𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍

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📆 18/04/22


«Sei pronta?» mi chiede Dafne mentre entra in camera mia.

«Mi sto pentendo di aver accettato...» le rivelo, lei si avvicina a me e mi abbraccia.

«Perché? Siete stati insieme da soli e non eri a disagio.» mi dice cercando di confortarmi.

«Una persona rotta non la vuole nessuno...» le dico mentre cerco di intrattenere le lacrime. Lei digita qualcosa sul suo cellulare per poi darmi la sua completa attenzione.
Suonano il campanello e va ad aprire, aspetto il suo ritorno ma ciò non accade, al suo posto però entra Mason.

«Voglio rimettere al loro posto i pezzi del tuo cuore...» mi rivela.

«Solo se tu me lo permetterai...» riprende a parlare.

Io non gli rispondo ma non so da dove prendo il coraggio e lo bacio. Lui, per fortuna, non mi respinge, anzi, mi avvicina di più a lui.

«Adesso andiamo ma prima mi fai un sorriso.» mi dice dopo essersi staccato, lo accontento per poi prendere la borsa e seguirlo fino al soggiorno, scende insieme a noi anche Dafne perché siamo in casa mia ed era venuta per consigliarmi cosa mettere.
Chiudo a chiave perché i miei sono ancora a lavoro, quest'ultimi, ovviamente, lo sanno che sto uscendo e non sarò in casa.

Dafne va via con la sua macchina dopo averci salutato mentre io salgo sulla macchina di Mason e quest'ultimo mi segue, appena salgo sento odore di cibo e gli chiedo cos'è ma lui non parla e allora io sbuffo.

«Quando arriviamo, lo vedrai.» mi dice mentre guida e io sbuffo nuovamente.

«Spero che tu abbia indossato scarpe comode.» mi dice dopo un po' e io gli faccio notare le converse, lui annuisce e procede la sua guida.

«Quindi niente scarpe aperte in questo posto, anche se siamo ad aprile.» gli dico mentre lo guardo e lui comincia a ridere.

«Nemmeno d'estate io ci andrei con le scarpe aperte.» mi dice.

«Andiamo in spiaggia?» gli chiedo ma lui fa finta di non sentirmi e quindi deduco che sia così.

Arriviamo a destinazione e come aveva previsto, siamo in spiaggia, scendiamo dalla macchina e lui prende due piccole borse; in una ci sono teli da mare e nell'altra ci sono due pizze medie, una bottiglia di acqua e una di vino con due bicchieri.

«Spero che sia pizza italiana.» gli dico e lui comincia a ridere per poi annuire.

«Comunque non ti si può nascondere niente.» mi dice.

«La prossima volta mi devi bendare.» gli rispondo ma poi mi rendo conto di ciò che ho detto e magari lui può fraintendere che voglio un altro appuntamento, se questo è un appuntamento, e magari ha ricambiato il bacio per pena e non perché lo voleva. I miei pensieri negativi vengono bloccati da lui che mi richiama, ha già sistemato tutto, manchiamo solo noi e ci sediamo sopra un telo dopo esserci tolti le scarpe.

«Sento i criceti dentro la tua testa girare...» mi dice per poi chiedermi cosa succede ma io scuoto la testa e lui mi "minaccia" in modo scherzoso dicendo che non mangerò la pizza, faccio finta che non mi interessa ma poi cedo e glielo dico.

«Volevo baciarti e non per pena, se non l'avessi fatto tu, l'avrei fatto io, sempre a casa tua o anche qui. E possiamo avere un altro appuntamento e questa volta starò zitto.» mi dice mentre mi prende il viso tra le mani e mi lascia un bacio sulle mie labbra.

Quando ci stacca, cominciamo a mangiare e a bere mentre parliamo tra di noi di vari argomenti.

«Mi manca Summer.» gli rilevo e lui mi sorride.

«Manchi anche a lei, magari qualche giorno, andiamo insieme a casa di mia sorella.» mi risponde e io rimango bloccata.

«Ha capito prima lei che mi piacevi, posso già immaginare la sua reazione quando lo saprà.» continua a parlare e anche stavolta mi blocco.

«Ti piaccio?» gli chiedo titubante.

«Da un po'...» mi risponde, io gli sorrido ma stavolta sono io a baciarlo e gli sussurro che anche lui mi piace.

Dopo aver sistemato tutto, di nuovo, nelle borse, ci andiamo a fare una passeggiata in spiaggia e lui mi prende la mano e intreccia le nostre dita. Ci fermiamo in un punto e guardiamo l'orizzonte ancora chiaro del tramonto, lui mi abbraccia da dietro, intrecciamo di nuovo le nostre dita e io appoggio la testa sul suo petto.

Quando comincia a far più buio, andiamo verso la macchina per andarcene, lui guida verso casa mia e dopo un po', arriviamo a destinazione e scendo dalla macchina seguita da lui.

Ci salutiamo mentre lui mi bacia la guancia per poi passare alle labbra.

«Mio padre potrebbe affacciarsi e se ci tieni alla vita, è meglio che ci fermiamo...» gli dico ridendo e lui alza la testa per guardare le finestre.

«Non c'è nessuno...» mi dice per poi darmi un altro bacio.

«Ma potrebbero essere nascosto.» continua a parlare e si ferma di nuovo e io comincio a ridere al suo comportamento.

«Stavo scherzando, non ti farà niente, è solo iperprotettivo, sono figlia unica e ripeto figlia.» gli dico scherzando, lui comincia a ridere però poi mi bacia di nuovo. Quando si stacca, mi saluta e mi dice di entrare in casa ed è ciò che faccio, lo saluto con la mano da dietro la porta e lui ricambia per poi salire in macchina e andarsene.

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@masonmount

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Dal primo istante,
in cui la vidi
capii che lei,
era l'eccezione.
Con lei
anche il cuore
a pezzi
avrebbe avuto
senso.

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@aursevans

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Mi metti la testa in disordine
e il cuore a posto.

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ANOTHER LOVE | - Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora