Capitolo 9

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Pov's Enoch

Le lezioni sono finite da un pezzo e io e Christian stiamo facendo i compiti.

«E che cazzo!» bestemmia il mio amico, lanciando la penna sulla scrivania e sospirando.

Sono quasi certo che c'entra Emma.

«Mi dispiace» sussurro, posando anch'io la penna e lui mi guarda interrogativo.

«Hai dovuto lasciare Emma solo per uno sporco segreto. Ti chiedo scusa»

«Stai tranquillo, credo che con Emma non sia mai iniziata» dice dopo un po', con un sorriso tirato.

Sentiamo la porta aprirsi e vediamo Simon bianco come un lenzuolo.

Ormai lui si presenta sempre meno con i doveri che ha.

«Dovresti dire ai professori di darci meno compiti, stronzo. Ci stanno tartassando» lo saluta Christian, ma Simon non dice niente.

«Cosa c'è?» mormoro.

Lui alza lo sguardo verso di me:«Victor è tornato. Berenice ha chiamato Fiona e ho potuto vederlo dalla presidenza. È in uno stato pietoso»

Mi passo una mano tra i capelli:«Cazzo»

«Ora bisogna vedere se ha il coraggio di ritornare qua dentro» continua lui e io mi alzo dalla sedia, facendo avanti e indietro.

«E tu come fai a sapere che Berenice ha chiamato la tua cara Fiona?» lo punzecchia Christian.

«Ho avuto un colloquio con i genitori di Fiona riguardo la sua condotta. Non credo che l'hanno presa bene»

«Accipicchia, dei tre, sei quello a cui è andata meglio. Almeno riesci ancora ad avvicinarti a lei» continua Christian e stranamente, Simon sussulta.

Sentiamo un lieve bussare alla porta e tutti e tre ci guardiamo.

Vado verso la porta e la apro scoprendo Victor.

È sorretto da Berenice e da Fiona e mi guarda.

Non mi sfuggono le profonde occhiaie e gli occhi nocciola invasi dal pianto.

«Bentornato, Vict...»

«Non una parola, Moore» mi ferma lui e io sgrano gli occhi facendolo passare.

«Hai ancora bisogno di qualcosa, Victor?» sussurra Fiona, con le lacrime agli occhi e ai piedi del suo letto.

«Si» le sussurra «che non lo vedi»

Fiona e Simon sgranano gli occhi e vedo Fiona non spiccicare parola.

«Voglio solo il tuo bene, Fiona» le sussurra e io chiudo la porta.

«E fammi indovinare, i tuoi genitori non lo sanno»

Lei sospira e si alza in piedi:«É già difficile per noi tre. Lascia le cose così, Victor»

«Come sta Emma?» le chiede subito Christian.

Fiona gli rivolge un'occhiata, fredda:«Vuoi davvero che ti risponda?»

«Si, come ti dicevo, ti è andata proprio bene, Simon» Christian si riferisce a lui, mentre vedo Fiona stringere i pugni e avvicinarsi a lui.

«Tu dici? Con sto cazzo di segretario di merda secondo te è facile?»

Christian sgrana i suoi pozzi ghiacciati e non dice niente, mentre Simon non fa altro che osservarla.

«Non è facile neanche per me, Victor. Ma dovevi tornare sennò rischiavi una sanzione disciplinare»

Un Sorriso sotto le Stelle- PAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora