Magari vi chiederete se Sofia aveva fatto bene il proprio lavoro, se le foto erano venute bene o erano state un disastro.
Per fortuna sua, non si fece nessuna brutta figura né con i ragazzi, né con manager e staff. Le foto furono pubblicate sui profili ufficiali di gruppo e quelli personali dei ragazzi e Sofia non poteva essere più soddisfatta del suo lavoro.
Tanto che ricevette una strana richiesta dal manager, due mattine dopo.
Mentre i ragazzi erano impegnati nelle prove dello show, Sofia era in platea accanto a Mariagrazia. Stavano assistendo alle prove seguendo con lo sguardo i ragazzi da una parte all'altra del palco.
Sofia sentì dei passi avvicinarsi a loro e si voltò, vide Michele Torpedine andare nella sua direzione.
"Buongiorno ragazze."
"Ciao Michele." Risposero all'unisono le due ragazza, con un sorriso.
"Scusami Sofia, ti posso rubare un minuto?"
"Sì, certo. Dimmi pure."
"Mi segui di là?" Chiese lui, sottolineando così la volontà di una chiacchiera privata.
Sofia si alzò e dopo aver rivolto un sorriso di circostanza a Mary, lo seguì indugiando leggermente.
"Scusami, ti ho voluto parlare in privato perché è una richiesta particolare e importante."
"Nessun problema, ma dimmi. Mi stai tenendo sulle spine."
Michele sorrise. "Ecco, come sai Elena non sta per nulla bene, continua a manifestare malesseri giornalieri e così non può continuare a lavorare e l'ho convinta a fare qualche controllo e tornerà in Italia per farli appena si riprende leggermente. Il problema è che siamo sprovvisti di fotografo ufficiale dei ragazzi e non è una cosa che posso tollerare. Quello che ti chiedo è: vuoi essere la fotografa dei ragazzi?"
Sofia aprì la bocca, stupita. "Oh, non so cosa dire. Dici davvero?"
"Sì, ho bisogno di trovare una soluzione al più presto e tu, da quello che ho potuto vedere, sei molto brava nel fotografare e sei perfetta per noi. Ovviamente, ti lascio qualche giorno per pensarci e poi mi dirai la tua decisione. Voglio dirti che non devi sentirti obbligata ad accettare, è una tua scelta e qualsiasi essa sia la accetterò!"
"Okay. Ci penso e ti dico. È una scelta importante!"
"Avevo già qualche pensiero sul chiederti questa cosa e con i ragazzi abbiamo pensato che potresti aiutarci per questa stagione dei concerti. Ti lascio ora, ci vediamo presto Sofia." La salutò e la lasciò sola nella stanza.
Sofia ci pensò per qualche minuto approfittando di quel momento di solitudine. Pensò al fatto che accettando quel lavoro poteva lavorare fianco a fianco con il suo ragazzo, potevano viaggiare il mondo mano nella mano.
Ma ciò che la frenava più di tutto era che lei era laureata in Architettura e anche se aveva perso il lavoro, era quello il suo posto nel mondo, aveva un altro progetto per sé stessa da scolpire e definire negli anni. Era sempre stato il suo sogno fin da piccola.
Pensierosa e indecisa sul da farsi, uscì dall'area camerini e andò a prendersi una boccata d'aria sul retro del teatro.
La vista era mozzafiato.Due braccia la avvolsero in un confortante abbraccio e sapeva che appartenevano al suo ragazzo. Il suo profumo era inconfondibile, avrebbe potuto riconoscerlo tra milioni di persone.
"Sento le tue rotelle pensare da dentro il teatro." Disse cercando di farla sorridere.
"Sì?"
"È per la proposta di Michele vero?"
"Già." Sofia si voltò nell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi. "Gliel'hai proposto tu?"
"No. Lui lo ha accennato e noi abbiamo solo acconsentito. L'idea è stata sua."
"Okay."
"Cosa ne pensi?" Domandò lui, tenendola stretta per i fianchi.
"Non lo so, ci voglio pensare bene, Gian." Sofia sospirò. "È una cosa grande."
"Lo so. Sarebbe una bella cosa, no?" Cercò di farla ragionare lui.
"Certo. È una proposta allettante..."
"Ma? Cosa ti turba, Sofi?"
"Io ho altri progetti per la mia vita, voglio fare carriera in architettura, lo sai bene. È questo limiterebbe un po' i miei sogni nel cassetto."
"Okay. Non voglio forzarti a scegliere una cosa di cui non sei sicura, ma pensaci bene, sarebbe bellissimo lavorare insieme!"
"Sì, ovviamente."
"Ragionaci su e poi ci dici qualcosa. Ma pensa anche a me e a te."
Sofia annuì e poi unì sapientemente le loro labbra in un bacio dolce e veloce, che fu approfondito subito da Gianluca che unì anche le loro lingue, che presero a giocare docili tra loro.
"Ti amo." Sussurrò Gianluca, sulle labbra della fidanzata provocando un sorriso bello grosso.
"Ti amo anche io. Lo sai che per me sarebbe stupendo vivere sempre con te perché non riesco a vivere senza te, ma voglio pensare anche a me. So che puoi capirlo, amore."
"Sì, lo capisco piccola. Certo che lo capisco ma ti chiedo solo di pensarci bene, se poi deciderai di rifiutare non ti dirò nulla e lo accetterò."
"Grazie per essere sempre comprensivo con me, ho bisogno del tuo supporto che è il più importante per me." Concluse lei, rifugiandosi nelle braccia muscolose del suo ragazzo. Affondò il viso nell' incavo del collo di Gianluca, inspirando forte il profumo della sua pelle, che le infondeva un senso di sicurezza e di conforto.
"Voglio saperti felice, che tu sia accanto a me o a mille chilometri di distanza." Disse lui accarezzandole i capelli e lasciando un bacio sul suo collo.La scelta era difficile, seguire la testa o il cuore?
STAI LEGGENDO
Vieni nel mio cuore (Sequel di Come un uragano dentro ) #GianlucaGinoble
FanficSequel di Come un uragano Dentro Sofia e Gianluca ora vivono insieme, sotto il tetto della casa che li ha visti crescere, amarsi, litigare. Una storia d'amore fatta di realtà, litigi e incomprensioni, ma anche di amore, di felicità.