I giorni successivi furono inutili e noiosissimi. Io e Finn iniziavamo a scambiarci qualche parola ma niente di che, ci provavamo a cambiare, ma niente.
Brad non è morto, ha subito un trauma cranico, è stato in coma per un po' ma ora si è già svegliato, non aveva visto chi l'avesse aggredito, non aveva prove.
Mi vedo con un ragazzo, Paul Braun, è un bravo ragazzo: è gentile, piace ai miei genitori e a tutto il resto del mondo, è carino, mi vuole bene, ci piacciamo, insomma, è perfetto sotto ogni aspetto...o almeno è quello di cui cercavo di convincermi. Lui ha tante cose, ma non è lui.
Finn invece è sempre solo, a lui piace la solitudine, gli piace stare nell'angolino a disegnare o ad ascoltare la musica. Ogni tanto mi fa tenerezza e cerco di fargli compagnia, ma è freddo e mi lascia intendere che preferirebbe stare da solo, come se avessi fatto qualcosa di male...spero solo che tutto torni come prima. Mi manca.
10:45 am
Percorro i corridoi freddi della mia scuola mentre parlo con Maddie e Paul della prossima settimana in cui andremo in gita: 5 giorni a Montreal per migliorare il francese, ma chissene importa del francese sinceramente, non vedo l'ora di divertirmi !
Mentre chiacchiero con Mads, Paul mi prende la mano, per lo sconcerto la scanso subito per poi scusarmi e andare addosso ad una persona, facendo così cadere tutti i libri che avevo tra le braccia.
"scusami tanto, io-" diciamo all'unisono per poi bloccarci dopo aver alzato lo sguardo.
Guardo fissa quei suoi occhi profondi che parlano per lui senza proferire parola, solo schiudo leggermente le labbra e sto ferma.
"Finn..." sussurro.
Scuoto la testa e mi ricompongo andando avanti a raccogliere tutto ciò che era caduto, quando ad un tratto le nostre mani si incontrano toccandosi. Alzo di nuovo lo sguardo mentre lui accarezza con il pollice il dorso della mia mano senza accorgersene.
"scusami Lau, scusami davvero" mi aiuta a prendere il mio quaderno verde di chimica
"non ti preoccupare, piuttosto, ti ho fatto male? ti ho dato una bella spallata" chiedo ridendo
"sono tutti intero" risponde sorridendo "tu? stai bene?" chiede a sua volta toccandomi la spalla ma togliendola subito
"emm...sì, tutto bene" esito arrossendo leggermente.Sul viso di Paul si forma un'espressione decisamente irritata.
"scusami, credo di non aver capito il tuo nome" si intromette scocciato
"oh, giusto. Ciao Maddie" cambia discorso
"dato che non ti vuoi presentare inizierò io: sono Paul Braun" gli porge la mano
"Finn. Finn Wolfhard" gli stringe la mano. A quell'affermazione tutto il mio corpo sente un brivido e quasi gli occhi mi diventano lucidi. Anche solo sentire il suo nome mi fa impazzire.
"piacere di conoscerti" sbuffa
"il piacere è mio" replica con quel suo modo palesemente ironico
"dobbiamo andare il classe, se vuoi scusarci" dice Paul andando avanti mentre scontra la spalla di Finn.
"grazie per avermi aiutata" arrossisco
"ma di che, a lei signorina" si inchina con fare scenico, e mentre sto per oltrepassarlo mi blocca un braccio con delicatezza "sono stato contento di averti vista e aiutata" sorride per poi allentare la presa.
"anche io Finn" sorrido facendo scorrere la mia mano sul suo polso fino alle dita che accarezzo per un secondo.Mi allontano continuando a girarmi, ma Finn è già andato in classe.
Durante la lezione penso continuamente all'episodio appena passato, non ascoltando nulla e scarabocchio le pagine del mio quaderno.
"Laura" sussurra Maddie scuotendomi la spalla "la prof ti ha chiamata" mi informa.
1:55 pm
Uscendo da scuola mi lamento con la mia amica del fatto di aver preso una nota di demerito per la mia distrazione in classe mentre lei annuisce fingendo di ascoltare.
"cosa è successo oggi con il tuo amico?" chiede cambiando discorso
"mmh?" domando aggrottando le sopracciglia sapendo benissimo di cosa parlasse
"il ragazzo con i capelli ricci, ti piace ancora?" continua
"cosa? no! no affatto!" mento.
"sei sicura? le tue mani dicono il contrario" mi fa notare indicando la mia abitudine di grattarmi le mani tutte le volte in cui mento
"no maddie! non mi piace ok?" mi spazientisco cambiando strada.Odio quando la gente continua a fare domande...ma odio ancora di più avere torto. È ovvio che Finn mi piaccia ancora, ce l'ho scritto in fronte. Non posso farne a meno, ogni volta che cerco di dimenticarlo, lui appare. È come se l'universo stesse cercando di mandarmi dei segni dicendo "hey la devi smettere di cercare di convincerti che non ti piaccia, siete destinati a..." senza continuare. A cosa? A cosa siamo destinati? Non riesco ancora a darmi una risposta.
Non l'avessi mai pensato. Chi mi si palesa davanti? No, non è Brian May...purtroppo aggiungerei.
"Laura" mi saluta Finn
"hey tu! ciao di nuovo" mi avvicino a lui
"vuoi- vuoi fare la strada insieme a me?" si gratta la testa imbarazzato
"certo!- strabuzzò gli occhi -emm cioè, sì certo, se vuoi" abbasso lo sguardo.Andiamo verso le nostre biciclette parcheggiate vicino ad un albero.
"sai andare sullo skate?" chiede mentre sposta la bici
"nooo, però vorrei tanto saperlo fare" scuoto la testa lamentandomi
"potrei insegnarti, io sono il re dello skate" si loda
"sei anche il re della modestia se è per questo" alzo gli occhi ridendo per poi smettere però di colpo.Percorriamo la strada stranamente tranquilla e con poco traffico guardandoci intorno: i campi di girasoli illuminati dal sole, le montagne sullo sfondo e ovviamente lasciandoci scappare qualche discreto sguardo tra di noi.
"siamo arrivati" faccio notare scendendo dalla bici
"già...allora ci vediamo" dice Finn con voce quasi triste. Annuisco
"mi piacerebbe comunque" commento solo per trattenerlo, non voglio lasciarlo andare
"che cosa?" sposta lo sguardo confuso su di me, guardandomi dalla testa ai piedi sorridendo convinto che io non l'abbia visto. Sorrido anche io lievemente mentre fermo la bici con il cavalletto muovendolo con il piede.
"andare sullo skate, mi piacerebbe che tu mi insegnassi" è imbarazzante dirlo
"oh ma certo! Senti, che ne dici se oggi alle 3 ci vediamo per una lezione?" propone
"Finn" sbatto gli occhi velocemente
"si?"
"sono ora le 3" abbasso la testa da un lato
"appunto, metti giù la bici e vieni, dietro casa mia, cioè, nostra...vabbè hai capito, c'è una strada libera" afferma
"devo studiare-"
"oh andiamo! non fare la secchiona, studierai un'altra volta, non è importante" scuoto la testa in segno di arresa
"e va bene" sospiro
"grande! vieni" mi prende la mano conducendomi.✨✨✨
SCUSATEMI TANTO PER L'ASSENZA.
non avevo idee detto sinceramente ma ora la mia mente si è magicamente aperta e mi sono venute in mente 9273838 cose diverse 🤠
spero che questo capitolo vi piaccia.
vi amooo🫓 (mi piacciono le piadine)
-Rebe🤸🏼♀️
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oh, what you do to me||Finn Wolfhard
Fiksi Penggemar1984 Vancouver, Canada "sei tu, sono io" "siamo noi"