𝐗𝐕𝐈

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𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐒𝐄𝐃𝐈𝐂𝐄𝐒𝐈𝐌𝐎
𝐷𝑜𝑣𝑒 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝐺𝑖𝑛𝑒𝑣𝑟𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑑𝑎.

<< Tre di cuori. >>

<< Asso. >>

L'uomo raccolse le carte sulla panca, ordinandole in un mazzetto e poggiandole su un altro mazzo di carte, sfiorandolo con le dita diafane e scomponendo leggermente la pila perfetta.

<< Smettila di farmi vincere, Willard. >> Disse, bloccandola prima che potesse fare la sua prossima mossa. Le strinse il polso, come a tenerlo fermo dal gettare un'altra carta:<< Non sono stupido. >>

<< Non la sto facendo vincere. >> Asserì, storcendo il labbro e gonfiando leggermente le guance.

<< Ah no? Inclini il tuo mazzo tanto che devo girarmi per non vederle. >>

<< Sono solo sbadata. >> Insistette.

<< Il salario non dipende dal far vincere il superiore a carte. >>

A lei, in totale sincerità, del salario non importava un bel niente. Con vitto e alloggio già scalato dal lordo dello stipendio, non aveva necessità di altri soldi. Quei pochi che avanzavano, li aveva messi da parte, o prestati a Connie e poi dimenticata di richiederli indietro. Semplicemente, non aveva voglia che l'altro perdesse, o tantomeno lei di perdere dopo essersi sforzata di vincere.

<< Basta, rimettile a posto. >> Le porse il mazzo di carte e lei avvolse della carta da imballaggio intorno ad esse e le legò con dello spago, mettendo accanto a sé il pacchetto confezionato.

<< Quindi ... Rimarremo qui ad aspettare come a Stohess?>> Domandò, con un misto tra sconforto e leggero imbarazzo per il tempo che trascorreva con il Capitano.

<< Ti sembra di aver meglio da fare?>>

<< Mi scusi. >> Prevedendo un'altro pesante silenzio, si mise a giocherellare con i suoi capelli.

<< Hai trovato dei fiori, per caso?>>

Sì voltò, confusa:<< Fiori? Scusi non credo di aver capito. >>

<< C'erano dei fiori nella tua stanza, all'infermeria?>>

<< Ehm... Sì, credo. Delle rose se non sbaglio. Beh, erano carine come decoro della stanza. Non credevo avessero anche fondi per comprare dei fiori ai pazienti. >> Sorrise un po' a disagio, guardandosi intorno.

Levi non continuò la conversazione. Non seppe dire se essere felice del fatto che non sapesse chi le aveva portato i fiori o meno. Era meglio per entrambi che ella rimanesse nell'ignoranza.

<< Lei, lei è del Corpo di Ricerca, giusto? È il Capitano Levi, no?>> Lo aveva fermato un ragazzo davanti alla porta dell'infermeria. Aveva fatto un cenno di conferma e aveva tentato di varcare la soglia.

<< Ehm... per caso, conosce una certa... Willard? Ginevra Willard intendo. Sa dov'è la sua stanza? >>

<< Perché ti interessa?>> La fretta e la foga con il quale lo stava interpellando infastidì leggermente il Capitano.

<< Volevo portarle dei fiori. >> Mostrò le tre rose che aveva in mano.

<< Dammele. Gliele porto io. Anche io sto andando nella sua stanza. >> Si accorse solo successivamente quanto avesse marcato le sue ultime parole. Il ragazzo fece come gli era stato ordinato:<< Grazie, allora. >> Disse, e girò i tacchi con fare mogio.

Sì voltò verso l'assistente, che come al suo spiacevole solito, fissava il muro con sguardo vuoto. Doveva essere di nuovo persa in qualche pensiero. Si stava piano piano divorando l'unghia del pollice che aveva avuto a malapena tempo di crescere e muoveva le labbra come se stesse mormorando qualcosa.

<< Il signor Ral...>> Sussurrò, impercettibilmente, talmente piano da non udire neanche se stessa.

<< Come?>> Le domandò.

<< Come Cosa?>>

<< Niente. >> Chiuse gli occhi emettendo un impercettibile sospiro, massaggiandosi le tempie. Avrebbe preferito prendere un colpo in testa e svenire sul pavimento in quel momento, che essere dov'era. Non aveva avuto tempo per dormire, tantomeno per riposarsi.

<< Capitano... Posso farle una domanda?>>

"Sai fare altro oltre le domande?" Le avrebbe voluto rispondere, in uno scatto di nervosismo. Si limitò a annuire.

<< È vero che... Vuole rimandarmi indietro? Cioè - che non vuole più che io sia la sua assistente?>>

Non rispose subito. Volle evitare di incrociare il suo sguardo nella maniera più assoluta: Aveva creduto che la sua scelta fosse quella più appropriata, ma in quel momento mentre stava per dirglielo di persona, tutto ciò che gli tornava indietro erano solo piccoli sensi di colpa e biasimo. Ad essere onesto con sé stesso, non era stato tanto il rendimento dell'assistente ( certo non ottimo o perlomeno buono, ma era passata solo poco più di una settimana ) quanto il fatto che i suoi pensieri si dirigessero nella direzione della ragazza più volte di quante gliene fossero gradite. Non aveva né tempo ne voglia di avere altre questioni per la testa. Niente Signor Ral, niente rimandi indesiderati a sua madre. Non voleva neanche la tentazione di sapere, di investigare.  Era stanco. Terribilmente. Ma non avrebbe certo potuto addormentarsi nel bel mezzo della situazione nella quale si trovava.

Si trovò davanti un paio di occhi neri, spaventosamente profondi e preoccupati, a poche spanne dal suo naso: Poteva addirittura sentire una leggero getto d'aria calda al livello della bocca.
Instintivamente, spinse via con una certa violenza la ragazza senza neanche accorgersene prima di vederla a terra.

<<Scusate... v-vi eravate addormentato, signore e... e non capivo se voi foste svenuto o->> Farfugliò, mentre l'uomo le porgeva una mano per alzarsi.

<< Mi spiace. >>

La giovane lo guardò intensamente, tanto da metterlo quasi a disagio:<< Non... non lo avevate mai detto...>>

Rimasero ancora in silenzio, questa volta con una certa calma, senza la solita pesantezza e distanza. Non distoglievano lo sguardo, né cercavano di evitarsi in alcun modo. Si erano perfino dimenticati di avere l'una la mano in quella dell'altro.

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Eh già , sono tornata a pubblicare la Rivanevra! non prometto che gli aggiornamenti saranno regolari siccome ho pronti solo altri due capitoli oltre questo. Devo ammettere che ho dovuto pensare tanto prima di decidere di metterla su Wattpad. Ho deciso di postare questo capitolo solo per far vedere che la storia ancora non è finita e che non sono morta, ecco. Non credo riceverà molte visualizzazioni ma comunque-
Per chi l'ha letta fino a questo punto, abbiate pazienza! Manca poco perché finalmente sia una Rivanevra !

𝐑𝐈𝐕𝐀𝐍𝐄𝐕𝐑𝐀 : 𝐉𝐔𝐒𝐓 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 ( 𝐋𝐄𝐕𝐈 × 𝐎𝐂)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora