Capitolo 16

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Sono ormai passati molti giorni dal caso Franklin, Ger si stava finalmente riprendendo e dato che era all'ospedale ne approfittava per fare visita a Giorgia
"Hey, come stai?" Chiese il tedesco avvicinandosi all'incubatrice
"Sembro viva, tu? Hanno capito cosa c'è che non va?"
"No, solo febbre e continuano a cercare"
"Non troveranno niente, continueranno a cercare, a fare esami, darti false diagnosi e farmaci sbagliati, senza mai capire cosa non va, così funzionano le malattie mentali"
"Spero tanto che non lo sia, tu forse potresti guarire"
"Sai quante volte mi è stato detto che potevo guarire? Hanno pure detto che potrei ricordare, ma non so se voglio"
"Tu sai ciò che hai fatto?"
"Forse, ma non ne ho memoria, sono a volte di uccidere la mia amica"
"E hai mai sognato di uccidere altri?"
"No, ma ho sognato di vedere te che uccidi il dottore, ma non vedevo la tua faccia"

Il tedesco annuì, forse suo serio non era stata lei a uccidere il dottor Allen ma qualcun'altro, non voleva pensarci al momento e allora tornò nella sua stanza e si sdraiò nel letto per poi addormentarsi.

Giorgia però ricordava sicuramente di non aver ucciso lei il dottore, era stato qualcun'altro, ricorda di aver visto qualcuno vestito in modo elegante, ricorda di aver visto una coda e il coltello che tagliavano la faccia al dottor Allen

Ger si svegliò ore dopo, con un buonissimo profumo che veniva dal tavolo
"Ti ho portato il mio speciale pollo silkie in brodo, ha le ossa nere ed è apprezzato in Cina per il suo valore terapeutico"
"Sembra delizioso, lo avevi preparato anche a Clara"
"È il mio piatto da ospedale" rispose sorridendo il gatto che mise il piatto con il cucchiaio sul tavolo, Ger si sedette vicino a lui e si mise a mangiare contento per il piatto portatogli dal suo psichiatra

"Le infermiere mi hanno detto che giravi un po'"
"Parlavo con Giorgia"
"Come sta?"
"Lei sta bene per fortuna"
"Sono felice che la aiuti, niente è più isolante di una malattia mentale"

I due finirono di mangiare insieme, chiaccherarono un po' e poi il gatto si sistemò la cravatta per poi dirigersi verso l'uscita
"Dove vai?"
"Devo andare a teatro, un'opera lirica"
"Non pensavo ti piacesse la lirica"
"Ci andavo da piccolo con il mio patrigno, ora ci vado di mio" fece un sorriso ed uscì dalla stanza per poi dirigersi verso io teatro della città, sapeva che avrebbero dimesso Ger il giorno successivo e questo lo rallegrava

Arrivato a teatro prese il suo solito posto ed ascoltò la voce della donna che per quanto avesse la sua età dimostrava di avere almeno la metà dei suoi anni
La sua voce era profonda e in un certo modo ammaliante, cantava Piangerò la sorte mia da Giulio Cesare in Egitto opera composta nel 1723 da Georg Friedrich Händel

Il gatto chiuse gli occhi e si dalla trasportare da quella voce così affascinante, quando questa finì si alzò in piedi per applaudire seguito da tutti gli altri partecipanti che si alzarono anche loro

Qualche minuto dopo i vari partecipanti di erano messi a parlare insieme, fra questi una donna si avvicino allo psichiatra e lo saluto in modo al quanto freddo
"Elias, era da tanto che non venivi qui"
"Federica, ho avuto molto lavoro da svolgere ma sono potuto tornare alla fine" accanto alla signora un altro uomo era accanto a lei che li osservava attentamente
"Lui è un mio amico, si chiama Luca"
"Piacere" disse il signore stingendogli la mano
"Il piacere è mio" rispose con un sorriso

"Vedi Elias era solito preparare dei deliziosi banchetti per il gruppo, ma come ho detto, era"
"Devi sapere che non si può forzare un banchetto, un banchetto si presenta da solo"
"Si tratta di una cena non di un unicorno"
"Ma un banchetto non è solo un banchetto, è vita, meti la vita nello stomaco e vivi"
"Sarà, comunque spero di poter mangiare una delle tue prelibatezze, dovresti vederlo cucinare è un vero artista"
"Ti assicuro che lo potrai fare, molto presto, ho intenzione di organizzare una piccola festa, voi del gruppo dell'opera siete invitati" disse il gatto sorridendo e guardando i vari partecipanti, molti erano umani altri invece erano per metà animali come lui
"Bene, ora, chi ha fame?" Chiese per poi ridacchiare

"Profiler" Countryhumans GermaniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora