Mi chiamo Laura Moor, ho 16 anni e vivo in Canada.
Corre l'anno 1984 nella città di Vancouver che in questo periodo dell'anno sembra vuota, dato che tutti sono in vacanza, in Colorado o in Italia, per le montagne.
Sono una semplicissima ragazza, che vive una semplicissima vita, che va in una semplicissima scuola in una città qualunque nel mondo.
Amo leggere e ascoltare la musica, principalmente gli Wham! e i Queen, ma mi piace un po' tutto.
Non ho tanti amici, ma ho la mia migliore amica, Maddie Taylor, la mia compagna di vita, con cui amo andare in bici la sera o andare a prendere una coca cola; praticamente viviamo insieme.
La mia scuola non ha nulla di particolare, solite stupidissime lezioni troppo lunghe e professori egoisti, o egocentrici, o incoerenti...insomma, professori.
La mia è la classica famiglia: mia papà lavora fino a tardi nel suo negozio di elettronica, e mia mamma sta a casa oppure, talvolta, aiuta in negozio. Sono figlia unica e lo sento molto, a volte sento la solitudine, ma, come ho già detto, la mia Maddie colma quel vuoto puntualmente.
6:40 am
Suona la dannatissima sveglia sul mio comodino che mi perfora i timpani e riempie la stanza con un suono fastidioso e acuto.
La cerco con la mano per spegnerla, mente con l'altra alzo la mia mascherina da notte sbuffando per poi spostare il mio piumino azzurro.
Scoprendomi, il freddo pungente che arriva dalla fessura della mia finestra, che non ho mai fatto aggiustare, fa contrasto con il caldo del mio letto di legno, e mi provoca un brivido seguito dalla pelle d'oca.
Metto le mie ciabatte per poi scendere al piano di sotto dove si sente un profumo di pancake appena fatti.
"buongiorno tesoro!" esclama mia madre con un grazioso grembiulino in vita macchiato di quello che sembra essere uovo
"buongiorno mamma, che profumo" commento sedendomi sulla sedia e sfregandomi le mani "buongiorno papà" lo saluto mentre sta seduto sulla poltrona a sfogliare il giornale
"buongiorno Laura" risponde sfoggiando un sorriso spostando il giornale.Inizio a mangiare e a discutere con mio papà le notizie del giorno, sorseggiando un cappuccino.
Aiuto mia mamma a sparecchiare per poi affrettarmi a salire le scale per lavarmi e vestirmi.
Entro nel mio bagno con le piastrelle verde scuro e accendo una stufetta, mentre faccio scendere l'acqua per lavarmi i denti.
Mi fono i capelli per dargli una forma e velocemente torno in camera per prepararmi.
Prendo dei jeans baggy e un maglione dolcevita ocra di mio papà, metto delle calze colorate con delle reebok bianche, e infine un kiway verde acqua con dei dettagli viola, rosa acceso e ocra.
Prendo la mia cartella e, dopo aver salutato i miei genitori e aver preso la bici, vado velocemente verso la fermata dell'autobus.
Chiudo il lucchetto e saluto con la mano Maddie che mi sorride alzandosi sulle punte.
Aspettiamo il pullman che arriva prima del previsto.
Parliamo del più e del meno aspettando che ci lasci alla fermata.
7:30
Scendiamo a braccetto dal pullman e percorriamo la via per arrivare alla scuola.
Continuiamo a parlare stringendoci per scaldarci a vicenda.
Mi volto guardando dritto per un secondo quando vedo un ragazzo venire verso di noi a spasso svelto e serio.
Ha i capelli ricci neri che gli incorniciano perfettamente il viso e le guance scavate, le labbra troppo rosse per non essersele morsicchiate, è estremamente alto e magro.
Mi fermo sbarrando gli occhi per guardando venire verso di noi. Improvvisamente il mio cuore accelera il battito e gli occhi sono fissi su di lui. Una reazione spontanea che non avevo mai provato prima.
Sembra andare tutto a rallentatore, lui cammina verso di noi con la mano in tasca. Non sposta lo sguardo da davanti a lui, ma lo noto guardarci con la coda dell'occhio, per poi guardare nuovamente la strada.
"Lau ma che hai?" mi riporta alla realtà Maddie che mi tira il braccio "hei! ci sei?" mi da degli schiaffetti sulle guance
"Maddie. Mi sono innamorata" dico impassibile senza guardarla
"ma sei impazzita? non stai bene?" mi chiede un po' preoccupata
"non l'hai visto?" le chiedo a mia volta guardandola stavolta alzando le sopracciglia
"ma chi? forza Laura andiamo, faremo tardi!" mi rimprovera iniziando a correre
"aspetta!" la rincorro iniziando a ridere.🦋🦋🦋
Ciao ragazzi! sono sempre io eheheh
Questa era la ff di cui vi stavo parlando, devo ancora organizzarmi quindi potrebbe essere con non aggiorni spesso come per l'altra, però cercherò di farlo il più spesso possibile.
Spero che vi piaccia, ditemi che ne pensate🤍
-Rebe💐
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oh, what you do to me||Finn Wolfhard
Fanfiction1984 Vancouver, Canada "sei tu, sono io" "siamo noi"