Capitolo 1

173 1 0
                                    


Pov's Olive

Dolore; è l'unica cosa che provo. Quel dolore dilaniante che non ti lascia stare nemmeno se ci provi.

È passato un mese dalla confessione di Enoch sui miei genitori e io non posso che essere più giù di morale di così.

Ho provato ad andare avanti, a superarlo, ma come posso farlo?

Mi sono innamorata di un assassino, l'assassino dei miei genitori.

Le mie amiche sono sempre qui, a farmi compagnia e io non posso che ammirarle per questo.

Anche loro hanno troncato le loro relazioni per starmi accanto, mentre Berenice da quel che so è con Victor da qualche parte.

Appena glielo detto, è stato incapace di dire niente; ha solo fatto le valigie e se n'è andato da qualche parte.

«Smith!» prova una voce maschile di un professore che non conosco.

Credo vivamente che quest'anno lo salterò.

Alzo la testa dal cuscino e guardo le mie amiche.

«Smith, apra la porta» all'ennesimo richiamo mi alzo e vado verso la porta, aprendola.

Dannazione.

«Olive...» gli occhi di Enoch mi scrutano attentamente, mentre io mi maledico.

Maledizione, dovevo aspettarmelo, in questi mesi ha fatto di tutto per parlare con me.

Per farsi perdonare.

Ma non mi ha mai vista, non ha visto il dolore che porto.

Le mie amiche si mettono subito di fianco a me, mentre io faccio per chiudere la porta, invano.

Enoch mi prende per un polso e mi porta in uno sgabuzzino non tanto lontano.

«Lasciami stare... per favore» abbasso gli occhi.

«Olive, io non volevo» mi mette a posto i capelli e non so perché, ma glielo permetto.

«E io voglio essere lasciata in pace, perciò siamo pari. Hai idea di come siano diventate difficili le cose per me? Ma ritorna pure a rimorchiare ragazze, non è un mio problema»

Lui mi osserva neutro, ma lo conosco talmente bene che dietro quella maschera da duro, sta soffrendo.

«Mi ricordo il nostro primo incontro di notte, dove ho iniziato a spiegarti il significato delle stelle. Mi ricordo anche che mi hai chiesto dell'Orsa Maggiore. Quell'Orsa Maggiore che ora sta soffrendo, che prova dolore, che sa chi ha ucciso i suoi genitori» spiega, mentre io comincio di nuovo ad avere le lacrime agli occhi.

«Non rimorchierò nessuna ragazza, perché provo ancora qualcosa di molto profondo per quell'Orsa Maggiore che sta soffrendo» mi prende il viso tra le mani ed entrambi cominciamo ad avere il fiatone «qualcosa difficile da dimenticare, impossibile»

Si prende una pausa:«Pensavo che cercassi di togliere le parole incise nell'albero» sussurra, ad un palmo dalle mie labbra.

«Mi pareva sgarbato» mento, cercando di fissare i suoi occhi.

«Sei un libro aperto per me, non mentirmi»

Non gli rispondo, ma deglutisco e lui si ritrova a sorridere di poco.

«Tu lo sai perché non l'hai fatto, lo sappiamo tutti e due. È la tua fede per i tuoi genitori che non ti permette di superare la situazione. Non lo ammetti a te stessa, ma sei ancora molto innamorata di me»

I suoi occhi di ghiaccio mi incantano come il primo giorno che si sono posati su di me.

«Ed è ricambiato, stellina. Anch'io ho cercato di andare avanti, ma, lo sai quello che ti ho detto... Mi sono innamorato all'istante di te, colpo di fulmine»

Un Sorriso sotto le Stelle- PAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora