenze era lei.

Raramente mi sentivo in colpa per quello che succedeva ai miei sottoposti, ma questa volta volevo fare qualcosa per lei: dopotutto, si era fin qui dimostrata molto brillante.

L'Accademia per Ufficiali di Olimpia, il luogo in cui i futuri ufficiali della Sicurezza Planetaria venivano addestrati: i requisiti di accesso erano stringenti, a un agente servivano due anni di servizio, ottime referenze e la raccomandazione di un ufficiale di alto grado per potervi entrare.

Mia fino ad oggi soddisfaceva solo il primo di questi requisiti, ma grazie a me sarebbe presto rientrata in tutti.

«Buona fortuna, cadetto Haywood.» sussurrai, sperando che potesse sentirmi.



15 febbraio 16, ore 10:20

Centrale della Sicurezza di Olimpia



Era passata più di una settimana dal mio arrivo; la squadra scientifica che aveva ispezionato quello che rimaneva della base dei Fantasmi aveva nel frattempo portato ottime notizie: nell'attacco erano morti tutti i restanti cinque agenti.

Sylvie Montnoir era l'ultima rimasta, nonché l'unica possibilità di trovare facilmente la talpa, che a questo punto si poneva come ultimo ostacolo fra me e il successo totale della missione.

C'era voluto molto tempo, ma finalmente l'Intelligence aveva trovato informazioni su di lei e, ora che avevo scoperto tutto il possibile, il tempo di tergiversare era finito.

Mi recai alla centrale, accompagnato da Mei Ling; come avevo richiesto, Sylvie era rinchiusa nella più buia e scomoda cella dell'intera centrale, praticamente una stanza vuota e senza finestre.

Attivai la mia visione a infrarossi, indicando a Mei di attendermi fuori.

Davanti alla porta, esitai un attimo. Ricordavo bene l'ultima occasione in cui avevo condotto un interrogatorio: Botkoveli.

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