Capitolo 8

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Pov's Fiona

Il giorno dopo arrivano finalmente i miei genitori e io li abbraccio calorosamente.

«Non hai detto niente a loro, vero?» mi sussurra Olive, di fianco a me e io nego con la testa.

Sospira, mentre i miei intervengono:«Dai, andiamo dal preside. Ho saputo che è giovane»

'E che è il mio ex'

Abbasso lo sguardo, mentre Olive mi prende dolcemente la mano.

«Tranquilla, andrà tutto bene» mi sussurra, ma io non ne sono tanto sicura.

Lentamente ci incamminiamo verso la presidenza e io ho sempre più il cuore che mi batte all'impazzata.

I miei genitori bussano e viene ad aprirli Alec.

«Benvenuti, signori Flowers» parla cortese.

Ma quando il suo sguardo si posa su di me, si irrigidisce.

Mi fa passare senza dirmi una parola e vediamo finalmente Simon seduto sulla scrivania, accanto al padre.

'Cacchio la vedo male'

«Buongiorno, signori Flowers. È un piacere conoscervi» Simon si alza, stringendogli cortesemente la mano.

Si sente che è nervoso.

«Il piacere è nostro. Avevo ragione, è molto giovane» gli dice mia madre, mettendosi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.

Mio padre lo guarda con circospetto:«Siamo qui per sapere come va nostra figlia a scuola»

Simon posa il suo sguardo su di me e mi osserva per un tempo che sembra infinito.

«Non va male, certo deve ancora migliorare. Ma in fondo è brava»

«Perché devi migliorare? Pensavo andassi bene, Fiona» mi sussurra mia madre all'orecchio.

«Non lo sa?» interviene il padre di Simon e io vorrei solo sotterrarmi «é da settimane che vostra figlia è rinchiusa nella sua stanza. È ritornata a lezione da poco»

«E come mai?» mi chiede, gelido mio padre.

Non so che dire e fortunatamente Simon mi salva.

«Ha avuto molto da fare. Perdonatela se non v'è l'ha detto»

Lo guardo stralunata e l'ex preside continua:«Anche se cominci a trovare del tempo per venire a trovare mio figlio»

Sospiro e abbasso lo sguardo, mentre mia madre, da brava curiosa, mi osserva:«C-Che sarebbe a dire?»

Rialzo solamente lo sguardo verso di lei e la osservo.

Comincia a mettere insieme i pezzi e balbetta:«Tu e... il preside?»

«Non sto più insieme a lui ormai» sussurro.

«Hai avuto una relazione con il preside? È vietato per un'alunna» dice duro, mio padre.

«Non era preside, fino a qualche mese fa» mormoro, acida.

Simon mi scocca un'occhiata, ma io non dico niente.

«Bene, se non abbiamo altro di cui parlare io andrei. Devo fare due chiacchiere con questa signorina»

«Papà»

Si alza e si congeda, mentre vedo anche mia madre venire con noi.

«Papà per favore, non cominciare...»

«Ti vedevi con il preside e non ci hai detto assolutamente niente» mio padre quando si arrabbia dà sempre il meglio di sé.

I suoi occhi castani mi mandano fulmini e io abbasso lo sguardo.

Un Sorriso sotto le Stelle- PAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora