Messaggio da Anakin: "senti ti va di venire a casa mia sabato?"
Risposta: "dopo di domani?"
Anakin: "sì, ma solo se vuoi non sentirti obbligata possiamo anche uscire e basta..."
Risposta: "no no va bene, mi fa piacere"
Anakin: ":)"
Le giornate da quando c'era lui erano diventate qualcosa di meraviglioso, mi addormentavo prima di cena che mi immaginavo noi abbracciati su un letto, a baciarci e ad accarezzarci, era semplice, un pensiero innocente che non avevo mai provato prima, credo che mi ero innamorata...
La sveglia del venerdì suonò come ogni giorno, l'avrei volentieri lanciata contro il muro e se devo dire la verità un giorno la tirai davvero; quella mattina ero: camicia di jeans, pantaloni neri, nike grigie e il mio zaino fluo appariscente...
La voglia di andare a scuola era pari a zero, ma quella di vedere Lui mi dava la forza di alzarmi dal letto, "glo oggi da me alle 16:30 e non tardare!" Glo si strofinò un po' gli occhi come fanno i bambini e mi rispose semplicemente "buongiorno anche a te" e si mise a sbadigliare come un tricheco, classica mattina in cui non ha niente da raccontarmi.
Dopo quattro ora di assemblea estenuante ce ne andammo tutti a casa, non incontrai Anakin quel giorno perché a ricreazione non potevamo uscire, ma come ogni giorno mi aveva mandato il messaggio "buongiorno piccola talpina".
Mangiai un boccone al volo e subito dopo con quasi un'ora e mezza di anticipo, come sempre, arrivò la Pive con il suo blocchetto degli appunti, "da dove vogliamo partire?" , "cara amica mia, vestiti!".
Dopo quasi due ore optammo per una maglia di lino beige e un paio di jeans nuovi, con le vans colorate ai piedi, mi feci uno shampoo e glo mi piastrò i capelli, una cascata di ciocche bionde, in fine misi tutto sulla sedia e alle 19:00 di sera cacciai via glo e il suo blocchetto pieno di scarabocchi...
Messaggio a glo: "riesci ad aiutarmi sempre"
"grazie"
Risposta: "ei io sono qui per questo!"
Dopo un sabato mattina ricco di ansia e tensione, dove io e Anakin ci salutammo un attimo veloce prima che corresse in palestra; i giorni volavano e io mi dovevo preparare per qualcosa che credevo magnifico...
"permesso" chiesi bussando alla porta leggermente aperta, "tu devi essere Padmé, piacere sono la mamma di Anakin" le strinsi la mano, "il piacere é tutto mio", la donna mi sorride e indicandomi un lungo corridoio mi disse "la sua camera é in fondo al corridoio", con un piede davanti all'altro mi dirigevo verso la sua camera senza sapere cosa mi stava attendendo...
Lo trovasti al computer, calmo come sempre, si alzò e mi baciò delicatamente le labbra, mi fece appoggiare la borsa su una sedia con il giacchetto, ma improvvisamente volevo di più, allora mi sedetti delicatamente sul letto e dissi "wow quant'è comodo" , lui rise, con quel sorriso che fa piangere da quanto é bello e mi disse, "dai vieni, andiamo in sala a vederci un film" io lo guardai con aria di sfida e con un mezzo sorriso gli risposi "alzami", allora lui mi prese per mano e la mia voglia di andare oltre venne soddisfatta: Mentre avevamo le mani unite e lui era piegato in avanti io lo spinsi sul letto sopra di me, lui stupito stava per chiedermi scusa quando mi misi io sopra di lui con le nostre mani intrecciate sopra la sua testa ed iniziai a baciarlo con tanta di quella passione che nemmeno sapevo di possedere e anche lui venne preso da questo pathos, tanto da girarmi e mettersi lui sopra di me, poggiando il peso sui gomiti per non gravare su di me e con il mento all'altezza dell'ombelico, ormai scoperto dalla maglia che a furia di girarmi si era alzata, sempre con le mani incrociate iniziò a baciarmi la pancia provocando brividi e facendomi il solletico fino a quando non lo tirai su, e le nostre bocche ricominciarono a cercarsi e a volersi...
Non ci fu più di questo quel pomeriggio, semplice piacere, non facemmo l'amore, oppure lo facemmo con gli occhi, innocentemente, solo per il bisogno umano di farlo, ci sussurravano "ti amo" rubati da delle labbra che volevano solo stare chiuse tra di loro, distaccati dal mondo, l'unico motivo per esistere.