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Taormina era stata incredibile, una bellissima parentesi nel territorio siciliano, quello di Piero e Ignazio che, orgogliosi cantarono in mezzo alla loro gente e Gianluca, da buon abruzzese, riuscì ad inserirsi perfettamente nell'ambito della Sicilia, come faceva già da anni.
Dopo l'ultimo concerto del tour, passarono quattro giorni alla volta dell'isola tra mare, piatti di pesce e giri in barca. 
Sofia visitò posti che ancora mancavano alla lista dei posti da vedere, tra Agrigento con la Valle dei Templi, Palermo, e altri borghi più piccoli ma che meritavano un'occhiata da vicino. Tutta l'Italia era meravigliosa.
E con questo iniziarono le tanto attese vacanze per i tre ragazzi e di conseguenza anche per Sofia, che avrebbero passato i giorni a riposare e rilassarsi nella propria terra. Dopo la Sicilia, i ragazzi si trasferirono tutti a Roseto degli Abruzzi, a casa Ginoble.

"L'acqua è magnifica, perché non vieni a farti un bagno?" Iniziò Gianluca, puntellandosi sul lettino dove era stesa comodamente Sofia, che era intenzionata all'abbronzatura perfetta.
"Mi spalmi la crema sulla schiena prima?" Chiese lei, porgendogli il flacone di crema solare. Iniziò poi a slacciarsi la parte sopra del bikini per permettere a lui di spalmarla al meglio.
"Certo." Sorrise. "Okay, ora mi toccherà tuffarmi in acqua, per evitare di far capire la situazione nel mio costume all'intera spiaggia." Commentò una volta finito, malizioso.
"Ahahaha, ma dai." Rise lei di gusto, alzandosi una volta allacciato per bene il costume.
"Andiamo a fare questo bagno?"
"Sì, andiamo."
Raggiunsero gli altri a riva e iniziarono a giocare con il pallone gonfiabile, divertendosi da morire.
Erano cose semplici ma fondamentali per il buon umore e la risata sempre pronta. Si sapeva che ridere faceva bene alla salute.
Infatti...

"Sofi, filma questo tuffo!" Esclamò Ernesto, mettendosi in posizione.
"Ma ancora? Eh lascia stare la mia ragazza!" Urlò Gianluca verso suo fratello.
"Sono bravissimo, e ho bisogno di qualcuno che mi appoggi, non come te!" Rispose lui. "Sofi, pronta!"
"Sì, vai." Gridò lei.

Dopo gare di tuffi, salti dal trampolino della barca affittata per la giornata, decisero di approdare al porto per la cena e poi tornare a vivere la notte in barca. Verso le 19 rientrarono a casa Ginoble per farsi una doccia e prepararsi per la serata. Il programma di ogni giorno di vacanza era mare e spiaggia durante il giorno e di sera cena a base di pesce e giretto per locali per prendere un drink e ballare sulla spiaggia.

Sofia indossò un vestito a stampa floreale con un paio di sandaletti bassi, un look molto semplice e tranquillo. I capelli li lasciò mossi naturali e non si truccò, come spesso faceva durante il periodo estivo. Grazie all'abbronzatura non sembrava un cadavere e poteva permetterselo.
Uscirono a cena in un ristorante sulla spiaggia con vista mare, una serata con vista paradisiaca.

"Che palle, piove pure..." si lamentò Sofia, vedendo qualche goccia cadere.
"Smetterà tra poco..." cercò di dissuaderla il ragazzo.
"L'unica sera in barca e piove! Che fortuna." Commentò Margherita.
"Voi vi lamentate che siete accoppiati. Io mi devo intrattenere con Piero!" Rise Ernesto.
"Ahahaha, sto morendo. Non riesco ad immaginarvi insieme." Scoppiò a ridere Ignazio.
"Ammazza che simpatici." Si finse offeso Piero.
Risero di gusto tutti, dirigendosi verso il locale scelto per la serata.

