Capitolo V- "Migliori amici"

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"Siete due marmocchi ribelli!" Urlò il preside. Ora so cosa vuol dire marmocchio, da piccolo no e mi piaceva se qualcuno mi chiamava così. Era simpatico. "Non so proprio come fare con voi due... State sempre a fare a botte, non vi sopporto più! Non so più che fare con voi!" Ci guardava con un tono alquanto minaccioso. Ma Davide come al solito, mentre io, a testa basta, riconoscevo la "mia" colpa, aveva uno sguardo strafottente e guardava il preside sorridendo, come se non gliene importasse niente delle conseguenze. "Abrams, perchè l'hai fatto? Sei uno studente modello e ti devi rovinare così la condotta?" Disse la signora maestra con un tono dolce, le volevo molto bene, credeva in me, anche se ero solo un bambino. "Signora maestra dobbiamo prendere provvedimenti." Urlò il preside, sbattendo un pugno sulla cattedra. "Io propongo di sospenderli entrambi. Certi ribelli non meritano niente, nemmeno la pietà... avere certi comportamenti a scuola... Pff... L'istruzione è la scuola di vita, se certi soggetti preferiscono malmenarsi invece di studiare, non meritano nemmeno di crescere..." <... L'istruzione è la scuola di vita...> Odio questa frase... odio tutti quelli che per sentirsi importanti dicono inventandosi un qualsiasi aforisma... uno dei tanti è questo... <L'istruzione è la scuola di vita>... Che minchiata... "L'istruzione è la ginnastica della mente" beh vero. Ma prova a liberarti da un attacco di una tigre con la mente. "L'amore è la scuola di vita"... l'amore ti cambia, ti fortifica... ma non ti insegna a vivere. È inutile continuare. La vita ti forma per vivere. Nient'altro. La vita è la scuola di vita. "Ma no, signore. Non si meritano nemmeno tale punizione" disse la signora maestra "chi alla loro età non ha mai litigato con qualcuno? Io proporrei una molto più utile alternativa". Come ho già raccontato, io e Davide formammo un gruppo studio, al quale si unì la mia miglior amica, Roberta. Era una ragazza... magica. Dolce, intelligentissima, carina, capelli mossi e castani e occhi color miele che, quando vengono descritti dalla bocca innamorata di Davide vengono definiti solo con la parola "Wow". Io e lei eravamo compagni di banco e ci volevamo davvero bene, è stata la mia vera prima amica, insieme stavamo bene e quando seppi che dovevo vedermi due ore al giorno con quel "coso" la costrinsi ad aiutarmi. Io, Davide e Rob iniziammo questo "percorso formativo" insieme. Io e Davide eravamo in continuo battibeccarci ma Rob... era sempre incantata. Più tardi mi raccontó della sua attrazione verso Davide. Io rimasi molto colpito. Cosa aveva lui di speciale? Era un ragazzo cattivo! E i cattivi, almeno per i bambini, non dovevano meritare niente, figurati l'amore di quegli occhi dorati e così dolci! Ma Davide non si curava di lei minimamente, è sempre stato un ragazzo/bambino menefreghista. Il solito stronzo insopportabile che usava tutto e tutti per raggiungere i suoi scopi, senza guardare in faccia a nessuno. Finito l'anno scolastico, finita l'estate, noi tre diventammo, in un certo senso, inseparabili. Anche l'anno successivo istituimmo il gruppo studio. L'itinerario era sempre lo stesso: io e Davide a battibeccarci, Rob ossessionata da Davide che non la pensava minimamente fino a tre anni dopo, quando Davide si trovava in ospedale a causa del pestaggio dei suoi genitori. Era in fin di vita e l'unica persona che gli stava vicino sul serio era Roberta. Quando Davide si sveglió dal coma la prima cosa che vide fu una sola, il miele nei suoi occhi. Davide nelle ragazze non cercava niente di speciale. Non dovevano avere un sedere prosperoso o un seno abbondante. Dovevano solo avere degli occhi capaci di vedergli nell'anima. Roberta e Davide iniziarono a frequentarsi e in breve tempo si misero insieme. Era una delle coppie più belle che io abbia mai visto. Lui è sempre stato uno stronzo con lei, eppure lei lo zittiva, lo addolciva... Forse aveva sul serio del miele invece degli occhi... Passarono gli anni e il loro fu l'amore più forte che abbia mai visto. Era... sincero. Una cosa molta rara nelle coppie dell'epoca. Volevo troppo bene ad entrambi. Erano i due miei migliori amici. Ecco perchè mi vergognavo così tanto del gesto che avevo appena compiuto.

"Davide, se non diventi un mio uomo Roberta morirà." "Non lo faresti mai." "Io no... ma l'alterego forse..." "Liberala, o io non avró alcuna pietà, ne di te, ne di Smile" "Uccidimi se vuoi, ma i miei uomini sanno che se io non mi faccio sentire una volta al giorno, hanno il permesso di ucciderla. Uccidi me, uccidi lei". I suoi occhi, infuocati dalla rabbia, infuocati da Rave, erano condannati ormai. Davide, era un mio uomo.

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