Pov's Olive
«É da un po' che non mettevo più questa cazzo di divisa. Ne avrei fatto anche a meno» Emma sa proprio come rallegrare le mattine.
«Anch'io» bofonchio assonnata.
«Non sono più abituata ad alzarmi di mattina» sussurra Fiona, grattandosi un occhio e sbadigliando.
Siamo nella nostra stanza e ci stiamo preparando per andare a lezione.
Io ho la testa da un'altra parte, però.
Non ho fatto altro che pensare al bacio con Enoch e ai suoi genitori.
Appena pronte, usciamo e vediamo una miriade di studentesse che si dirigono verso le aule.
«Io non mi ricordo neanche più qual'é il mio armadietto» ridacchia Emma e Fiona si mette gli auricolari.
È da un po' che la mia amica si rintana con la musica.
Una volta arrivate ai nostri armadietti, prendiamo i libri per la prima lezione e ci dirigiamo verso l'aula di inglese.
Ci sediamo e non ci vuole molto prima che molti studenti in classe ci riservano degli sguardi furtivi.
Compresi quelli che entrano in classe: Enoch, Christian e Simon.
Io, Fiona ed Emma guardiamo la neve fuori dalla finestra, ma non basta perché si mettono davanti a noi.
«Avete davvero ascoltato il preside» commenta Christian.
«Bastardo» impreca Emma e io faccio di tutto per non guardare Enoch.
«Chi? Il preside o io?» continua Christian, provocandola.
«Io farei anche il preside» sussurra Fiona e Simon la osserva intensamente.
«Lo sai che un giorno prenderò io il suo posto, vero?» le dice e lei si toglie le cuffiette.
«Certo» mormora «ma di sicuro non sarò io quella che ti starà accanto»
Simon abbassa lo sguardo e la campanella suona, segnandoci l'inizio delle lezioni.
Che sono interminabili.
Fiona è ritornata ad essere quella di sempre, Emma quella annoiata, mentre io mi sto addormentando sul banco.
No basta, devo stare sveglia, i miei incubi sono incessanti in questo periodo.
«Professore» alzo una mano «posso andare in bagno?» domando e lui dopo avermi guardato per lunghissimi minuti annuisce.
«Si, vada pure, Smith»
Mi alzo e sorpasso la porta diretta in bagno.
Una volta arrivata, mi guardo allo specchio:«Sono orribile»
«Non è vero, sei bellissima» mi stacco dallo specchio e noto Enoch davanti alla porta.
Arrossisco, ma lo osservo indifferente:«Cosa vuoi?»
«Sapere come stai» sussurra, avvicinandosi di poco.
"«Non preoccuparti, ti riporto da tuo fratello»"
Boccheggio di poco e lui sorride:«I ricordi, vero?»
Gli scocco un'occhiataccia e faccio per uscire, ma lui mi blocca l'uscita.
Ci osserviamo attentamente e dopo parecchio tempo, parlo di nuovo:«Cosa c'è?»
«Niente, solo... non pensavo di rivederti» mi accarezza dolcemente una guancia.
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Un Sorriso sotto le Stelle- PAIN
RomanceDopo la scoperta di Olive riguardante i suoi genitori da parte di Enoch, lei comincia pian piano a rinchiudersi in se stessa, stando per mesi nella sua stanza. Con le sue amiche a farle compagnia, proverà sulla sua pelle il dolore, quello lancinante...