La musica dell'estate allietava la serata, tutti nel locale cantavano a squarciagola le hits proposte dal dj di turno, felici e gioiosi. Era questo il potere dell'estate.
Sofia ballò con i ragazzi e si scatenò volentieri in pista in compagnia di un cocktail.
In pochi minuti però, complice il caldo e la mancanza di aria, iniziò a sentire la testa girare. Si fermò e lentamente cercò di allontanarsi dalla folla che le impediva di avere dell'ossigeno puro. Uscì dal locale, e prese una boccata di aria fresca lasciando che il leggero venticello della notte le accarezzasse il viso e si riprese.
"Sofi? Tutto bene?" Subito Gianluca vedendo la fidanzata allontanarsi dal gruppo la seguì, preoccupato.
Sofia si voltò a guardarlo e barcollò leggermente, Gianluca subito la avvolse nella sua presa salda.
"Ehi! Stai bene?" Chiese lui, togliendole i capelli davanti agli occhi.
"Più o meno."
"Cioè? Dimmi." La incitò lui ormai preoccupato.
"Non lo so, mi manca un po' l'aria..."
Gianluca la guardò negli occhi, non smettendo di tenerla stretta a sé. "Okay, andiamo a casa mia, così siamo tranquilli."
"Ma siamo in barca stanotte..."
"Sì ma non è un problema..."
"No, Gian. Rimango un po' qui fuori, mi riprendo e torniamo dentro. Sta tranquillo, ok?"
"Sei sicura?"
Sofia annuì e si alzò sulle punte per baciarlo piano. "Sto già meglio."
Gianluca sorrise. "Sì?"
"Sì. Proprio così." Lo rassicurò dolcemente. "Là dentro c'è un sacco di gente e sto caldo non aiuta."
"Sì, okay. Allora stiamo un po' qui fuori e poi proviamo a tornare dentro?"
Sofia annuì e lo prese per mano andando poi a sedersi su una panchina lì vicino. Appoggiò le gambe su quelle di Gianluca e lo guardò negli occhi.
Gianluca le accarezzò dolcemente i capelli e le posò un bacio sulla fronte.
"Amo da morire quando ti prendi cura di me, sei speciale amore."
"Lo faccio perché sei la mia piccola, ti proteggerò da tutto il male di questo mondo, ti sosterrò sempre fino alla fine e quando ne hai bisogno sarò sempre al tuo fianco a porgerti la mano."
"La stessa cosa vale per te. Ci sono e ci sarò sempre anche da lontano."
"Mi fai stare bene anche attraverso uno schermo. Il tuo sorriso mi fa stare tranquillo e felice. È questo il tuo potere, con te sono sempre felice."
"È una cosa bellissima, anche a me succede la stessa cosa. Ma già lo sai, te l'ho detto un sacco di volte. Sei la mia persona, Gian, non potevo desiderare di meglio!"
"Piccola mia, quanto ti amo." Sussurrò lui, piano prima di baciarla nuovamente.
Sofia rise. "Siamo davvero diventati come quelle coppie da diabete dei film?"
"Mi sa di sì... ma è bello comunque." Rispose tranquillo. "E io che stanotte volevo godermi ogni singolo attimo con te... mi sa che dobbiamo stare buoni buoni..."
"Dipende se ce la fai a resistere..."
Stava leggermente meglio, la leggera aria che c'era l'aveva scossa un po', in senso positivo e stava già molto meglio rispetto a prima.
"Provochi sempre tu eh."
"È diventato il mio passatempo preferito!"
Gianluca rise. "Anche il mio."
La strinse tra le sue braccia e rimasero abbracciati per qualche minuto prima di rientrare nel locale.

Verso le tre rientrarono tutti nella barca e ognuno si ritirò nella propria cabina per la notte.
Sofia non si era ancora ripresa del tutto ma non aveva detto nulla a Gianluca per non farlo preoccupare inutilmente. Aveva sempre sofferto di pressione bassa per cui era una cosa che le capitava spesso avere cali di pressione frequenti.
Ma proprio quello la tradì.
In un nano secondo, si ritrovò con la vista annebbiata e un fischio fastidioso le martellava la testa. Si appoggiò maldestramente ad una sedia che dondolò leggermente, facendole perdere l'equilibrio.
Il buio privilegiava su di lei che perse conoscenza davanti agli occhi del fidanzato.

Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora