𝐗𝐕𝐈𝐈

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☽︎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐈𝐂𝐈𝐀𝐒𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄𝐒𝐈𝐌𝐎 ☾︎

Giorni erano trascorsi da quando l'assistente e il capitano erano stati lasciati nella fortezza di Utrecht. Appena era stata data la notizia dello stato di salute del Comandante Erwin, il Capitano era corso da lui a fornirgli il suo supporto. Voci dicevano che avesse perso un intero braccio, strappato via dal morso di un gigante.
Nel tempo durante il quale i due avevano atteso, dire che era accaduto il finimondo sarebbe stato riduttivo: Reiner e Bertholdt si erano rivelati essere il gigante colossale e il corazzato, Eren era stato rapito, la maggior parte dei veterani uccisa, Ymir aveva abbandonato colei che oramai era Historia Reiss.
Quando l'assistente era stata chiamata dal capitano nella stanza dell'oramai curato comandante, sentendo il lungo resoconto di ciò che era accaduto si era sentita come se avesse iniziato un libro e poi fosse saltata direttamente alla conclusione. Espressione che in seguito il Capitano Levi aveva condiviso a pieno.

<< Un nuovo problema comunque potrebbe essere il "gigante bestia". >>
Fu quest'ultima frase ad attirare in particolare l'attenzione della ragazza:<< Il gigante bestia? >>

Il corvino drizzò lo sguardo verso di lei, muovendo solo le labbra per chiederle se sapesse qualcosa. Lei scosse il capo, dopo una certa esitazione.

Uscirono quindi dalla stanza nella quale era stato alloggiato il Comandante con la massima comodità possibile, un mero compenso per il suo attuale stato fisico.

<< Anche Eren è in infermeria. >> La informò il capitano mentre attraversavano il corridoio.

<< Oh. Beh, allora credo che andrò a salutarlo dopo. Grazie mille. >> Accennò un sorriso di cortesia.

<< Vado... anche io da lui. Possiamo- >> Si fece come cupo, stringendo le braccia al petto e rimanendo con la bocca leggermente aperta.

Lei lo guardò quasi impaurita:<< Tutto bene Capitano? Le fa male la gamba per caso?>>

<< No. Non mi fa male. Ci vediamo dopo. >> Attraversò velocemente la porzione di corridoio rimanente e sparì dietro una porta.

Ginevra rimase per qualche secondo, se non un intero minuto in un certo stato di confusione, per poi dirigersi verso quella che presumeva fosse la direzione per l'infermeria.

Aprì la porta cercando di fare il minor rumore possibile, stringendo porta con le mani per limitare il cigolio. Si trovò davanti al letto di Eren, comodamente occupato da quest'ultimo profondamente addormentato. Sopra il letto aveva poggiato la testa Mikasa , seduta su una sedia e anche lei con gli occhi chiusi e le labbra rosa semi-schiuse.

Armin la salutò con la mano, senza emettere alcun rumore. Lei gli fece cenno di uscire per parlare senza svegliare Eren e Mikasa.

Si richiusero la porta dietro le spalle.
<< Allora? Il comandante come sta?>>

<< Beh, è passato solo qualche giorno da quando lo hanno ricoverato. Sta meglio ma non così bene. >> Sussurrò, scrollando le spalle.

<< E cos'ha detto? Diventiamo la nuova squadra del capitano o no?>>

<< Che? Squadra del capitano?>> Lo guardò confusa.

𝐑𝐈𝐕𝐀𝐍𝐄𝐕𝐑𝐀 : 𝐉𝐔𝐒𝐓 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 ( 𝐋𝐄𝐕𝐈 × 𝐎𝐂)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora