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6:12 pm

Dopo 3 esaustive ore ad indagare sull'identità del ragazzo, chiedendo a tutta la città informazioni che non portarono a niente, mi lancio sul letto a peso morto chiudendo gli occhi ed addormentandomi subito.

8:03

Il mio sonno rigenerante viene interrotto da mia madre che mi chiama per informarmi che la cena è pronta.

"ARRIVO!!" urlo dal piano di sopra per farmi sentire "ma cavolo, ho dormito tutto il pomeriggio" sussurro andando a lavarmi le mani velocemente.

Scendo le scale sbrigandomi e rischiando inoltre di cadere.

"eccoti qui, non ti sento da tutto il pomeriggio, cos'hai fatto?" chiede mia mamma servendomi le sue famose polpette al sugo, classico piatto italiano, come le sue origini, che vanta tanto di avere
"ho f-fatto i compiti da Maddie e una volta tornata a casa ho s-studiato" mento guardando il piatto
"oh che giornata impegnativa, cos'hai studiato?" interviene mio papà versandosi il vino nel bicchiere
"emm...diritto" esito dicendo l'ennesima bugia mentre addento la polpetta
"oggi mi ha chiamato la scuola" sbotta mia mamma in totale tranquillità. Sbianco e deglutisco rumorosamente "mi hanno detto che dovrai fare dei corsi aggiuntivi per quel credito che avevi richiesto" continua guardandomi.

Riprendo a respirare.

"oh, bene...grazie" rispondo visibilmente turbata.
"continua pure" mi invita indicando il mio piatto.
"mmm" mugula mio padre finendo di masticare "abbiamo dei nuovi vicini, potremmo andare a salutarli" propone
"sì sarebbe gentile" accetto ricevendo un cenno d'approvazione da parte di entrambi
"potremmo andare domani pomeriggio, quando finisci scuola, farò la mia torta di mele e gliela offriremo" consiglia mia madre
"potremmo anche andare la mattina, domani a scuola fanno una riunione i docenti o qualcosa del genere, quindi noi staremo a casa" spiego continuando a mangiare
"perfetto, allora domani mattina per le 11 faremo vista" dice mio papà.

Finito di mangiare aiuto mia mamma a sparecchiare la tavola e a lavare i piatti, mentre mio papà, come al solito, si ritira in camera da letto.

Mi reco anche io nella mia stanza con le pareti tappezzate di carta da parati azzurra e poster dei miei artisti preferiti.

Mi infilo il pigiama preparando già i vestiti per domani, ovvero una camicia a quadri verde e nera di mio papà, dei jeans blu e le converse verdi.

Mi lavo i denti e vado a letto pensando al ragazzo mentre leggo un libro.

Nessuno sapeva la sua identità, sembrava che nessuno lo conoscesse, è davvero un mistero.

9:40

Mi alzo subito dal letto, appena suona la sveglia, contenta per il fatto di non andare a scuola, ma annoiata perché non ho voglia di incontrare altri scontrosi e rumorosi vicini.

Scendo a fare colazione salutando tutti con un caloroso abbraccio e un bacio.

Le brioche ancora calde che mio papà aveva comprato pochi minuti prima illuminano la mia vista.

Mi siedo addentando e assaporando il mio cornetto al cioccolato con tanta felicità.

Fanno presto ad arrivare le 10:30 per prepararmi psicologicamente e vestirmi.

10:53

Metto l'ultimo spruzzo di profumo di YSL, Opium, che mi avevano regalato i miei genitori il mio compleanno scorso, che tengo gelosamente senza farlo usare a nessuno!

Esco di fretta facendomi anche riprendere da mio papà che mi dice che ci metto sempre troppo a prepararmi.

Sbuffando e con le mani in tasca seguo i miei genitori fino alla casa dei vicini.

Una villa abbastanza grande, molto carina e molto curata, sembra.

Esitando e roteando gli occhi suono al campanello, obbligata da mia mamma.

Nessuno apre.

