Capitolo 19

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Pov's Emma

È il nostro ultimo giorno a Parigi e io non so come mi sto sentendo.

Christian ha fatto di tutto per avvicinarsi a me, ma io ero troppo presa per consolare Fiona.

Credo che nessuna delle tre stia peggio di lei.

Ora Simon sta spiegando le ultime cose per la partenza.

Più lo guardi, più lo vedi che non è più un alunno.

Si sta pian piano trasformando in preside e questo non fa che fa star male Fiona.

Ci lascia qualche ora libera e io e le ragazze visitiamo per l'ultima volta il centro di Parigi, caotico come pochi.

Non sono pronta per tornare a casa.

Io e Berenice andiamo a fare shopping con grande disappunto da parte di Olive e Fiona.

Ma quest'ultime ci lasciano fare andando verso la Tour Eiffel, mano nella mano.

Io e Berenice ci prendiamo sottobraccio e ispezioniamo qualsiasi negozio, alla ricerca di vestiti.

Ormai abbiamo stretto un bel legame e sarà un po' per il fatto che abbiamo lo stesso carattere grintoso.

«Che ne dici di questo?» se ne spunta dal camerino di un negozio di abbigliamento con pantaloni attillati e una maglia a fiori un po' scollata sul davanti.

«I pantaloni te li posso approvare, ma per il resto sembri mia nonna» affermo, ridacchiando e lei mi lancia un'occhiataccia.

«Io li prendo ugualmente»

Ci dirigiamo alla cassa, avrò preso circa cinque maglie e tre paia di pantaloni e lei lo stesso.

«Non hai paura che il povero Victor si ingelosisca troppo?» le tiro una guancia paffuta e lei si volta verso di me.

«A lui piaccio come sono veramente, non guarda la mia bellezza, ma il mio carattere. Cosa che nessuno ha mai fatto»

Annuisco, pensierosa e lei se ne accorge, perché sussurra:«Dovresti dargli una seconda possibilità. Ho visto in questi giorni come si avvicina a te. Ci tiene. In confronto a Fiona, non c'è paragone»

«Non lo so, Berenice» consegno tutti i miei vestiti alla cassiera.

«L'avete fatto, no? In questi giorni non ha guardato minimamente Candida. Lui vuole te» mi sprona lei.

Pago, sovrappensiero e aspetto che anche lei faccia lo stesso.

Usciamo dal negozio e ci accorgiamo solo ora che il sole sta tramontando.

Mi affaccio al ponte che dà sulla Senna e Berenice mi osserva per un attimo.

«Ritorno all'hotel» mi volto di scatto verso di lei, preoccupata.

«Vengo con te»

Lei nega con la testa:«Hai molte cose da sistemare. Resta qui per un po'. C'è ancora tempo»

Chiama un Uber e io ammiro il fatto che vuole lasciarmi un po' di tempo per me stessa.

«Pare che tu e Berenice vi siate divertite»

Non mi serve voltarmi per sapere chi è.

«Conoscendoti, avrai svaligiato mezzo negozio»

Sorrido di poco e mi volto verso Christian.

I suoi occhi azzurri sono splendenti come due cristalli e fanno compagnia a tutti i colori del tramonto intorno a noi.

«Ho fatto andare quasi tutti i soldi che mi ha dato mio padre» ridacchio e lui sorride di poco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04 ⏰

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