Capitolo 1 (Paete 1)

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LAUREN POV

Mi sono appena svegliata con il rumore assordante del mio cellulare che vibrava sul mobile accanto al letto.
Cazzo! Devo ricordarmi di cambiare la suoneria
di quel telefono.
Allungo la mano palpando il comodino, cercando di far smettere quel dannato suono, ma improvvisamente mi sento una stretta in vita che mi fa spalancare gli occhi, li apro velocemente guardando al mio fianco per poi richiuderli per qualche secondo cercando di ricordare il nome della bionda che dormiva esattamente lì, ma nulla.. non ricordo.

Riesco finalmente a prendere il telefono senza svegliarla e... MERDA.

ORE 09:20

Merda! Sono in ritardo!

Sposto il braccio della bionda al mio fianco con
cortesia, cercando di non svegliarla.
Non riesco ancora a ricordare il suo nome, maledizione!
Odio quando succede.
Riesco ad alzarmi e inizio a cercare di recuperare i miei vestiti per la stanza. Dannazione! Dov'è la mia maglietta?

- Stai andando?
Sento una voce dolce richiamare la mia attenzione, mi volto guardando la donna nuda sul letto, che a sua volta mi osserva con un'espressione serena e un sorrisetto sul viso.

Improvvisamente la mia mente ricorda il suo nome e... Sì! Bella! Si chiamava Bella.
Le faccio un debole sorriso, cercando di non sembrare falsa e lei sorride ancora di più.

- Sì, sono già in ritardo.
Le dico infine e lei annuisce.. sembrava ancora assonnata.. ritorno così a cercare la mia maglietta quando la donna attira di nuovo la mia attenzione con un colpo di tosse, volto la testa e la vedo tenere l'indumento tra le dita..

- Penso che tu la stia cercando.

- Si Grazie.

Mi avvicino, la prendo e la indosso.

- Quindi....

La guardo mentre mi abbottono i pantaloni.

-Che fai stasera?
Chiede un po' timidamente.

Accidenti! Odio quando una donna mi chiede di uscire due volte di fila, infrangendo le mie regole.
Non sono una fan di questo genere di cose.
Delle relazioni per intenderci..

- Sarò impegnata con alcune cose.
Rispondo con un tono di voce neutro per non sembrare scortese.

- Perché non lasci queste cose ad un'altra volta e vieni a cena da me? Potrei fare il tuo cibo preferito.
Mi dice con una vocina sdolcinata.

Ok, sto perdendo la pazienza.

- Conosci le regole Bella, niente appuntamenti consecutivi.
Rispondo seria mentre lei borbottava cose che non capivo e che non volevo nemmeno capire a dire la verità.

Sono sempre chiara con ogni donna che passa la notte con me. Nessun appuntamento di fila.

- Non puoi infrangere queste regole per me?
Mi guarda facendo una faccia dolce, cercando di convincermi a cedere.

Mi avvicino al letto e poggiandomi con le mani e mi sporgo in avanti sigillando le mie labbra con le sue.

- Non infrango le mie regole, lo sai fin troppo bene.
Le dico infine.

Lei annuisce con rammarico, sospirando tristemente.

Saluto la donna, prendo le mie ultime cose e vado via.

Mi ricordo del mio cellulare che squillava poco fa, lo tiro fuori dalla tasca per vedere chi mi cercava, e
guarda un pò chi voleva parlare con me?
Sorrido automaticamente quando vedo il suo nome sullo schermo.

"Non posso credere che lascerai l'amore della tua vita affamata. Spero tu abbia un'ottima scusa, Lauren Michelle Jauregui Morgado - Camz"

Camila è l'unica donna al mondo che può chiamarmi amore o qualsiasi altra cosa lei voglia, è la mia migliore amica da quando eravamo piccole.
Lei è l'unica che ha il diritto di fare ciò che vuole, e a quanto pare mi ucciderà a breve siccome ha scritto il mio nome per intero.

Entro nella mia macchina, metto gli occhiali da sole, accendo lo stereo e parto scomparendo per le strade di New York.

Direzione galleria d'arte di Camila, ma prima devo passare da Starbucks per prendere il suo cappuccino preferito.
Mi fermo a uno che è molto vicino alla sua galleria, parcheggio l'auto e mi reco all'interno.

- Buongiorno signorina.
Dice il ragazzo dietro al bancone, offrendomi un sorriso amichevole.

- Buongiorno.
Salutai amichevolmente anch'io.

- Che cosa vuole?

-Prenderò un caffè americano forte e un frappuccino al caramello a base di caffè.

Il ragazzo prese gli ordini e mi sorrise ancora una volta, mentre io mi dirigevo alla cassa per pagare.

- Ciao.
Sento all'improvviso.. una bruna che era accanto a me mi saluta con un sorriso galante, che le restituisco subito.

La donna mi guarda dritta negli occhi.
Si i miei occhi.. sono tipo i miei portafortuna.

- Ciao.
Le rispondo permettendomi di guardarla da capo a piedi e di sorridere al suo bel corpo statuario, coperto da un abito nero che mi faceva immaginare fosse ancora più sexy senza.

- I suoi ordini, signorina.
Mi richiama il ragazzo ponendoli sul bancone.
Rapidamente prendo il portafoglio per pagare e mi affretto a recuperarli e quando mi rigiro la donna non c'era più.

- Credo di aver confuso il tuo caffè con il mio.
Mi dice un'altra ragazza al mio fianco, offrendomi il mio bicchiere con un timido sorriso.

La ringrazio e scambio i caffè.

Tornata alla macchina noto un bigliettino sul vetro.

"Chiamami 555-7778 - Carla"

Un numero e un nome, era la mora del negozio.
Lo prendo, sorrido, ed entro in macchina.

LA MIGLIORE AMICA DELLA SPOSA - CAMREN (TRADUZIONE ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora