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Il profumo del caffè che arriva dalla cucina, riempie tutta la casa mischiandosi con il piacevole odore del mare la mattina.

Scendo le scale per trovarmi davanti l'immagine di Finn alle prese con la caffettiera.
"come hai dormito?" chiede cercando di prendere le tazzine dalla dispensa di fianco al bancone
"bene, ti ringrazio, e tu?" sorrido portandomi delle ciocche di capelli dietro le orecchie
"io dormo sempre bene!" esclama ridacchiando, faccio lo stesso restando a guardarlo.

Mi porge una delle due grandi tazze turchesi, che sembravano essere addirittura abbinate ai cuscini delle sedie e del divano.

"grazie" rispondo semplicemente mentre si siede vicino a me
"oh! dimenticavo, vuoi qualcosa da mangiare? ci sono dei biscotti, o delle fette biscottate" propone aprendo un armadietto dal quale viene un odore distinto di legno
"dei biscotti vanno benissimo" annuisco.

"grazie Finn" dico guardando il caffè nella mia tazza per poi alzare lo sguardo verso di lui, che intanto si è seduto di fianco a me
"per i biscotti?" chiede ingenuamente pur avendo capito perfettamente a cosa mi riferisco
"no stupido- rido dandogli un pugnetto sulla spalla- per tutto, per questo" guardo in giro
"ma figurati, lo faccio con piacere" risponde arrossendo leggermente.

Dopo colazione mi reco nella stanza dove sono ospite, notando la presenza di un giradischi con alcuni vinili sopra il mobile in legno, apparentemente antico, mi invogliano a scegliere un disco e ascoltare qualche canzone. Una volta posizionata la punta sul disco che ha iniziato a girare, vado in bagno a farmi una doccia calda che mi tolga preoccupazioni e dubbi persistenti.

Quando esco dal bagno mezza bagnata con un asciugamano in testa perché assorba l'acqua dai capelli, mi aspetta una stanza immobile, illuminata da una grande finestra di fianco al letto dal quale entra un profumo di mare non indifferente e piacevolissimo, con la sola musica soffusa a riempire il silenzio, mi travolge un senso di nostalgia, e la sola musica a riempire la stanza, mi riporta a casa, nella mia camera, quando ero sola con me stessa a rilassarmi ed estraniarmi dal mondo quel poco tempo che potevo, mi fa venire una certa nostalgia che mi fa inaspettatamente piacere ma allo stesso tempo inumidire gli occhi a causa delle lacrime: mi manca casa ma sono contenta di poter passare un po' di tempo da sola, con Finn ovviamente, ma l'indipendenza è ciò che mi manca, non voglio continuamente essere sottovalutata e oppressa dai miei genitori. Voglio vivere e fare esperienze, inoltre sono con una persona di cui mi fido e che mi piace, in tutti i sensi ovviamente, ma intendo con cui mi trovo bene e sono serena, a mio agio, senza costanti preoccupazioni, sulla quale posso contare e non sentirmi giudicata.

Presa dai miei pensieri, mi viene in mente Maddie, la mia migliore amica, con gli occhi lucidi, che asciugo immediatamente, raggiungo Finn per chiedergli se avesse un telefono con cui poterla chiamare, così mi accompagna ad un colorato telefono che sembra essere nuovo di zecca, e si raccomanda di non farmi problemi e di parlare quanto tempo voglia.
Mi porge la rubrica telefonica e inizio a far girare la rotellina componendo il numero.

"Laura!!!" una voce metallica risponde dalla cornetta
"Maddie! quanto mi manchi" mi siedo a terra sul punto di piangere
"ma dove sei?! sono preoccupata, anche tu mi manchi" scoppio in lacrime, non so esattamente il perché, troppe emozioni unite, non so se si tratti solo del fatto che mi manca
"ehi che succede?" chiede sentendo i miei singhiozzi, abbassa il tono della voce quasi sembrando preoccupata
"non lo so, sto bene, sono a casa di Finn, al mare, è venuto a prendermi all'aeroporto, ma questa te la racconterò dal vivo. Non succede niente, alla fine sono contenta, ma mi manchi, vorrei fossi qui" un silenzio abbastanza lungo mi fa intendere che anche lei ha iniziato a piangere, quindi continuo "ma qui è bellissimo Maddie!! oh come ti piacerebbe: il rumore del mare mi ha svegliata stamattina e non le macchine. Ho bevuto un caffè buonissimo in una tazza dello stesso colore dei cuscini, assurdo" racconto stupendomi delle cose più banali del mondo "e quanto è bello lui" dico quasi pentendomi immediatamente pensando che mi stia sentendo
"l'abbiamo persa" risponde con la voce chiaramente incrinata dalle lacrime, rido con gusto
"ti devo lasciare, ma ti chiamo! ti voglio bene" le assicuro trattenendomi ancora una volta dal piangere
"ti voglio bene anche io Laura, aspetto la chiamata" risponde con una voce debole e ancora rotta dalle lacrime, e mette giù dopo qualche secondo.

Mi rialzo asciugandomi le guance bagnate e calde con le maniche della felpa che Finn mi aveva prestato in precedenza, dopo qualche secondo, aspettando che i miei e occhi e il mio naso si facciano meno rossi, uscendo dalla stanza per tornare in salotto dove Finn era sul divano a leggere una rivista che sembra essere di macchine d'epoca.

"fatto" interrompo il silenzio sorridendo, dondolando avanti e indietro quasi in imbarazzo
"perfetto, quando ne hai bisogno usalo tranquillamente, non farti problemi" dice gesticolando dopo aver posato la rivista sul tavolino di fronte al divano grigio "vieni, siediti di fianco a me" mi fa spazio picchiando la mano sul cuscino.

Mi avvicino a lui sedendomi educatamente.

"stai bene? sinceramente" chiede diventando relativamente serio
"sì, sto bene, sono contenta di essere qui, mi serviva un po' di libertà, e mi serviva del tempo da sola con te" mi schiarisco la voce guardandomi i piedi, come per evitare il suo sguardo. Mi sposta una ciocca di capelli che mi copre il viso com le mani ossute provocandomi un brivido e le cosiddette 'farfalle nello stomaco'
"Laura, sono onorato che tu stia bene, per qualsiasi motivo, se avessi bisogno di parlare io sono qui. Anche io volevo passare del tempo con te, o non avrei fatto quello che ho fatto, e scusa ancora se sono sembrato uno stalker - si ferma e ride - sono contento che sei qui" continua sorridendo.
Mi bagno le labbra e lo guardo addolcita. Apre le sue braccia perché lo abbraccia, così mi butto fra le sue braccia senza pensarci due volte, stiamo sdraiati per un po', mentre lui mi accarezza i capelli. Vorrei stare così per tutta la vita, quando è bello avere una persona così al tuo fianco, non mi sembra vero di starlo vivendo, qualcuno mi dia un pizzicotto, sto forse vivendo in un sogno?
Non ne sono sicura, ma so che mi piace, potrei abituarmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08, 2022 ⏰

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oh, what you do to me||Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora