Scendo velocemente le scale stando attenta a non inciampare, quando sento il campanello suonare e mia mamma urlarmi di scendere.
Con la grazie di un elefante in una cristalleria mi fiondo davanti alla porta per accogliere i nostri ospiti, che si mostrano, dopo che mio papà ha aperto la porta, con un caloroso sorriso e qualcosa in mano avvolto in una graziosa tovaglietta a fiori rossi.
Guardo Finn cercando di trattenere una risata, che accenna un sorriso divertito per poi spostare lo sguardo altrove per evitare di ridere.
-ma buonasera!- inizia mia mamma lasciando entrare tutti che a turno, ci baciano e abbracciano.
Quando arriva il turno di Finn, in imbarazzo, esito quando mi abbraccia senza pensarci 2 volte strettamente.
All'inizio, non aspettandomelo, non ricambio rimanendo bloccata, per poi arrossire e ricambiare l'abbraccio.
In quei pochi secondi il suo profumo e il calore dell'abbraccio mi danno un senso di sollievo e tranquillità, infatti rilasso completamente i muscoli per godermi il momento.
Anche se è durato relativamente poco, il tipico abbraccio che si da per iniziare una cena, prima di sedersi a tavola per salutarsi, è sembrato durare ore, è come se tutto si fosse fermato.
C'eravamo solo io e lui, con il calore dei nostri corpi che ci scaldava, sarò esagerata ma è stato bellissimo, eppure è stato solo un semplice abbraccio, non ha significato niente, o meglio, per lui.
Ci sediamo ai rispettivi posti, i quali mia mamma ha decorato con dei segnaposti fatti con un paio di stecchini di cannella avvolti in un fiocco rosso dai quali proviene un profumo speziato piacevole che però sembra non essere di gusto a Nick, che si pizzica il naso più volte facendo delle smorfie divertenti.
Finn si è seduto di fronte a me, giusto per evitare sguardi indiscreti, bravo Finn, tu sì che mi semplifichi le cose, grazie davvero.
Scaccio quel pensiero dopo aver sentito la mamma dei ragazzi chiedermi qualcosa.
"mi scusi diceva signora Wolfhard?" mi ricompongo mettendomi a posto il tovagliolo sulle gambe
"oh cara ti prego, chiamami Mary...comunque ti chiedevo se ti piacessero le mandorle, perché ho preparato dei biscotti" ripete dolcemente sorridendo, per poi mettere una mano sopra a quella del marito
"certo! le adoro" commento emozionata "mi piacciono davvero tanto" continuo guardando mia mamma che mi fa cenno di approvazione
"fate come se foste a casa vostra" si intromette mio papà di punto in bianco
"grazie mille" rispondono all'unisono.Dopo una lunga conversazione arricchita con risate fragorose, battutine oscene e cose 'da grandi' come economia politica e non mi interessa cos'altro, il papà di Finn inizia una nuova discussione: l'argomento figli.
"sapete, oggi Finn è stato bravissimo, non l'ho neanche sentito una volta- si congratula con il ragazzo che prende il bicchiere d'acqua sorridendo- cos'hai fatto tutto il giorno?" chiede facendo sussultare Finn al quale va l'acqua di traverso per poi tossire guardandomi, provocandomi una risata
"s-scusa?" spalanca gli occhi ricomponendosi
"di solito sei un casinista, cos'hai fatto oggi?" richiede alzando le braccia dal tavolo
"oh beh....ehm....stavo....studiando, sì, studiando" mi guarda con la coda dell'occhio
"wow, un Finn Wolfhard che studia, che sia mai" si intromette Nick ricevendo un'occhiataccia dal fratello
"haha che simpatico" gli fa il verso
"oh ma su si scherza" sdrammatizza alzando gli occhi al cielo
"anche Laura ha studiato molto oggi, non è vero tesoro?" chiede mia mamma accarezzandomi la testa
"sì sì, m-molto" dico spalancando gli occhi ricevendo una risatina da Finn
"se vuoi puoi venire ogni tanto da noi dopo la scuola. Se tu e Finn frequentate gli stessi corsi potreste aiutarvi a vicenda e fare i compiti insieme" propone Mary facendomi diventare del colore del fiocchetto del segnaposto
"non vorrei disturbare" spiego essendo subito interrotta
"ma figurati, sarebbe un piacere" dice Eric sorridendo
"grazie mille allora, se anche voi siete d'accordo, naturalmente" mi rivolgo ai ragazzi che annuiscono con enfasi
"quando vuoi" commenta Finn seguito dal fratello "certo!".Dopo l'ennesima storia imbarazzate su tutti noi ragazzi e i buonissimi biscotti alle mandorle e cioccolato di Mary facciamo fare il giro della casa ai nostri ospiti che ci fanno puntualmente i complimenti per l'arredamento e l'ordine.
Durante il piccolo tour, Finn non perde un momento per istigarmi, non fraintendete, non che mi dispiaccia, anzi...
"Finn hai finito?!" sussurro al ragazzo, costretta ad alzare lo sguardo data la sua altezza.
Ride scusandosi per poi prendermi per un braccio e trascinarmi da qualche parte.
"dove state andando?" esclama mio padre incrociando le braccia
"scusi signor Moor, Laura mi ha detto che mi deve far vedere una cosa per un progetto a scuola e chiedermi se va bene, dato che è di matematica e io me la cavo" mente aiutandomi a scampare una figuraccia
"oh d'accordo, e chiamami John figliolo" dice mio papà.Finn annuisce, trasformando la stretta del braccio in una presa per mano facendomi sbarrare gli occhi e sentire un brivido lungo la schiena.
Arrossisco violentemente iniziando a sentire di nuovo la sensazione della prima volta: le farfalle nello stomaco.
Mi trascina nella mia stanza iniziando a parlare a bassa voce. É estremamente difficile stare attenta ad un Finn Wolfhard che mi sussurra a pochi centimetri dalla mia faccia non ho ancora realizzato cosa.
"allora stanotte vieni con me, ti devo far vedere un posto" spiega mentre cerco di prestargli attenzione
"ma sei matto? dove vuoi andare?" esclamo per poi essere ripresa
"shh, non vorrai farti sentire?" chiede
"scusa" sussurro "ma dove vuoi andare?" continuo sbarrando gli occhi
"tu non ti preoccupare, ti aspetto sotto casa tua, facciamo per le 2...anzi le 3, non si sa mai per Nick, quando sono tutti addormentati" si allontana dal mio viso con un sorrisetto soddisfatto lasciandomi confusa mentre continuo a guardarlo aggrottando le sopracciglia. Tutto ciò è stato strano.Usciamo dalla stanza raggiungendo gli altri in modo che non sospettino chissà cosa.
"grazie mille per l'aiuto, ero un po' in ansia" mento agitando le mani
"di niente Laura, quando vuoi aiuto basta che me lo dici" mi asseconda il corvino guardandomi dall'alto
"allora grazie mille, ci vediamo presto" ringraziano tutti uscendo dalla porta
"di niente! è stata una bella serata, grazie a voi" rispondono i miei chiudendo la porta.Dopo aver salutato anche io i miei genitori, mi affretto ad andare in camera mia e aspettare l'orario prestabilito. Finn mi farà uscire di testa, già lo so.
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HEIII
avevo voglia di scrivere quindi ecco qui il vostro capitolo del giorno :)
also quanto è bello Finn nella foto in alto, Dio mio santissimo ienejhsksheiw
vi amo
-Rebe🧊
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oh, what you do to me||Finn Wolfhard
Fanfiction1984 Vancouver, Canada "sei tu, sono io" "siamo noi"