𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝐼𝑉

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Oh darling, everybody sees
how you look at him

Antico Egitto - 1300 a.C.

Emad's pov

<<Sei tornato da neanche due giorni e già hai ricominciato a tediarmi>>

<<Oh dei, quanto sei drammatica>>

Avevo accompagnato Dahlia in biblioteca per prendere alcune pergamene. Non era sicuramente il posto in cui avrei sperato di passare la mia giornata, ma pur di rimanere con lei sarei anche tornato in guerra.

Eravamo semplicemente seduti sul pavimento, lei piegata sulle sue pergamene e per me l'unico modo per farmi dare attenzioni sembrava quello di darle fastidio. Una cosa in cui sembravo essere particolarmente abile.

<<Cosa posso fare per farti staccare gli occhi da quei disegnini?>>

<<Un miracolo>> mi prese in giro distratta continuando a leggere.

"Oh quanto sei difficile, principessa" pensai esasperato per poi prenderle il mento tra due dita e girarla verso di me. Quegli occhi. Quei suoi maledettissimi occhi blu.

Ogni più piccola cellula del mio corpo urlava il suo nome, gridava quanto avessi bisogno di lei. Delle sue labbra, delle sue mani, di ogni singola parte del suo benedettissimo corpo.

Ma poi la realtà mi piombò addosso e mi resi conto di quanta distanza ci fosse tra noi. Soprattutto da quando ero tonato, sembrava essersi eretto un muro. Come fossi uno sconosciuto ai suoi occhi.

Per due anni le sue lettere mi hanno portato sollievo nei giorni più bui. Aveva sempre la parola giusta nel momento più opportuno, sebbene fosse lontana da me. Anche quando pensavo che non ce l'avrei fatta, lei c'era, era lì. Lo è sempre stata.

Ma in quel momento, tutto sembrava dissolto. Ciò che sembrava esserci stato era retrocesso a niente di più che "fratellastri". Il mio timore era quello di essermi innamorato di una sua immagine che la mia mente aveva creato solamente per sopravvivere.

<<La smetti?>> chiesi estenuato
<<Di fare cosa?>>
<<D'ignorarmi>>
<<Oh dei, ancora con questa storia?>> chiese scocciata, alzandosi.
<<Come se non sapessi di cosa stia parlando>>
<<Emad, per favore>>
<<No Dahlia, adesso mi scolti>> la interruppi, seguendola fuori dalla grande sala. <<Dahlia!>> continuai, notandola accelerare il passo. La vedevo sparire dietro i grandi pilastri del palazzo, come un fantasma, quasi impaurita da ciò che avrebbe dovuto affrontare.

<<Dahlia!>> esclamai afferrandole il polso, intrappolandola dietro una colonna <<Ascoltami, ti prego>> la implorai. I nostri visi erano così vicini che se uno dei due avesse fatto un minimo movimento, le nostre labbra si sarebbero scontrate. E non so se sarei riuscito a fermarmi.

<<Mi spieghi qual è il problema? Fino a un mese fa non facevi che scrivermi quanto non vedessi l'ora che tornassi a casa e ora che sono qui, per te sembro non esistere>>

Fino a quel momento lei non aveva fatto altro che evitare il mio sguardo e questo non mi rassicurava affatto.

<<Dahlia!>>

<<Ho paura, ok?!>> scoppiò <<Ho paura. Di troppe cose! Di cosa potremmo essere, se sia giusto ciò che stiamo facendo e, soprattutto, ho paura che un giorno tu te ne vada e che per mille motivi non torni. Da me. Questo è il problema, Emad. E per adesso l'unica soluzione che vedo possibile, è non cominciare affatto, per non avere niente di cui soffrire più tardi>>

Non sapevo cosa dire. Mi aveva appena sbattuto in faccia una verità che non avevo preso in considerazione. Ero troppo impegnato a pensare a come riaverla, dando per scontato tutto, che non mi sono fermato a immaginare che cosa la potesse preoccupare veramente.
Una cosa era certa, però: non l'avrei lasciata andare con facilità.

<<Di' qualcosa, ti prego>> mi supplicò

<<Io...>> le presi delicatamente il viso tra le mani <<Dahlia, non ho certezza di cosa accadrà tra di noi, di come andrà a finire e che cosa hanno in piano per noi gli dei. Ma ti posso giurare una cosa. Fino a che il fato me lo permetterà, stai certa, che il mio solo e unico pensiero, sarai sempre tu. E la tua sicurezza>>

Endlessly ~the key of everything~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora