Capitolo IX- Origine III. Il Caos

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"Questa storia che ti sto per raccontare è una cosa che, per questioni di sicurezza non è stata riportata nella sezione Origine della dinastia. È una cosa che mi ha spiegato Ben quando ero piccolo..." dissi a Davide. Effettivamente era così. Era una storia troppo pericolosa da mettere per iscritti da qualche parte, poiché il conoscere dell'esistenza di tale oggetto comportava mettere in pericolo molto più che la dinastia. Comportava mettere in pericolo i pregi e i difetti dell'umanità. Comportava lo stravolgere di tutta la vita. L'uomo sarebbe entrato nel caos. L'uomo sarebbe diventato esso stesso caos.

"Quando Ciro aprì il portale con Okeanos ci una complicazione fra Smile ed Hilios. Hilios insisteva a non far trasferire Smile a causa del fatto che significava trasferire un'arma difettosa. Qualcosa in grado di dare tanto bene quanto male ad Astrus. Ma Smile era curioso. Erano ere che Abramo non tornava a casa, aveva bisogno di rirespirare l'aria di Astrus, anche per poco tempo. Così i due iniziarono a combattere. Inutile dire che Hilios ebbe il sopravvento e non di poco. Ma Smile aveva la astuzia di Rave. Così riuscì a scappare e si buttò nel portale. Hilios allungò il braccio e lo afferrò, ma la forza gravitazionale imposta da Verde secoli prima fece si che il vecchio Abramo gli scappò di mano e a Smile gli rimase in mano solo un pezzo della energia che si trovava in Hilios. Smile e Rave precipitarono sulla Terra. Quello che successe ora lo sai no?" Davide non rispose. Era seduto sul sedile di dietro del veicolo e mi guardava con gli stessi occhi con cui un intellettuale guarda un prof che sta spiegando qualcosa che non riesce a capire. Attenti ma confusi. Cercando la più piccola parola che potesse per un attimo illuminare tutti i suoi dubbi. "Si ma questo che centra? Nel borsello c'è questo brandello? Dov'è il pericolo?" "No Davide. Peggio" lo sguardo di Davide peggiorò. "Quando Smile entrò in me, mio padre trovò nella mia mano questo brandello e si spaventò. <Cosa diavolo è?!> chiese a Benjamin.<Non ne sono sicuro> rispose <...ma se è quello che penso...> <cosa? Cosa pensi? Che diavolo è successo a mio figlio?!> <Thomas!> urlò Ben. <Mi dica signore> <Lo analizzi e mi dica da cosa è formato> <subito signore> ora si rivolse a mio padre <Raccontami meglio l'accaduto... Cosa è successo?> <Mio figlio... Ettore... Stava giocando con i suoi giocattoli... una nuvola verde entrò dalla finestra. Prese vita. Attaccò il bambino. Il piccolo svenne. Tutto sotto i miei occhi. Corsi a soccorrerlo. Respirava piano. Occhi aperti ma tirati in su. Sembravano bianchi. E in mano stringeva quell'oggetto.> Ben si drizzò... <Una nuvola verde dici?> Si precipitò sulla libreria. Le sue sottili dita scorrevano sui libri finché non cacciò un libricino sottile di poche pagine. -Rosso, il giudice- c'era scritto. Iniziò a sfogliarlo. Lesse fino ad un certo punto finché non spalancò gli occhi. Dispiaciuto e sorpreso. <Non può essere...> <...cosa..?> chiese mio padre disperato. <Una nuvola verde dici?> <si! Cosa hai scoperto?> un urlo provenì dalla culla. Ben si precipitò su di me. <Hilios. Lui. Hilios.> usciva dalla mia bocca. Detti da una voce adulta, questi nomi uscivano affannati. <Smile. Abramo. Io. Hilios. Corpo. Hilios> Ben si rivolse a mio padre <Signor Abrams> <Benjamin. Fammi capire qualcosa!> <Tuo figlio... è...> balbettava. Non sapeva come spiegare. <Alterego...> bisbigliò ad occhi spalancati, sorpresi e disperati mio padre. <Signor Adam, Benjamin... Lo strano oggetto luminoso secondo le mie analisi è un forte conduttore di energia, di ogni tipo. Produce una intensa energia solare svariate volte superiore a quella normale. Ho fatto anche i test di materiale. È un materiale indefinito e non di origini Astruali (aggettivo da Astrus), ma bensì Okeaniesi. Tuttavia è una cosa che ancora non ho studiato. Qualcosa che non trovo negli archivi. Qualcosa che...> <HILIOS!> urlai. Tutti corsero di nuovo alla culla. Stavo tremando finché non mi bloccai di scatto e non aprii gli occhi che erano di un verde luminoso, scuro, smeraldo. Avevo pochi mesi, non potevo parlare. <Frammento... Del corpo... di Hilios...> feci un gemito di sforzo, chiusi gli occhi e tornai a dormire. Così Benjamin, mio padre e Thomas capirono di che oggetto si trattava"
"Si ma io ancora non capisco porcod**" "Non bestemmiare Dio che non ti ha fatto niente" disse Thomas. "Si okay okay. Ettore ancora non mi hai detto che cacchio c'è in quel borsello!" "Ci sto arrivando, aspetta!" Dissi. Davide capì che ci voleva ancora un bel po' e allora si mise comodo e disse "Quindi questa storia che centra col tuo borsello?"
"Quando mio padre scoprì ció impazzì. La profezia parlava chiara. Parlava della mia sofferenza e del mio dolore, del mio sangue che sarebbe stato versato per il bene dell'uomo. Avrebbe fatto di tutto per staccarmi Smile e vivere la sua vita, la nostra vita felici. Ma ció non sarebbe mai successo. Smile era ormai parte di me, si era fuso col mio corpo e la mia anima e l'unico modo per dividerci sarebbe stato uccidermi. Così, Ben e papà, approfittarono del 'grande dono' che avevano appena ricevuto da Smile. Il pezzo dell'energia di Hilios. Lo modificarono, lo fusero ad altre forme di energia e crearono una chiave. Una chiave in grado di aprire un portale per Okeanos, un portale in grado di evocare Hilios su Astrus. La potenza della luce sulla Terra. Questa chiave serviva a Smile e a Rave per tornare ad Okeanos una volta finita la mia e la tua di vita. Per l'evocazione fu costruito un tempio. Lo nascosero nelle zone più nascoste del Sahara. Nel deserto. Dove nessuno l'avrebbe scoperto. Ma qualcuno ha scoperto dell'esistenza di questa chiave e la vuole, e vuole uccidermi per avere il potere di Smile, Hilios e, una volta caduti questi due, di Rave. Ecco cosa c'è nel mio borsello. Ecco perchè vogliono uccidermi. Vogliono il mio sangue e vogliono evocare Hilios. Ne hanno bisogno. Vogliono il potere. Vogliono il caos."

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