Appena mio papà cerca di dire di provare un'altra volta, una simpatica faccia sorridente, con gli occhiali sul naso e il viso incorniciato da lunghi capelli ormai grigi ci accoglie invitandoci ad entrare
"voi dovete essere i nostri vicini, è un piacere! Entrare pure" si sposta dalla porta allungando il braccio per farci segno di entrare.

Una donna sulla quarantina, o cinquantina (non lo so, non sono brava con l'età) ci aspetta nel grande salone che si presta davanti a noi sui toni del rosso, sorridendoci calorosamente.

"buongiorno a tutti, non volevamo disturbare, siamo i vicini, volevamo accogliervi e portarvi un piccolo regalo per salutare" inizia mia mamma porgendo alla signora un piatto avvolto in carta d'allumino
"ma grazie mille! non dovevate" si complimentano entrambi, la donna portando la mano al petto in segno di gratitudine
"è un piacere" continua mio papà
"e tu? quanti anni hai tesoro?" si rivolge a me la signora
"ne ho 16, piacere Laura" sorrido porgendo la mano, alla fine sembrano simpatici
"ma che coincidenze, anche mio figlio ha la tua età, magari vi conoscete" alzo le spalle continuando a sorridere "piac- oh, ecco i miei bambini" si blocca indicando le scale.

Mi giro come tutti per guardare i due ragazzi scendere.

Mi immobilizzo istantaneamente aprendo leggermente la bocca e sgranando gli occhi accennando un sorriso.

Ed ecco di nuovo quella strana sensazione.

Guardo mia mamma con la coda dell'occhio che posa il suo sguardo confuso per la mia espressione su di me.

Ci guardiamo negli occhi per un istante, ci salutano con la mano entrambi sorridendo.

Ed è lì, bello come il sole, ancora.

"ragazzi, loro sono i nostri nuovi vicini, forza, presentatevi" li invita l'uomo indicandoci
"ciao a tutti, io sono Nick" inizia il più grande
"io sono- DILLO, DILLO -Finn, piacere".

Ha pure un bel nome, Finn. Ahhh che bel momento, ti sognerò anche la notte, Finn.

"noi già ci conosciamo" mi guarda Finn
"sì vero, io sono Laura, piacere" rispondo emozionata arrossendo
"è un piacere, Laura" sottolinea il mio nome provocandomi un infartino
"il piacere è tutto mio" commento sorridendo
"andate a scuola insieme?" interrompe la mamma di Finn
"sì, ma non abbiamo mai avuto la possibilità di presentarci" dico prendendo coraggio
"mmh...che stupidi, noi non ci siamo presentati" "io sono Mary, e lui è Eric, Wolfhard" introduce
"Bett e John, Moore, piacere" si presentano i miei porgendo le mani
"beh, è stato davvero un piacere, ora togliamo disturbo" dice mia mamma
"nessun disturbo, potete stare quanto volete, ma se dovete andare non insisteremo" ribatte Eric
"grazie mille per tutto, ci vediamo presto, magari a cena da noi?" propone mia mamma
"certo, sarebbe bellissimo, ci vediamo, buona giornata" ci accompagna Mary alla porta
"ciao, altrettanto" diciamo all'unisono.

Sorrido a Finn ed esco.

Saltello contenta, canticchiando fino a casa.

"Laura ma che hai? non ti ho mai vista così contenta in 16 anni della tua vita" chiede mio papà guardando mia mamma confuso
"niente niente, i vicini sembrano simpatici, no?" svio la conversazione
"assolutamente, ma tu non me la racconti giusta" dice mia mamma.
Alzo le spalle e apro la porta di casa.

Finn Finn.

🦋🦋🦋

heiiiii,
anche oggi sono riuscita a pubblicare, questo è un po' meglio dell'altro a parer mio, menomale.
Fin(n)almente- HAHAHAHAHHA no- vi ho uscito il finno ufficialmente, so che ora siete contente :)
Ditemi cosa ne pensate del capitolo.
i love youuuu
-Rebeccuccia🥥

oh, what you do to me||Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora