10 GIORNO

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《Allora? L'hai più visto?》 《Chi?》

《Sto cazzo, pive, STO CAZZO!》 《Ah ah ah... no, non ha più preso il pullman》 io e la mia dolce metà, all'uscita da scuola, stavamo parlando di Matteo, 《Ti rendi conto che ti piace un ragazzo che io non ho mai visto?! Potrei arrabbiarmi!》. Lei rise e come ogni giorno da una settimana la lasciai ad una fermata e io andai ad un'altra.

Salii per ultima, convinta di non trovare posto ma non fu così, mi sedetti vicino al finestrino da sola e misi la musica a palla, che probabilmente si sentiva anche fuori dalle cuffiette...

Dopo dieci minuti un ragazzo dai capelli scuri come il carbone, occhi verdi e faccia da "posso rimorchià solo io" si sedette vicino a me, di mille posti liberi che si erano liberati via via nelle fermate, io rannicchiai le gambe al petto e misi lo zaino al posto dei piedi per fargli posto; guardavo fuori dal finestrino costringendomi a non tirare fuori le bacchette della batteria dallo zaino ed iniziare a suonare sulla testa dell'autista manco fosse un bongo, che questo tizio mi picchiettò sulla spalla e mi domandò 《 Che ascolti?》 Il mio pensiero mi diceva di rispondergli "cazzi mia?!" Ma non gli diedi ascolto 《 Sum 41》, 《posso ascoltarli anch'io ho dimenticato le cuffiette》 《potresti essere un maniaco che addesca le sue vittime così, direi che non è il caso...》. Passarono due minuti e mi sentii strappare via la cuffietta sinistra con la delicatezza di Sid Il Bradipo, 《 Ma che cazzo fai?》 《Senti, non sono un maniaco, al massimo sono un drogato, ma un drogato di musica proprio come te, e quindi so che se tu fossi al mio stesso posto faresti la stessa cosa》 io lo guardai con due occhi spalancati, più per la sfacciataggine che per il fatto che mi aveva riassunto in una frase 《 Voglio sapere il nome del drogato a cui dò la mia preziosa cuffietta》 《 Piacere Matteo ^-^》 i miei occhi stavano per uscire dalle orbite! Era lui? No forse no... o sì, e mò che faccio, fai la naturale, non domandare niente, NATURALE!

《 Te un po' di giorni fa hai lasciato il tuo numero alla mia migliore amica?!》 E mentre tiravo questo sfondone mi cadde il telefono, le gambe e le cuffiette portate giù dal telefono. Ma whatafuck, sei un disastro, allora fai quello che ti pare!

Lui mi guardò con aria perplessa, poi guardò fuori dal finestrino 《 emh... non so di cosa parli, comunque io devo andare, ciao!》 E come ciliegina sulla torta avevo perso la fermata...

La fine della mia esistenza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora