𝐗.

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☾︎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐄𝐂𝐈𝐌𝐎 ☽︎

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☾︎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐄𝐂𝐈𝐌𝐎 ☽︎

𝐷𝑜𝑣𝑒 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑐𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑡𝑜ℎ𝑒𝑠𝑠

Il sole riusciva a malapena passare attraverso le tende della piccola stanza nella quale alloggiava Ginevra, ripresasi da qualche ora dopo il malore che aveva avuto

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Il sole riusciva a malapena passare attraverso le tende della piccola stanza nella quale alloggiava Ginevra, ripresasi da qualche ora dopo il malore che aveva avuto. Le avevano ordinato di non alzarsi né sforzarsi e di tenere ferma la testa. L'unica cosa che poteva fare era pensare e fissare il soffitto, il che non migliorava il suo umore.

Che vergogna, era finita tra i feriti senza neanche combattere. Si trattenne dallo scuotere il capo come faceva solitamente pensando alla collezione di figuracce nel corso della sua vita.

Poco dopo il suo risveglio una subordinata dellə Caposquadra Hange, Nifa, era stata tanto gentile da raccontarle ciò che era successo, nonostante si intuisse dal fatto che riuscisse a udire la voce di Eren attraverso il muro.

<< Probabilmente i tuoi compagni di addestramento si trovano tutti ad Orvud. Tranne Eren, Mikasa, Armin e Jean, ovviamente. >> Le aveva sorriso, appoggiando il bicchiere d'acqua che le aveva portato:<< Non che abbiano molto da fare, comunque. Se ne staranno tutto il giorno a chiaccherare. >>
Ginevra l'aveva poi ringraziata senza chinare il capo come era abituata a fare e l'altra era uscita, lasciandola sola nella stanza e piena di noia.

"Chissà che sta facendo il Capitano. " Si domandò. Le avevano detto che era stato lui a portarla sulla carrozza. Era sinceramente sorpresa dal fatto, specialmente dopo quello che aveva combinato. Santo cielo, non era neanche da lei dire certe cose! E la ferita alla testa non era una scusa. Lo schiaffo se lo era meritato. Avrebbe guardato dove mettere i piedi la prossima volta. Lo diceva, il signor Ral, che lei era più goffa di un uomo bendato su una montagna.

Le veniva quasi da piangere. Forse non si era ripresa del tutto dalla commozione. Avrebbe voluto scusarsi con il capitano. Ora che ci pensava, nel portarla nella carrozza, il capitano si era probabilmente fatto male. Era il soldato più forte dell'umanità, certo, ma ora che a camminava con fatica senza bastone non doveva essere stato un piacere trasportare un sacco di patate di sessanta chili e più. Era abbastanza in carne rispetto alle sue compagne di addestramento, anche se il duro lavoro e un po' di addominali l'avevano aiutata. Non che fosse migliorata nel campo della capacità fisica, ovviamente. L'unica cosa che le riusciva piuttosto bene era lo scontro corpo a corpo. Una volta aveva battuto Reiner.

𝐑𝐈𝐕𝐀𝐍𝐄𝐕𝐑𝐀 : 𝐉𝐔𝐒𝐓 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 ( 𝐋𝐄𝐕𝐈 × 𝐎𝐂)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora