"Ti mancherò Edo?"
Gianluca se lo stava spupazzando per bene, come al suo solito al ritorno a casa dopo una giornata di lavoro.
"Ma sì, certo che ti mancherò! Vero piccolo di papà? Vero?" Continuò, dandogli un bacio sulla fronte, poi sul nasino.
Era incredibile come il tempo passasse velocemente, Edoardo aveva ormai due mesi e qualche giorno.
I due neo genitori ormai avevano preso il giro da quel soleggiato giorno di inizio Maggio. Soprattutto Sofia che stava ventiquattr'ore su ventiquattro insieme a lui mentre Gianluca da qualche settimana aveva ripreso a lavorare.
A giorni, sarebbero partiti per il nuovo tour europeo e sarebbe stato il suo primo viaggio da papà con una famiglia ad aspettarlo in quel di Bologna.
Sofia era abbastanza tranquilla, Edoardo era un bimbo dolce e tranquillo, ovviamente aveva i suoi momenti isterici, perfettamente normali, che aveva imparato a gestire e a capire.
Piano piano, stava ritornando in forma, si sentiva meno stanca rispetto ai primi giorni dopo il parto e Gianluca le dava davvero una grande mano sia in casa che con il piccolo.
Il legame tra mamma e bimbo era indissolubile, come stava con lei, Edoardo non stava con nessuno. Neanche con il papà era così buono, Sofia era con lui sempre ed era normale che si calmasse di più con lei."Certo che ci mancherai papy!" Disse Sofia arrivando in cucina, dove Gianluca si stava coccolando il figlio. Lo abbracciò da dietro e incontrando il visino di Edoardo gli diede un bacio.
"Allora, venite con me stasera?"
"Non so se sia il posto migliore per Edo. Con tutto quel rumore..."
"È musica, amore."
"Sai cosa intendo, Gian." Disse, staccandosi da loro e iniziando a scaldare il latte per il bambino che da lì a poco avrebbe iniziato a strillare affamato. "Le urla delle fans, la musica nelle casse... Non lo so."
"Mi farebbe piacere che l'ultima sera in cui possiamo stare insieme veniate all'ospitata. Sarà una cosa tranquilla."
"Non lo so, Gian. Sarebbe la prima uscita in pubblico di Edo, non saprei..."
"State dietro al palco. Nessuno vi vedrà!"
"Pensi che le fans non si intromettino? Che non trovino un modo? Non voglio che Edo sia l'oggetto della serata." Si impuntò Sofia.
"Non sarà l'oggetto della serata. Sarà comunque tutelato e protetto per tutta la serata e poi ci sono io, devi stare tranquilla."
Sofia si fece convincere, alla fine era solo un'oretta di musica. "A che ora inizia?"
"Alle 21."
"Va bene, okay. Solo perché sei irresistibile."
"Ohhh, hai sentito Edo? La mamma è pazza di me..." per tutta risposta, il bambino iniziò a piagnucolare. "No, no, okay. È pazza anche di te.""Gian, quanto sei scemo." Sofia scosse la testa ormai rassegnata a quel teatrino, anche se veramente stupendo ai suoi occhi.
"Vieni in là con me?" Domandò Gianluca.
"Lo faccio mangiare e poi vengo con calma. Va bene se ci vediamo direttamente là?"
"Okay, mi raccomando. Ciao amori miei."
"Ciao amore."Gianluca uscì di casa prima mentre Sofia si preparò con calma e dopo aver fatto mangiare di nuovo Edoardo, uscì di casa.
Lo assicurò nel seggiolino della sua macchina e si diresse alla prima ospitata dell'estate.
Faceva molto caldo per cui si vestì leggera con un vestito corto molto semplice e un paio di sandaletti raso terra per essere comoda.
Ora che era diventata mamma, i tacchi erano stati dimenticati nell'armadio diventando un bellissimo ricordo.Arrivò al luogo dell'evento una ventina di minuti dopo, parcheggiò nel posteggio privato della location e prese la carrozzina nel baule, cercando di aprirla senza fare un casino.
"Ehi, serve una mano?" Chiese una voce lì dietro.
Sofia si spostò la ciocca di capelli che le stava oscurando la vista e si alzò a vedere a chi appartenesse quella voce.
"Franz! Ma ciao, quanto tempo!" Esclamò sorridente vedendo il fratello di Piero davanti a lei.
"Ciao Sofi. Così tanto che neanche ho ancora conosciuto il piccolo Ginoble."
"Accetto volentieri una mano ad aprire 'sto coso." Disse gentilmente. "Non ci riesco mai, lo fa sempre Gian..."
"Ma figurati, dammi qua. Provo io anche se non sono molto sul pezzo." Rispose facendo sorridere Sofia."Ecco Edo. Lui è lo zio Franz!" Sofia sbucò dalla macchina, e lo girò a favore del ragazzo.
"Ma-ma che bello. Complimenti cara. È davvero bellissimo." Poi si rivolse al piccolo che sgambettava felice. "Ciao Edoardo! Ma sei bellissimo."
"Che dici? Andiamo dentro?" Domandò Sofia, chiudendo poi la macchina.
"Sì, andiamo." Disse spingendo poi lui la carrozzina, Edoardo era ancora in braccio alla mamma.Sofia entrò con cautela nel retro palco, mentre Edoardo in braccio a lei, si guardava un po' attorno spaesato da tutte quelle luci e rumori di sottofondo.
"Caspita è vispo."
"Sì. Anche se tra poco si addormenterà sicuro."
"Gianluca sarà entusiasta, sarà il primo concerto del suo bimbo."
"Eh già. Ha insistito tanto, io non ero molto d'accordo, sai tra fans e tutto questo brusio..."
"Ti capisco, cara. Ma Edo si abituerà facilmente, e poi è una musica apprezzabile e dolce quella dei ragazzi."
"Ah quello sì, assolutamente! Anche se preferisce il rock della mamma." Ridacchiò lei, pensando alla lezione mattutina quotidiana di musica che faceva quando aveva ancora il pancione.Una porta si aprì ed uscirono i tre ragazzi vestiti di tutto punto.
"Oh, guarda chi c'è: il nostro nipotino preferito!" Esclamò Ignazio appena vide Sofia ed Edoardo.
"Ciao Franz! Hai conosciuto Edo?" Sorrise Gianluca mentre lo prendeva in braccio, lasciando Sofia a sgranchirsi le braccia.
"Sì, sì, Gian, complimenti è davvero bellissimo, lo dicevo prima a Sofi."
"Vieni da zio Piero, picciriddu."
Edoardo fece il giro degli zii, venendo coccolato da tutti, sotto gli occhi attenti di Sofia che non lo perdeva di vista un secondo, temendo il rischio che cadesse. Le paranoie delle mamme!
"Dai, ragazzi, andate a prepararvi." Li avvisò Barbara, interrompendo la combriccola.
"Okay, Babs. Edo, fai il bravo con la mamma!" Gianluca riconsegnò il bimbo a Sofia, si sistemò la cravatta ed insieme ai suoi due amici, si avvicinò al palco per gli ultimi controlli del microfono prima di dare inizio alla serata.
Sofia si sistemò insieme a Franz a bordo palco, in modo da essere invisibili al pubblico ma potevano vedere benissimo il palco.Vedendo che il piccolo sbadigliava di tanto in tanto, Sofia lo cullò dolcemente per farlo addormentare e lo appoggiò con cautela nella carrozzina. Rimase lì dietro, ad ascoltare le ultime canzoni in compagnia del fratello di Piero, il quale preferiva anche lui non dare molto nell'occhio e rimase a chiacchierare sottovoce con Sofia.
"Si è già addormentato il pupo?" Domandò Gianluca, andando subito a sporgersi sulla carrozzina.
"Sì, si è addormentato quasi subito. Meno male, altrimenti sai i pianti che faceva!"
"Apposto stiamo. Se facciamo addormentare la gente..." commentò scherzoso Ignazio.
Sofia rise, come al solito alle battute del marsalese.***
I saluti furono difficili quella volta, sarebbe stato un viaggio solo di tre giorni ma erano comunque i primi giorni lontano.
Le valigie erano pronte già vicino alla porta, pronte per essere caricate sul taxi che avrebbe portato Gianluca fino in aeroporto.
Edoardo era intrattenuto dalla palestrina messa sul tappeto del salotto, con i sonagli e giochini attaccati che lo ammaliavano ogni volta.
"Hai preso tutto?" Domandò Sofia, servizievole. Non lo dava a vedere ma le sarebbe mancato da morire. Erano solo tre giorni ma sarebbe stata da sola per la prima volta con Edoardo dopo due mesi.
"No..." rispose lui, attirando l'attenzione della fidanzata. "Mancate voi due in valigia."
Sofia inclinò la testa, correndo ad abbracciarlo stretto stretto.
"Mi mancherai, anche se sono solo tre giorni, ma sì, mi mancherai tanto." Sussurrò lei, stretta nell'incavo del collo di Gianluca che come sempre era il suo rifugio personale.
"Anche tu, Uragano. Anche voi, lo so già." Disse sciogliendo l'abbraccio per poterla baciarla dolcemente sulle labbra.
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiamami okay?" Si assicurò lui, afferrandole il viso tra le mani. Sofia annuì, baciandolo nuovamente.
"Vado a salutare lo scricciolo e vado. Il taxi è già qui." Disse controllando dalla finestra.
Gianluca si avvicinò al figlio e piano, lo prese in braccio, stringendolo a sé.
"Ciao cucciolo mio. Ci vediamo presto."
Il bambino fece un verso non comprensibile ma che a Gianluca sembrò un saluto.
"A presto, famiglia!"
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Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble
FanficSequel di Come un uragano Dentro Sofia e Gianluca ora vivono insieme, sotto il tetto della casa che li ha visti crescere, amarsi, litigare. Una storia d'amore fatta di realtà, litigi e incomprensioni, ma anche di amore, di felicità.