Capitolo III- Davide

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Tutti si girarono a guardarci. "Che cosa?!" Mi urló il suo sguardo. "Tranquilli ragazzi, ha solo alzato un po' il gomito, ma non è violento non farebbe del male ad una mosca" dissi io ai clienti che mi guardarono come per dire "Se lo dici tu...".
Davide era orfano, proprio come me. Benchè crebbe dalle suore non era molto credente, non come me. Io sono cattolico. So che tutte le prove che mi da la scienza ed il mondo mi fanno pensare che Dio non dovrebbe esistere, ma io credo a lui perchè fino ad oggi non mi ha ancora deluso, penso che quello che dovrebbe fare lo fa sempre. Non lo so spiegare ma io la vedo così: prendete una malata di qualche malattia incurabile, l'ultima cosa che gli resta da fare è pregare Dio che la salvi. E lei prega prega prega e alla fine muore sperando, sapendo che c'é un altra possibilità di salvarsi. Si okay è morta, ma è morta sperando, e la speranza è luce ed è proprio quello che Dio dovrebbe essere, luce. Una volta morta il peggio è passato ed è morta felice in un certo senso. So che io, portatore di Smile dovrei essere il primo a non credere... Solo è... Perchè dovrei smettere di credere in qualcosa che mi fa stare bene e che secondo me c'è? Ovviamente questi sono solo pensieri miei che ho solo voluto riportare per iscritto qui, non vi arrabbiate con me se non condividete. Davide, come ho già detto, è stato cresciuto dalle suore per poco tempo ed adottato subito dopo. Nella sua nuova famiglia (padre, madre ed una sorellina) si trovó bene per i primi anni, ma poi le cose cambiarono. Il padre perse il lavoro e in poco tempo divenne alcolizzato. Tornava a casa la sera tardi e la notte, Davide, doveva sentire come la madre ed il padre litigavano la notte. Davide finì per non dormire mai la notte e non seguire a scuola in classe per il sonno. I professori iniziarono a prenderlo di mira e a convocare i genitori. La madre, ormai impazzita a causa delle violenze subite dal marito, iniziò a maltrattare Davide, finché un giorno decise di scappare di casa sperando che la sorellina Flavia potesse sopravvivere in quella casa maledetta il tempo che Davide avrebbe trovato una soluzione, ma il padre trovò Davide, lo riportó a casa e le conseguenze furono devastanti: padre e madre picchiarono il piccolo a sangue fino a mandarlo in ospedale, tutto davanti agli occhi della sorellina Flavia. Davide fu ricoverato di urgenza in ospedale, i genitori furono arrestati e la sorellina ricoverata in un'ospedale psichiatrico a causa delle violenze visive ricevute. Davide, uscito dall'ospedale fu aiutato a trovare una famiglia decente da Ben, che lo affidó ad una famiglia della dinastia. Ben fu, per qualche mese, un padre per il ragazzo. Di lui ho sempre ammirato la forza con cui affronta le cose. Ha una capacitá di sopportare le cose a livello morale incredibile. Quindi quando seppe della morte di mio nonno volle subito sapere altre informazioni. "Due tipi entrarono a casa e lo malmenarono a sangue e per finire fecero saltare in aria l'edificio con lui dentro." "Quando è successo?" "Circa un mesetto fa..." Fece segno a Nicola di pulire e mi disse "sai il perchè? Hai posto denuncia?" "Forze dell'ordine? Andiamo Davide... Sai meglio di me che non servono ad un cazzo" "e non hanno trovato il corpo? Non si sono fatte domande?" Davide dalla mia smorfia capì che doveva cambiare domanda e disse "quindi perchè l'hanno ucciso?" "Non te lo posso dire ma ho bisogno del tuo aiuto..." "Per fare cosa?" "Una missione" "di che tipo?" "Un viaggio e devi farmi da guardia del corpo" "ha l'aria di essere pericoloso... Ora dimmi solo... perchè?" Odiavo quella domanda detta da lui. Lui era il tipo che non faceva niente per niente. Per fargli fare qualcosa per te dovevi avere una motivazione enorme o una ricompensa significativa. "Lo sai che a me i soldi non mancano sono disposto a pagare oro... Tantissimo" "ahahahah..." Si alzò, prese il casco e mi guardò. "Non sono i soldi quello voglio..." Uscì. Lo seguii. "E cosa? Ho uomini che possono darti di tutto e lo sai" salì sulla sua moto. "Naaa... Tu sai cosa voglio..." Si mise il casco, accese la moto. "È qualcosa di più ardente!" I suoi occhi si fecero rossi, rossi come lava, come rubini allo stato grezzo. "Cosa che tu non hai!" E partì... Alzando la polvere. "Merda!" Urlai. Che fare adesso? Lui era l'unico che poteva aiutarmi! E con le buone o con le cattive, lui, sarebbe stato un mio uomo...

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