Capitolo 10

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Pov's Olive

«Beh, ad Alba se proprio vuoi ci sono le Langhe dove si possono visitare i vigneti» Fiona osserva attentamente il suo computer in camera, mentre io comincio a preparare qualcosa per sabato e domenica.

Emma mi osserva dal suo letto e non stacca gli occhi da me neanche per un istante.

È pomeriggio e ormai i compiti li abbiamo finiti, quindi ci siamo messe a guardare la città in cui andrò.

Sono due ore da qui e già sono agitata.

Quando scelgo la biancheria intima, Emma prende parola:«Dormirete insieme?»

Mi fermo e mi volto verso loro due che mi osservano.

Sospiro:«Ho ordinato un Bed and Breakfast vicino ad Alba, ma ho specificato due stanze separate»

Emma si alza e si avvicina a me osservandomi con i suoi pozzi ghiacciati.

Prende quello che ho in mano:«Allora queste non ti servono»

Ha in mano delle mutande di pizzo e arrossisco, rimettendole a posto.

«Sai cosa mi diceva sempre mio nonno?» punto gli occhi verdi verso Fiona che continua «stringi il passato nel cuore, ma il passo successivo dipende da te»

«Vuol dire che sei ancora in tempo per non fare una cazzata» conclude Emma, subito dopo cala il silenzio.

Un silenzio tombale in cui ripenso alle risate che mi facevo con mio padre e mia madre quando andavamo in vacanza.

Continuo a preparare la valigia senza dire una parola e loro non dicono più niente.

«Dobbiamo andare. Simon farà il suo primo discorso da preside» Fiona spegne il computer e si alza.

Tutte e due puntiamo i nostri occhi verso di lei che arrossisce e ridacchiamo.

Usciamo dalla nostra stanza e ci dirigiamo verso la sala riunioni come fanno molti altri studenti.

Appena entriamo, ci sediamo su tre poltrone che si trovano più o meno in centro, non lontano dal palco.

C'è tanta gente che chiacchiera o studia, cosa che fa sbuffare Emma.

Rilasso le gambe sulla poltrona e sospiro, finché Berenice non si siede vicino ad Emma.

«Berenice» ci illuminiamo tutte e tre e la osserviamo con un enorme sorriso.

Lei ricambia ed Emma le chiede con un sorrisetto:«Da quant'è che stai con Victor?»

L'interpellata arrossisce subito, ma risponde con un sorriso:«Dal tuo compleanno, raggio di sole» le tira una gomitata, ridacchiando.

Dalla scalinata passano anche Christian ed Enoch che fortunatamente non ci vedono.

«Quello che mi ha detto Fiona è vero?» mi volto di nuovo verso Berenice «vuoi davvero andare a trovare i genitori di Enoch?»

«Si, parto domani pomeriggio, ma vorrei che Victor non lo sapesse. Non è una gita romantica» sbuffo.

«E perché ti vuole accompagnare?» mi chiede ancora lei.

«Crede sia un bene per me essendo che suo padre è tanto simile a lui»

«Secondo me, è una stronzata» borbotta Emma e Fiona la rimprovera.

Finalmente dal sipario esce Simon e si vede lontano un miglio quanto sia nervoso.

Stringe un piccolo foglio e, per la maggior parte del suo discorso, non fa altro che leggerlo.

Un Sorriso sotto le Stelle- PAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora