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Leviathan poteva considerare il festival culturale un successo piuttosto discreto. Insomma, considerando gli standard degli ultimi tempi non avere avuto imprevisti, che si trattassero di giornalisti che scavalcano recinzioni e si rompono una gamba -era ancora un argomento scottante- o cose ben peggiori come quella successa durante la gita, era andata particolarmente bene. Gli studenti avevano ancora bisogno di tempo per riprendersi dagli avvenimenti passati, ovviamente, e l'ottimo psicologo della scuola era stato messo alla disposizione di tutti, ma l'aria di festa che si era respirata in quei giorni, almeno, aveva aiutato: gli sguardi di alcuni sembravano anche solo leggermente più sollevati, più spensierati, un passo più vicino a quelli che sarebbero dovuti essere gli occhi di dei ragazzini della loro età.
Aveva anche visto un po' di persone parlare con i nuovi studenti arrivati dalla Shiketsu, perciò pensava almeno qualche amicizia fosse già stata stretta: era sicuramente un bene, lo sapeva. Dei nuovo amici, fino a quel momento esterni alla situazione, potevano confortarli lì dove era un nervo scoperto per chiunque avesse vissuto momenti come la morte della loro coordinatrice di classe, nonché sua preziosa collega. Riuscì a mettere da parte la rabbia che lo assalì a quel pensiero subito. O quasi.
Quel giorno, le lezioni stavano riprendendo. Se gli studenti definibili normali in quel momento si stavano annoiando a morte su dei banchi di scuola o stavano partecipando ad attività di qualche club, gli alunni della 1A, della quale facevano momentaneamente parte anche quelli nuovi della Shiketsu, erano stati convocati da Leviathan per la ripresa degli allenamenti. Erano in molti ad aver aspettato quel momento: per quanto stravolti, si erano già sentiti impotenti troppe volte davanti a quei villain, durante gli incontri che avevano avuto con loro, e qualche miglioramento in realtà c'era già stato rispetto alla prima volta. Ma non potevano permettersi di continuare a restare a guardare se fossero di nuovo stati attaccati, no?Perciò, Leviathan aveva convocato diversi Pro Heroes, oltre a lui, per riprendere nel modo migliore possibile. Optò per lasciare da parte cose come la caccia alla bandiera fatta a inizio anni, esercitazioni che facevano parte del programma come quelle che la sezione B affrontava: ormai era diventata una questione molto più importante. Gli studenti erano stati divisi in gruppi da cinque o sei persone. Nel primo erano presenti Kaiyo, Shirou, Shinobu, Ryuu e Jee-un; nel secondo Tomoe, Rei, Shigeru, Yasuhiro e Winston; nel terzo Koichi, Orochi, Kenji, Airou, Shinya e Antares; nel quarto Yuan, Ajisai, Kori, Yori e Jose mentre nel quinto Shion, Okami, Fumihiro, Ren e Akira; e anche per gli altri operò gli stessi criteri. Per i professori, al primo gruppo era stato assegnato Sabakaze, al secondo Necromancer, al terzo Leviathan, al quarto Wakana e al quinto Yuri. L'obiettivo? Riuscire a sconfiggere il professore assegnato al rispettivo gruppo. Considerando il notevole vantaggio numerico, per quanto potesse essere difficile non era stata messa nessuna limitazione ai Pro Hero, i quali si sarebbero trattenuti, ovviamente, ma non avevano alcuna intenzione di farsi sconfiggere.
