14.Sweet Eighteen

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14/04/1986

Finalmente ho diciotto anni.
Sono maggiorenne.
Indipendente.
Potrei liberamente andare a vivere da mio padre oppure da Eddie.
Apro gli occhi e sorrido.
Quando compi gli anni,le giornata ha un sapore diverso.
Non so come descriverlo, è così complicato.
Di scatto mi alzo dal letto e di tanto in tanto guardo il telefono,aspetto che mio padre mi faccia gli auguri.

Qualche giorno fa ci siamo sentiti e lui mi ha detto che veniva qui.
Spero che venga veramente e non come nelle vacanze di primavera,sotto sotto c'è mia madre.
Ma oggi è meglio non pensarci,oggi è il mio compleanno e voglio essere felice.

Ad un tratto sento dei piccoli sassolini colpire la mia finestra.
Inarco le sopracciglia, confusa.
Mi avvicino alla finestra e la apro,trovo Eddie davanti a casa mia con un gran sorriso stampato sul volto e un piccolo mazzo di violette in mano.
"Eddie!"esclamo
"Buon compleanno piccola!"
"Che ci fai qui?Mia madre potrebbe vederti..."ridacchio per il gesto che ha fatto.
È così carino.
"Salgo?"mi domanda lui
"Ovvio,dai la porta è aperta"
Il corvino scompare alla mia vista così chiudo la finestra.

La porta di casa si apre e poi si chiude,poi lo sento salire le scale e infine bussare alla mia porta.
"Dai scemo entra"sorrido divertita.
Il mio ragazzo mi porge il mazzo di fiori e mi dà un bacio sulla guancia.
"Grazie Eddie"odoro i fiori e sorrido.
Prendo un vaso e mi dirigo in bagno,seguita dal corvino.
Nel mentre riempio il vaso con l'acqua,il ragazzo inizia a darmi tanti bacini sul collo.
"Eddie...dai"ridacchio visto che mi provoca un leggero solletico.

Ritorno in camera e infilo i fiori nel vaso.
"Ora la tua stanza è più adorabile con questi fiori"commenta Eddie.
"La rendono meno da rockettara"dico
Mi butto sul letto e lui si stende di fianco a me.
Poggio la testa sul suo petto e il mio ragazzo inizia a farmi i grattini sul collo.
"Che facciamo dopo scuola?"gli chiedo, incominciando a rilassarmi con i suoi grattini.
"Tu vorresti andare a scuola, seriamente?Nel giorno del tuo compleanno?"esclama lui scioccato.
"Guarda che non sono la regina Elisabetta"ridacchio leggermente mentre alzo la testa dal suo petto.

Con una mano prendo il mio pacchetto di Camel e accendo una sigaretta.
"Per me tu sei una regina"risponde il ragazzo lasciandomi un bacio umido all'angolo della bocca.
Sorrido.
Non immaginavo che Eddie fosse così dolce,tutte le ragazze che lo avranno rifiutato staranno morendo d'invidia.
Nel mentre faccio un tiro e butto la cenere nell'apposito contenitore.

"Dai Meg saltiamo scuola,in questi ultimi giorni siamo sempre andati e ci stiamo impegnando"mi prega lui prendendomi di mano la sigaretta.
"Ok solo perché oggi è il mio compleanno"alzo gli occhi al cielo e sorrido.
"Evvai!"esclama lui facendo un tiro dalla mia sigaretta.
Mi metto a braccia conserte e lo guardo,facendo finta che sia arrabbiata.
"Non le ho a portata di mano"il ragazzo fa spallucce.
"Scemo"gli do un bacio sulla guancia.

"Quindi adesso che facciamo di bello?"gli domando
"Mio zio ha preparato la colazione:pancake con sopra lo sciroppo d'acero"prende una ciocca dei miei capelli e la attorciglia al suo dito
"Uhhh adoro i pancake e tuo zio è un ottimo cuoco"
"Roba da non credere ma è più bravo di mia madre"ridacchia lui
Il corvino mi ha raramente parlato dei suoi genitori,so solo che hanno divorziato per motivi economici.

"Adesso vestiti e poi dritti a casa mia a fare colazione"il ragazzo indica l'armadio.
Nel mentre finisce la sigaretta che butta nel posacenere.
Ad un tratto sento qualcuno che bussa alla porta.
"Chi è?"
"Sono io, Meg"è mia madre a parlare

"Cazzo è mia madre,presto nasconditi!"nel mentre metto nel cassetto il posacenere.
Eddie si guarda intorno e nel panico si nasconde nell'armadio.
Poteva semplicemente nascondersi in bagno, però il panico ti fa fare cose strane.
Apro la porta e mi ritrovo mia madre davanti, purtroppo.
Allora se lo ricorda che oggi è il mio compleanno e che compio diciotto anni.

𝐹𝑟𝑒𝑎𝑘//𝐄𝐝𝐝𝐢𝐞 𝐌𝐮𝐧𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora