Sembra quasi di sognare

271 20 23
                                    

George pov

Mancano poche ore alla festa, sono già pronto, sto facendo le foto con la mia famiglia aspettando il resto degli invitati. 

A un ora dall'inizio "delle danze" gli invitati comincino ad arrivare, tutti scelgono posti con una bella luce o vicini al buffet, al contrario, il posto che ho scelto per me e la famiglia di Clay si trova lontano da dove ci potrebbe essere molta gente... ho in mente qualcosa ma non so se metterla in atto.

Dream pov

C – NICK SBRIGATI, siamo sempre in ritardo

N – sta calmo, andrà tutto bene

Quando finalmente Nick è pronto usciamo dalla camera, ad aspettarci c'è Drista

D – dobbiamo presentarci tutti insieme non scandalizzatevi a vedermi qui

C – non sono sorpreso che sei qui ma che lo sei ORA, pensavo che saremo stati davanti alla tua porta per ore

D - * sorride * io non ci metto tanto a prepararmi quando non sono la protagonista, stasera lo sarai tu e il tuo principe

Sono stanco di questa cosa ma preferisco sopportare altrimenti urlerei ogni cinque minuti. 

Arrivati nella sala della festa, George stava accogliendo gli ultimi invitati, da lontano ci indica un tavolo con la scritta "riservato" le sedie sono tutte leggermente distanti l'una dall'altra, ci sediamo e aspettiamo che la festa inizi davvero. 

George si siede all'ultima sedia libera tra me e Nick

G – scusate l'attesa

C – non preoccuparti oggi sei l'unica stella, tanti auguri

George mi ringrazia, guardo verso Drista che mi manda un occhiolino di approvazione per la frase che ho appena detto. 

Mangiamo e chiacchieriamo, finalmente Nick ha potuto ascoltare George per davvero e conoscerlo. 

La musica si accende e gli invitati iniziano a ballare, George si alza e lascia la sua giacca sulla sedia... starà sicuramente per chiedere di ballare a mia sorella, un velo di tristezza ha invaso la mia mente e i miei occhi ma non gli ho tolto gli occhi di dosso, voglio vedere cosa succede... cammina e si ferma tra la mia sedia e quella di Drista, sospira, si gira e allunga la mano verso di me "vuoi ballare?" sono rimasto pietrificato... è una specie di sogno, Drista è a bocca aperta, Nick penso che non abbia capito cosa stesse succedendo. 

Gli prendo la mano e ci dirigiamo verso la pista da ballo, prima balli di gruppo o da discoteca ma poi... un ballo lento, George mi guarda negli occhi cercando la mia approvazione, ricambio lo sguardo con un sorriso, mette le sue mani sulle mi spalle e io le mie vicino ai suoi fianchi. 

Il suo fisico leggermente a clessidra accoglie le mie mani perfettamente. 

Mentre balliamo i nostri corpi si avvicinano sempre di più fin quando la testa del principe arriva ad appoggiarsi sul mio petto sul lato sinistro... è tutto così perfetto, lo vedo sorridere e leggermente arrossire. 

Poco prima che la canzone finisse mi si avvicina all'orecchio e mi dice 

G - appena finisce questo ballo allontaniamoci e inchiniamoci l'uno all'altro e scoppiamo a ridere, sembrerà tutto un gioco

così abbiamo fatto e sembra che tutti gli invitati abbiano pensato che stessimo scherzando tranne uno... Karl, si può capire dai suoi occhi che sospetta qualcosa, ho ignorato questa cosa perché, anche se tra me e il principe c'è qualcosa lui non può dire niente di questa festa. 

Tra dolci, balli e alcol la serata è passata e sono tornato in camera trascinando via Drista, ora so che non è in grado di reggere l'alcol come me. 

Rientro in camera con Nick che inizia a farmi il un miliardo di domande, questa volta gli ho risposto e tolto tutte le curiosità, per un po' starà zitto. 

Sono le due di notte ma non riesco a prendere sonno, sento ancora troppa adrenalina in corpo, mi squilla il telefono confuso rispondo alla chiamata ma solo dopo mi rendo conto che si tratta di George

G – Clay... stavi dormendo?

C – in realtà no, non riesco a prendere sonno in nessun modo, ma è successo qualcosa? Ti sento strano

G – no, sto bene, volevo chiederti se ti andrebbe di stare un po' con me?

--------------------------

p.s. dall'autrice: mentre scrivo questa parte la riproduzione casuale ha fatto partire Heat Waves, è per forza un segno. Ok ritorniamo a noi...

-----------------------

C – secondo te potrei rifiutare?

G - * ridacchia * sbrigati e non farti notare

Chiudo la chiamata e corro nella sua camera. 

Mi apre la porta e mi invita di andare sul suo balcone

G – guarda il cielo... presto pioverà...

C – però si vedono ancora alcune stelle, guarda

Gli indico una piccola parte di cielo ancora senza nuvole e lui guarda. 

 * pochi minuti dopo *

G – in realtà ti ho fatto venire per un motivo preciso

Abbassa lo sguardo come se stesse guardando le mie mani

C – dimmi

Neanche il tempo di dirlo e inizia a piovere

C – oh, andiamo dentro ne parliamo li

G – NO

C – ma ci bagnamo

G – STIAMO QUA... per favore

In tutto ciò ancora non alza lo sguardo, non l'ho mai visto così... strano.

Mi prende due dita con la mano e si avvicina a me, siamo totalmente zuppi, i miei capelli mi sono arrivati sugli occhi e George continua a mandare i suoi all'indietro, si avvicina sempre di più, lo accolgo in un abbraccio, lui alza la testa e si avvicina sempre di più alla mia faccia fino a toccare le mie labbra con le sue, per un momento sono rimasto sconvolto poi ho ricambiato il bacio. 

Quel fastidio della pioggia che ci cadeva sulla testa è diventato il nostro scenario dove brilliamo come mai prima... insieme. 

Nessuno dei due voleva che questo finisse ma si stava facendo troppo tardi e sembravamo delle spugne, siamo stati per un altro po' insieme per asciugarci ricordando la serata e ridendo. 

Mi dirigo verso la porta

G – buonanotte...

C – credi di potermi lasciare così

Prendo di nuovo i suoi fianchi proprio come quando stavamo ballando e gli rubo un altro bacio, riesco a sentire il suo sorriso e la sua felicità attraverso il contatto tra le nostre labbra, lo lascio andare, apro la porta e vado via. 

Domani cambierà tutto... credo.  


Ti fidi di me? - DNFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora