2º GIORNO

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-Oi non puoi capire la figura di merda che ho fatto- chissà perchè i suoi "racconti" iniziavano sempre così. La guardai con occhi assonnati e sbattei le palpebre per dirle di continuare.

-Non hai ancora parlato stamani e vuoi provare a non parlare per tutto il tempo del giorno?! Non ci riuscirai... ci provi ogi mattina! Va bhe,comunque, sul pullman è salito un ragazzo: occhi verdi, come piacciono a me, capelli piuttosto corti, ma niente spazzola come pensi, alto, molto alto, vestito bene, con una voce di cui credo di essermi innamorata, ma senti qua: Dio a voluto che si sedesse vicino a me di venti posti liberi, sembrava un film, con la coda dell'occhio mi guardava e io fingevo di guardare fuori dal finestrino, poi quando mancavano pochi minuti alla mia fermata avevo iniziato a prepararmi e nell'istante in cui avevo tirato su lo zaino lui aveva tirato fuori un foglietto strappato- e me lo allunga mentre cerco di trattenere uno sbadiglio -E con una penna presa dall'astuccio ci aveva scritto un numero di telefono, poi si era alzato e mentre il pullman frenava e apriva lo spoltello lui aveva fatto cadere questo foglietto sul sedile, io senza pensarci due volte l'ho preso e poco dopo sono scesa, il tempo di scoprire che QUELLO ERA IL SUO NUMEROO!!- -Cavolo, devi proprio urlare???!!- -Vedi chr non vinci mai!- -Se te urli davanti a tutto l'istituto ti dovrà pur fermare qualcuno; oh ma m'hanno detto che non c'hai un po' di culo coi ragazzi- le risposi sarcastica, -A quanto pare è la mia giornata-, -Ma il nome é questo sul biglietto?- -No guarda pive quello è il nome del gatto- mi sgridò.

-A bel nome per un gatto "Matte"- le rusposi stando al suo gioco e lei ridendo mi allungò il telefono e mi urlò con tutta la sua voglia di fa battute:

-Oh guarda, il suo gatto a WhatsApp- e per fortuna a quel punto suonò la campanella, non sapevo nemmeno come ero arrivata lì e già un'ora di urla mi distruggevano, le volevo bene ma non sarei riuscita a sopportare la sua parlantina ogni mattina per una settimana.

Non ho mai capito perchè si stupiva tanto di piacere hai ragazzi, Dio quanto era bella, una meraviglia della natura: occhi marroni, capelli rossi ricci, alta, intelligente, sì aveva l'apparecchio ma presto se lo sarebbe tolto.

Nell'aspetto eravamo opposte, infatti io avevo gli occhi azzurri (lei diceva come il mare), capelli biondi e niente di che, occhiali e la mia maledizione: l'apparecchio.

Ci volevamo un mondo di bene, ci piaceva dimostrarlo a tutti e ci colmavamo insieme, mi faceva vivere e ne era l'unica capace...

La fine della mia esistenza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora