Una Di Salvo e un Ricci

Capitolo 7

Pov Natalia
Arrivo all'IPM e Ciro era in cortile che parlava con i suoi amici. Appena arrivo mi viene incontro
C: Natà, ma è vero che è morta una ragazza a causa della mia finta morte.
N: Sì, era cognatm, era come una sorella, a mamma i niputm e moglie i fratm, se non avessi fatto sta cazzata e non avessi preso tutti p' u cul a quest'ora ess' potrebbe essere ancora qua.
E glielo dissi come se fosse colpa sua, perché in parte lo è.
C: Che fai? Parli com se foss colpa mia, ma non t' preuccupà, che il vostro momento arriverà pure.
N: Cirù nun m' fai paura
C: Ah no?
N: No
Subito dopo lui mi viene sempre più vicino e mi prende il polsi e me li inizia a stringere molto forte, ma non ha capito che io posso anche essere molto più forte di lui e subito gli prendo le braccia, lo spingo verso di me e gli do una ginocchiata lì sotto
C: Sta puttana! Nun finiscia ca' Di Salvo.
N: Oddio che paura.
Detto in modo ironico ovviamente.
Arrivò Gennaro, una nostra guardia, e disse
G: Avimm finit i far i tarantell?
N: Sì Gennà, ma ric a ess i nu rump u cazz
C: Afamoc Natà
E me ne andai, dopo un po' pure Ciro perché notai che si riprese.
Andammo a cenare noi ragazze, io mi andai a sedere con Naditza, Silvia, Gemma e Kubra, che con loro mi trovo molto bene, siamo molto unite e mi fanno sentire a casa, non so cosa farei qui dentro senza loro.
Mentre mangiamo e parlando un po' del più e del meno Silvia mi fa
S: Hai visto come ti ha guarda Ciro?
Mi girai ed effettivamente fuori dalla mensa mi guardava, ma non mi interessava.
N: Ma lo sai che ci odiamo e se mi guarda è perché prabilmente me la vuole fare pagare per chill ca'e sucies stamatin.
S: Natalia, nun o sacc ma secondo me qualcosa nascerà.
N: Ma ci odiamo Silviè e poi lui è un Ricci e io una Di Salvo.
S: Se se, dicono tutti accusì e poi si mettono insieme, fidati che nascerà qualcosa.
N: Odio. A no è già nato.
K: Ma perché la pensi così? Pensa io odiavo l'amore, non pensavo mai di fidanzarmi e pensa un po' io e Pino stiamo insieme.
N: Kubra, tu e Pino non avete le famiglie contro, noi sì.
G: Ma Natà, tu questa legge non la segui.
N: Sì ma...
Nad: Sì ma niente, se mai dovrebbere succedere qualcosa stat accort, vi devo ricordare che ha fatto prima che si fingeva morto?
N: Ecco appunto, grazie Nad.
Nad: Però chissà, magari è cambiato.
N:Non credo proprio.
Continuiamo a parlare, sempre del più e del meno, finiamo di mangiare e ritorniamo nelle nostre celle.