Mi condussi nella stanza di Miryam. Mi fermai dinanzi la porta. Pensai alla scena appena passata. "La prego signor Abrams". Quelle parole dette con così alta disperazione mi sbrandellarono il cuore. Riecheggiavano nelle orecchie come un eco infinito. Chiusi gli occhi. Presi un respiro. Entrai silenziosamente e lentamente nella stanza. Miryam era seduta sul letto a guardare il vuoto. I suoi occhi assenti mi fecero capire che stava accadendo qualcosa. Qualcosa che durò poco perché appena entrai il suo sguardo si spostò su di me. "Hey..." sospirò sorridendo. "Ciao" dissi avvicinandomi a lei. Appena mi sedetti affianco a lei si irrigidì, come se avesse paura di una qualche mia mossa. "Come ti senti?" Le chiesi ad un tono di voce parecchio basso e preoccupato in un certo senso. "mh..non saprei.. fioca sicuramente.." non la stavo ascoltando in certo senso. Un'altra domanda mi percorse la mente. "Miryam" "si?.." "Hai.. hai appena avuto una visione?" Staccò i suoi occhi celestiali dai miei persi nei suoi. Tacque piangendo nell'animo. "Miryam cosa hai visto?" Respirava lentamente e rumorosamente dalla bocca. Continuava a tacere. "Miryam.." "Tornerai a casa domani mattina?" "Ehm.. si.." "Ettore sai qual'è la differenza tra quello che vedo io ed una semplice visione?" "Beh che.." "Che le visioni normali fanno parte di quella categoria di futuro che puoi cambiare. Le mie visioni non sono mutabili. Se io dico che succede qualcosa domani, domani succederà in un modo o nell'altro. Se vedo che domani morirà un cervo, che muoia sparato da un cacciatore o che muoia di fame o che muoia per epilessia, il cervo morirà domani." La guardavo arricciando le sopracciglia cercando di capire dove volesse andare a parare. "Ho visto che morirà una persona vicino a me, non ho visto chi." "Mi dispiace" dissi ancora confuso "Non devi. Solo che.." "Che?" Si morse il labbro e chiuse gli occhi, facendo capire di star per fare una cosa che gli costava molto. "Che io sopporterei di perdere chiunque. Ne sono abituata. Non sai quante persone mi lasciano qui da sola. Ormai la solitudine è colei che mi tiene compagnia. Solo che sono passati anni dall'ultima volta che ti vidi. E non ho passato un'ora senza nuotare in un tuo ricordo. E ora che sei tornato... Sono passati solo due dannati giorni, ma ne abbiamo già ripassate troppe. E io non sopporterei di perderti di nuovo." La guardavo mentre si mordeva il labbro col suo fare troppo tenero e da bambina. "Miryam" "Etto" "Non mi perdi okay?" "E se..." "Se muoio io?" "Se muori tu." la fissai in silenzio. Le accennai un sorriso. "Se muoio io, troveremo il modo di tenerci in contatto okay? Sono o non sono un fottuto alterego sexy, intelligente e ricco?" Scattammo in una silenziosa risata. Lei si avvicinò a me e si appoggiò sulla mia spalla. "Non hai paura?" "Di cosa?" "Sei stupido? Di morire.." guardai fuori dalla finestra. Era quasi sceso il cielo nero e stellato. La stanza era illuminata solo da una torcia attaccata al muro e dai carboni ardenti della cerimonia funeraria appena terminata fuori dalla finestra. Strano che la puzza di morte non ci avesse invaso il naso. Pensai un po' e le risposi. "Hai presente una biscia da terra? È un piccolo serpente che vive in campagna. Non è velenoso, striscia, è lento, è totalmente in-pericoloso per l'uomo. Ora prendi in considerazione una lucertola. È più veloce della biscia, ha denti affilati e delle zampe. Se ci pensi è molto superiore una lucertola che una biscia. Eppure a noi uomini mette molta più paura una biscia che una lucertola. Ecco la biscia è come la morte e la lucertola è come la vita. Siamo molto più spaventati dalla morte quando dovremmo avere molto più paura della vita. Sinceramente, specialmente nell'ultimo periodo, ho avuto a che fare con la morte molto più di quanto tu possa immaginare, di quanto chiunque possa immaginare. Ma ti ricordi Harry Potter?" Di colpo alzó la testa e mi guardò storto. "si o no?" "Ehm... Si" "ricordi quando morì Sirius Black? Nell'ultimo libro descrive morire come qualcosa che -è più veloce di addormentarsi-. Quindi chi ha sofferto di più? Sirius o Harry? A mio parere la morte non è qualcosa che ruba la vita, ma qualcosa che rende infelici coloro che amano. Sono stato cresciuto da Benjamin con la consapevolezza di essere essenziale per l'equilibrio umano e divino. Ho paura di tante cose. Ma nessuna di queste è la morte. Ho paura di quello che potrebbe accadere ad essa. Ho paura di quello che potrebbe accadere a Gionni, a Thomas, a te, all'umanità." sentii un gemito. Mi staccai un attimo e le guardai il volto. Aspre lacrime le dividevano la faccia. Il silenzio rendeva tutto molto intimo "Ehi... -dissi a bassa voce- non piangere." "Non voglio che tu muoia" disse lentamente facendosi spazio tra i piccoli singhiozzi "Non muoio okay?" "...Me lo prometti?" Sorrisi "Ci provo". Mi strinse forte. Assordante era il silenzio impercettibile che c'era. Ricambiai l'abbraccio. Le accarezzai la guancia e le alzai il volto. Ci trovavamo di nuovo vicinissimi. Io le guardavo gli occhi e lei mi guardava le labbra. Se le morse. Io le sorrisi. Lei mi sorrise. Umori uguali ma opposti. Solo i nostri cuori battevano allo stesso ritmo. Lentamente ci avvicinammo sempre di più. Sentivo il suo odore fortissimo e buonissimo. Chiudemmo gli occhi. Ci scappó un bacio. Mi morse il labbro. La stringevo a me. Mi voleva. La volevo. Era bellissima. Passammo la serata insieme. Lei era vergine. A metà nottata mi alzai da solo cercando di non svegliarla, mi rivestii e mi diressi nella mia camera. Cercai di preparare i vestiti e il mio borsello per ripartire. Non potevo immaginare cosa sarebbe successo da li a poche ore.
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Alteregos
Fantasy"Mi fissava con quei suoi occhi verdi come smeraldi, con uno sguardo tanto allegro quanto inquietante" c'era scritto su una pagina di quel libro aperto sulla scrivania... Tanto allegro quanto inquietante è il suo sguardo... Quel libro era li da tant...