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Gianluca era pronto a tornare a casa con il piccolo e la sua meravigliosa ragazza. Era un lunedì, ma non i soliti in cui fatichi ad alzarti, rimandi la sveglia fino a quando sei praticamente obbligato ad alzarti.
Quella mattina, Gianluca era emozionato all'idea di portare a casa suo figlio che si alzò subito appena la sveglia impostata sul telefono squillò.
Alle nove in punto era già all'ingresso dell'ospedale. Alcune infermiere lo riconobbero e gli chiesero una foto appena entrò in reparto, ora che stavano andando via presero coraggio. Lui, riempito di ego, gli concesse volentieri una foto mano a mano che si avvicinavano alla stanza.
Entrò nella stanza aprendo la porta dell'amore. Lì ad aspettarlo c'era la sua ragazza, con il viso stanco ma piena di luce, di una luce diversa che la rendeva ancora più bella. Era intenta a ritirare le cose di Edoardo e le proprie nella valigia che aveva portato Gianluca il giorno della nascita di loro figlio.
"Buongiorno amore mio!" La salutò Gianluca andando subito a baciarla dolcemente.
"Ciao tesoro." Lei si lasciò stringere, vogliosa degli abbracci e baci del suo ragazzo.
"Lascia stare, metto a posto io. Non ti stancare ulteriormente!" Disse lui, togliendole le cose dalle mani.
"Oh okay, grazie."
"La star?"
"É nella nursery, dovevano fargli gli ultimi controlli e poi lo portiamo a casa!"
"Sì, non vedo l'ora baby." Rispose lui, schioccandole un bacio sulla fronte e scese poi sulle labbra che assaporò con dolcezza.

Sofia recuperò il piccolo nella saletta delle culle. Lo prese in braccio e tra mille moine, ritornò in camera dove ad aspettarli c'era un papà emozionato.
"Eccoci, Edo. Guarda che c'è papà!!!" Disse lei, consegnandolo al fidanzato.
"Ciao amore di papà!" Disse accarezzandogli la testolina. Edoardo si accucciolò sul petto di Gianluca e sbadigliò leggermente.
"Hai sonno, cucciolo? Dai, mettiamolo nell'ovetto, così nel tragitto dorme un po'."
"Sei pronto a vedere casa per la prima volta?" Chiese sorridente Gianluca, posizionandolo delicatamente nell'ovetto e sistemandogli le cinturine.

Dopo aver fatto tutta la burocrazia del caso, Gianluca con borsoni e ovetto e Sofia che li seguiva lentamente lasciarono l'ospedale per la prima volta in tre.
Sofia salì nei sedili posteriori insieme ad Edoardo che dormiva ormai beatamente nel suo seggiolino. Gianluca di tanto in tanto dava un'occhiata con lo specchietto retrovisore dietro alla sua famiglia, con gli occhi innamorati incontrando quelli di Sofia.
Non vedeva l'ora di iniziare la loro vita in tre.
A casa ad aspettarli c'erano le loro famiglie al completo per dare il benvenuto ufficiale ad Edoardo che per fortuna se ne stava tranquillo con il suo ciuccio.
Gianluca aveva addobbato un po' la casa con palloncini a forma di cicogna, azzurri e di ogni dimensione.
"Ma che hai fatto, Gian?" Chiese sorridendo Sofia mentre con l'aiuto del suo ragazzo scendeva dalla macchina, lentamente.
"Io? Niente." Rispose con un'espressione angelica.
"Prendi tu Edo?" Domandò Sofia, era giusto che fosse il papà a tenerlo un po'. In fondo quei due giorni di ricovero, lui l'aveva visto poco e se l'era goduto di meno rispetto a lei.
Un papà giovane e bellissimo sbucò dalla macchina con un fagottino tra le braccia.
"Eccociiii."
Si diressero verso la porta di casa e appena la aprirono un coro di voci li accolsero sorridenti.
"Oddio, ma ciao!!!" Si sorprese Sofia, guardando poi stupita il fidanzato.
Tutti si radunarono intorno alla star della giornata, mentre le amiche di Sofia andarono ad abbracciarla.
"Sofi, come stai?" Le chiese subito Gaia.
"Stanca ma felice." Sorrise lei, felice di riabbracciarle tutte quante.
"Sono così felice per voi, amica mia." La abbracciò Martina.

"Sono così felice per voi!!" Esclamò Mariagrazia stringendo Sofia e lasciandole due bacini sulle guance.
"Grazie Mary, grazie per essere venuta!"
"Ma ti pare che perdo i primi giorni di questa meraviglia qui?" Ridacchiò scherzosa Mariagrazia.
"Già. Con tutti questi complimenti diventerà vanitoso come il papà!" Commentò Sofia, facendo ridere tutti.

Gianluca la afferrò per un braccio e la fece sedere sulle sue gambe, mentre il piccolo di casa passava di braccia in braccia.
Era bellissima, pensò. Indossava un paio di leggins comodi e una camiciona che aveva rubato a Gianluca e stava benissimo. Aveva ancora la pancia gonfia ma era bella comunque.
"Ti amo" sussurrò, non si stancava mai di farlo.
"Anche io. Grazie per tutto" disse lei, baciandolo sul naso.
"Sei splendida."
Sofia si strinse a Gianluca che affondò il viso nell'incavo del suo collo, mentre a fianco Edoardo passava da delle braccia ad altre braccia pronte ad accarezzarlo per la prima volta.

***

Dopo aver sistemato Edoardo nella sua nuova culla e quando tutti se ne andarono, assicurandosi che non avevano bisogno di nulla, ma solo di rimanere un po' da soli, Sofia si sistemò sul divano di casa piano.
"Perché non vai in camera sul letto che sei più comoda? Ci penso io qua." Gianluca si avvicinò e le lasciò una carezza sui capelli.
"No figurati, sto bene qua. Anzi vieni con me."
Lui si sedette accanto a lei e sorrise dolcemente.
"Sei stata straordinaria! Non so come hai fatto a sopportare tutto quel dolore, io non ce l'avrei mai fatta."
"Perché sei un uomo, è palese." Sorrise lei scherzosa. "A parte gli scherzi, non lo so nemmeno io. Sono praticamente morta dal dolore ma poi vederlo sporco di sangue su di me è stata un'emozione indescrivibile, quella scena non la dimenticherò mai, come anche il dolore.
Ma devo ringraziare anche te, sei stato un tesoro, mi hai aiutata tanto e sai, che anche solo averti vicino mi tranquillizza."
"Non devi ringraziarmi, hai fatto tutto da sola e ti ringrazio io per avermi donato un amore pazzesco che solo noi sappiamo. Quando è nato, sono scoppiato di gioia, non avrei mai pensato di essere così felice, te lo giuro."
"La felicità che stiamo provando in questo momento è immensa, e d'ora in poi può solo migliorare.
Sono tanto stanca sì, ma vederlo mi dà una carica assurda, e preferirei rimanere a guardarlo tutta la notte..." commentò Sofia ed era vero.
"Forse però è meglio approfittare che lui sia calmo e dormire un po'. Riposarti non ti farebbe male."
Lo baciò dolcemente e lui la strinse a sé, piano senza farle male, Sofia appoggiò la testa sul suo petto e per un po' rimasero così, abbracciati, approfittando del momento di calma prima che Edoardo si fosse svegliato.
"Ti amo tanto Gian."
"Ti amo amore mio."

Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora