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Bianco.
Era ciò che gli occhi di Sofia misero a fuoco appena aprì gli occhi. Si ritrovò nuovamente sdraiata su di un lettino medico.
La testa le scoppiava, ma tentò subito di alzarsi a sedere.
"Signorina, resti giù. È ancora debole." Il dottore la invitò nuovamente a sdraiarsi.
"Cos'è successo?" Domandò confusa. "Ricordo di essere svenuta ma..."
"Sì. Stia tranquilla, non è niente di grave. È stato solo un calo di pressione, ma abbiamo riscontrato il ferro basso e il tuo ragazzo mi ha detto che ultimamente non mangi molto e che ti senti sempre stanca."
Sofia annuì con la testa.
"Le prescrivo delle vitamine e delle compresse di ferro. Mi deve promettere che mangerà di più e si mantenga in forze." Sorrise il medico.
"Va bene. Quando posso uscire?"
"Appena finisce la flebo la dimettiamo. Adesso si riposi ancora. Faccio entrare il suo ragazzo, è un po' troppo apprensivo..." disse cercando di farla ridere.
"Sì, un po'."

La porta si chiude ma immediatamente si aprì ed entrò Gianluca, come se fosse appostato dietro la porta, cosa abbastanza probabile.
"Amore!"
"Ciao."
"Come stai?"
"Ora bene."
"Mi hai fatto preoccupare da morire. Sono morto quando mi sei caduta tra le braccia."
"Scusa, non volevo farti preoccupare."
"L'importante è che tu stia bene ora."
"Sto bene. Appena finisce la flebo, andiamo a casa."
"Devi riposare e mangiare di più, a costo di controllarti ad ogni pasto."
"Non fare il paranoico, Gian, adesso."
"Se smetti di mangiare sì!"
"Non ho smesso di mangiare, solo che non avevo molta fame ultimamente e mangiavo di meno."
Gianluca le lasciò un bacio sulla fronte e aspettarono la fine della flebo per tornare a casa.

La degenza nei giorni successivi fu rispettata rigorosamente da Sofia. Sapeva che con l'apprensività di Gianluca non aveva scampo, ma passare dei giorni tranquilli non le fece male. Si riposò al cento per cento e ritrovò le forze che un po' le erano mancate negli ultimi giorni.

"Gian, andiamo un po' al mare?"
"Sei sicura? Sei ancora debole?"
"Gian, sono solo svenuta, una volta. Ora sto molto meglio."
"Solo svenuta!" Ripeté lui. "Mi sembra che basti una sola volta."
"Ok, ok. Ma sto bene ora. Siamo in vacanza, e possiamo andare al mare? Non voglio rovinarti pure le tue di vacanze."
"Non le stai rovinando. Anche stare sdraiato sul letto con te per me è stupendo."
Sofia sorrise, poi si avvicinò a lui e si sedette sulle sue gambe.
"Ti assicuro che sto benissimo e questo è solo grazie a te che non ti stanchi mai di prenderti cura di me, ma ti prego, andiamo al mare, ci rilassiamo anche lì."
"Amore, io voglio solo che tu stia bene. Qualche mese fa hai preso una bella botta e non voglio che tu stia male come quella volta, non mi piace vederti stare male per cui voglio il meglio per te."
"Sei tu il mio meglio. Solo con te sto bene al cento per cento. Ti prometto che d'ora in poi mangio di più e cerco di non strapazzarmi troppo, ok?"
Lui la guardò dolcemente e la strinse per i fianchi. "Andiamo al mare! Ai tuoi occhi non riesco mai a dire di no, mannaggia a te."
Sofia rise. "Mannaggia a loro mica a me."
"Anche a te, soprattutto a te." Disse alzandosi di buona lena. "Mettiti un costume comprente per cortesia."
"Cosa? Ma se la maggior parte di quelli che mi hai regalato tu lasciano ben poco all'immaginazione!"
"Ora che ci penso ho fatto una cazzata a comprarteli..."
"Tranquillo, il meglio lo riservo solo a te, amore mio pervertito!" Rispose lei, allungando le braccia attorno al collo di Gianluca.
"Ehi, stronza!" Rise di gusto lui, buttandola sul letto e solleticandole la pancia da sopra la maglietta.
"No, Gian, ti prego. Il solletico, no." Prese a divincolarsi lei.
"Chiedimi scusa."
"Mai."
"Okay." Gianluca intensificò il solletico, solo le urla e le risate di Sofia.
"Basta, ti prego. Gian." Disse tra le lacrime.
Sofia prese l'occasione quando Gianluca avvicinò il viso verso il suo, e lo baciò per far finire quell'agonia.
"Furbetta sei."
Sofia gli prese il viso tra le mani e lo baciò, intensificando il momento.
Gianluca si aggrappò ai fianchi di Sofia, stringendoli con soddisfazione. Sofia rotolò su se stessa, portandosi sopra a Gianluca. Si rifugiò in quelle braccia che non smettevano mai di accoglierla, di abbracciarla e di stringerla forte quando ne aveva più bisogno.
"Ti amo Gian. Ti devo tutto, te lo giuro."
"Ti amo anche io, gioia mia." Continuò lui, lasciandole un bacio sul naso.
"Cambiamoci dai, così raggiungiamo gli altri."

Scesero al solito lido dove trovarono già gli altri ragazzi in costume, chi a prendere il sole, chi a nuotare.
"Ciao Sofi. Come stai?" Domandò subito Margherita appena li vide arrivare.
"Mag, tutto bene. Sto bene ora. È stato solo un calo di pressione, tutto qui."
"Meno male. Il caldo che c'è non aiuta. Ci facciamo un bagno?"
"Sì. Arrivo." Sorrise Sofia, per poi raggiungerla a riva con Mariagrazia.

Chiacchierarono per il resto del pomeriggio, a loro si aggiunsero anche i ragazzi.

Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora