𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈 - 𝐀𝐃 𝐀𝐒𝐓𝐑𝐀

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☽︎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐈𝐂𝐈𝐎𝐓𝐓𝐄𝐒𝐈𝐌𝐎 ☾︎

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☽︎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐈𝐂𝐈𝐎𝐓𝐓𝐄𝐒𝐈𝐌𝐎 ☾︎

Svegliarsi nel cuore della notte, di soprassalto e con il sudore che scivola lentamente dalla fronte non piace a nessuno. Neanche a Ginevra, che si era ritrovata ad annaspare nelle coperte tentando di fuggire dall'ennesimo incubo.
Voltò la testa verso la finestra, mentre la luce cinerea della luna illuminava il letto in cui si trovava ed il pavimento di legno della stanza della piccola casa.
Scorse due figure muoversi nel prato, due ombre nere che sembravano indossare un grande cappello e tenere in mano un fucile. Dovevano essere Mikasa e Jean con il turno di guardia. O forse erano Sasha e Connie ? Non ricordava bene il calendario che si erano posti per sorvegliare l'abitazione in mezzo ad uno dei boschi del Wall Rose. Dopo che il corpo di Ricerca si era rifiutato di consegnare Eren alla Gendarmeria e si era inimicato il culto delle mura e buona parte dell'ambiente reale, la nuova squadra di Levi si era ritirata e nascosta, uscendo solamente ogni tanto per procurarsi le provviste quando la squadra di Hange non riusciva a farle trapelare. Se solo si fossero fatti vedere in città, si sarebbero immediatamente ritrovati sulla forca, probabilmente esposti come monito.

Lasciò cadere la testa sul cuscino, meditando se tentare nuovamente il sonno. In fondo erano solo incubi, no? Si sarebbe svegliata la mattina dopo nel suo letto, con tutta la tranquillità del mondo, senza grandi pericoli. Era tutto passato, non erano reali.

Avvertì una mano gelida posarsi sulla sua spalla e due occhi fissarla nel buio. Sussultò violentemente, stringendo instintivamente le coperte del letto a sé ed indietreggiò con un balzo.

<< Sono io, Historia>> sussurrò l'ombra, lentamente prendendo la forma della ragazza via via che i suoi occhi si abituavano al buio.

<<Oh. C'è qualcosa che non va?>>

La vide congiungere timidamente le mani e abbassare lo sguardo:<< Non riesco a prendere sonno. Posso dormire con te?>>

Il buio della notte nascose l'espressione perplessa della castana, la quale si fece da parte con la stessa perplessità dell'espressione lasciando accomodare la bionda nel suo letto.
Si distese di nuovo, fissando il muro davanti a lei mentre sentiva il respiro della ragazza farsi sempre più lento e pesante. Dopo qualche minuto sussurrò il suo nome per verificare che fosse sveglia, ma non ricevette alcuna risposta.

Benché fosse felice di aver fatto allietare Historia, Ginevra aveva oramai perso ogni briciolo di sonno. Sentiva gli occhi ardere come fuoco nelle sue orbite e la frustrazione della stanchezza, ma la sua mente non faceva cenno di volersi assopire.
Attenta a non destare la ragazza a fianco, si alzò dal letto cercando di fare poco rumore e chiuse la porta dietro di sé lentamente.

𝐑𝐈𝐕𝐀𝐍𝐄𝐕𝐑𝐀 : 𝐉𝐔𝐒𝐓 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 ( 𝐋𝐄𝐕𝐈 × 𝐎𝐂)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora