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L'umore di Sofia era ormai schizzato alle stelle, l'annuncio era ormai saltato all'udito di tutti, erano tutti quanti elettrizzati dalla notizia.
Ormai le fans si erano abituate alla presenza di Sofia nella vita del baritono e i commenti negativi erano diminuiti di parecchio, lasciando vivere a loro la storia d'amore più importante della loro vita.
Lo studio dei ragazzi, che si trovava a Bologna, fu invaso di lettere, pacchettini e peluche di ogni genere e grandezza. Le fans erano impazzite e facevano recapitare un piccolo pensiero per il bimbo o bimba che stava per arrivare. Ancora a distanza di due mesi dalla notizia, i regali non smettevano di arrivare.
I profili dei due ragazzi straripavano di cuoricini e commenti che riempivano il cuore di Gianluca di amore e orgoglio verso il popolo che lo seguiva.

L'ottavo e penultimo mese era arrivato velocemente, tant'era che Sofia si godeva gli ultimi ma importantissimi giorni con il pancione, che iniziava a pesare davvero. La stava limitando in tutto, si sentiva a volte vecchia e inferma, altre volte si guardava allo specchio e si vedeva più bella che mai.
I cambi d'umore avevano ormai preso la strada per le montagne russe e Gianluca capì ben presto che doveva rassegnarsi e assecondarla sempre.
La cameretta del bimbo o bimba era quasi completata. In un weekend soleggiato di Aprile, Gianluca con l'aiuto di Piero e Ignazio sistemarono tutto e montarono ogni singolo mobile che poteva servire. Erano davvero due zii a tutti gli effetti.

"Buongiorno Sofia! Come stai?" Domandò la dottoressa per la solita visita con ecografia del mese.

"Buongiorno dottoressa. Tutto bene."

"Siamo quasi agli sgoccioli, manca praticamente un mese." Chiacchierò la dottoressa, più per mettere a proprio agio la paziente.

"Già. Non vedo l'ora, inizio ad accusare la stanchezza..." mormorò Sofia, piano.

"E Gianluca?"

"Gian lavora un sacco, ma rimane sempre nei pressi di Bologna. Tra l'altro dovrebbe arrivare per l'ecografia, ma non so se ce la fa in tempo."

"Noi intanto iniziamo, okay Sofia?" Disse la dottoressa alzandosi dalla scrivania e avvicinandosi al lettino.
Sofia la seguì, si sdraiò sul lettino medico e si scoprì la pancia bella tonda.
"Okay, vediamo un po' come se la passa questo scricciolo." Iniziò la dottoressa, iniziando a muovere la sonda sulla pancia.
"Sta crescendo bene, tutto nella norma, Sofia. Sentiamo il cuoricino..." premette un pulsantino sullo schermo e in tutta la stanza si propagò un suono che ogni volta faceva innamorare Sofia.
"È tutto ok, quindi?"
"Sì, va tutto per il meglio. Il vostro arcobaleno è sano come un pesce." Sorrise il medico. "Ti stampo tutto così le vede anche Gianluca."
"Sì, la ringrazio." Sofia prese un paio di salviette per pulire l'addome dal gel freddo per l'ecografia.

Tornò a casa dopo aver fatto colazione in un bar con le cartelline dell'ecografia.
Appena mise piede in casa il telefono squillò.
Era Gianluca.
"Amore mio, scusami non sono riuscito ad arrivare in tempo."
"Gian, stai tranquillo." Ridacchiò lei, allegra. Capiva benissimo che Gianluca faceva i salti mortali per riuscire ad incastrare tutto.
"Scusami. Allora com'è andata? Cos'ha detto la dottoressa?"
"Sta bene. Va tutto per il meglio. Ti faccio vedere le ecografie poi, è proprio bello o bella come te, sai?"
"Ah sì? Io preferirei prendesse tutto da te..."
"Facciamo metà per uno?" Continuò lei, posando cappotto e borsa sul tavolo della cucina.
"Così prenderà tutti i nostri difetti e li unisce in sé stesso."
Sofia rise. "Senti, amore, riesci a tornare per pranzo? Preparo qualcosa?"
"Conviene che non mi aspetti, non penso di riuscire a liberarsi tanto presto."
"Va bene, allora ti lascio tesoro. Ti aspetto più tardi, okay?"
"Sì, ciao baby. Se hai bisogno, chiamami okay?"
"Certo. Grazie Gian, ciao ciao." Disse per poi staccare la chiamata.

Si preparò qualcosa di semplice per pranzo che gustò comodamente seduta al tavolo della cucina in compagnia di una serie tv.
Dopo pranzo, decise di farsi una doccia per cercare di alleviare un po' la stanchezza. Regolò l'acqua e si spogliò lentamente. Anche fare le cose più semplici era diventato complicato. Non voleva sempre pesare su Gianluca, che già era oberato di impegni lavorativi e cercava di cavarsela per lo più da sola.
Gianluca aveva cercato di riempire quei mesi di attesa degli impegni imminenti in modo da essere più libero dopo il parto, visto che Sofia avrebbe avuto sicuramente bisogno del suo aiuto tra bambino e dolori vari.
Entrò nella doccia, si lavò con cura e mentre era sotto il getto dell'acqua calda, sentì una strana sensazione al basso ventre, una leggera contrazione e vide tra i suoi piedi un liquido di un colore leggermente diverso dall'acqua che scorreva abitualmente nella doccia.
Durò tutti pochi secondi e poi tornò alla normalità.
Leggermente spaventata, uscì dal box doccia stando attenta a captare ogni movimento ambiguo nella sua pancia.
Passò mezz'ora ma tutto restava piatto e uguale.
Si asciugò piano e si vestì con una comoda tuta presa dall'armadio del suo fidanzato.
Si diresse verso il salotto per cercare di riposare, convinta che era stata solo una delle solite contrazione preparatorie.
Appoggiò la testa allo schienale e chiuse gli occhi, accarezzandosi la pancia.

Passò qualche ora prima che sentì di nuovo la stessa sensazione, con un dolore più forte, che la fece aggrappare al tavolo lì vicino.
Compose il numero di Gianluca, sapeva che forse stava succedendo qualcosa, aveva paura era appena entrata nella trentacinquesima settimana.
"Cazzo, rispondi..." sibilò lei. "Dai, Gian."
Come al solito, nel momento del bisogno nessuno rispondeva al telefono. Provò anche a telefonare a Piero e Ignazio ma partiva subito la segreteria. Chiamò Barbara, quella era l'ultima spiaggia e avrebbe dovuto chiamare la dottoressa e fare tutto da sola.
Squillò per un po' e poi finalmente rispose.
"Barbara? Ciao sono Sofia. Mi puoi passare per favore Gian?" Parlò a raffica Sofia, mentre aveva ormai il cuore in gola e il fiatone.
"Ciao Sofia. Certo te lo passo."

"Sofi?"
"Perché non rispondi al telefono?" Domandò lei.
"Scusa, non ho sentito che stava squillando..."
"Lascia stare." Liquidò la cosa Sofia, ma in quel l'esatto momento un fiotto di liquido le bagnò le gambe.
"Oh poooorcaaa troiaaaaa." Imprecò Sofia. "Caaaazzooo." Una contrazione la colpì al ventre e la fece piegare in due.
"Sofia?" Gianluca si allarmò subito. "Che succede?"
Sofia fece un lungo respiro, faceva fatica pure a parlare. "Mi si sono rotte le acque adesso."
Gianluca si ammutolì, le passò davanti tutta la sua vita diventando cadaverico.
"Gian, ci sei?"
"Ma... ma sei all'ottavo mese..." riuscì a formulare lui, attivando i pochi neuroni che ancora riuscivano a funzionare.
"Ehhhh... ma se mi si sono rotte ora, dovrò partorire adesso..."
Perché non riusciva a capire al volo? Perché le faceva fare tanta fatica?
"Sì... okay. Arrivo immediatamente."
Sofia si lasciò scivolare sulla parete e lo aspettò impaziente. Aveva le contrazioni a distanza di parecchi minuti e avrebbe aspettato molto prima di avere suo figlio tra le braccia.

Ciao a tutti!!!
Ormai ci siamo, sembra che l'erede di casa Ginoble stia finalmente arrivando!
Che dite? Come si chiamerà? Ma soprattutto, sarà un maschietto o una bimba?
A presto! 🌺

Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora