10. Venti per cento

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Ci ha pensato per tutta la notte. Con gli occhi fissi sul soffitto ammuffito del salone di casa di Declan, ha elaborato diversi piani per poter andare via senza che Declan lo sappia. La disabilità di Declan potrebbe essere un vantaggio, potrebbe permettergli di sgattaiolare senza che lui se ne accorga, magari facendo molta attenzione agli spostamenti d'aria e a Obi-Wan.

Eppure ha capito che sarebbe meglio andarsene quando anche Declan è fuori casa, almeno da non dargli il dispiacere di urlare per tutta la casa "Matt, ci sei?" e non avere nessuna risposta. Non che sia meglio urlarlo di ritorno da una commissione, ma gli dà la sensazione di essere meno straziante.

Non sa perché.

Allora ha pensato di mandarlo a comprare qualcosa per lui e mentre Declan è fuori raccattare tutta la sua roba e andarsene.

Mentre Declan gli versa del caffè nella tazza ed entrambi sono seduti al tavolo della cucina intenti a fare colazione, riesce a capire perché ritiene sia meglio l'idea che ha avuto, rispetto a tutte le altre.

È meglio per lui. È meglio per lui se Declan non è in casa. In questo modo non lo vedrebbe, mentre sgattaiola fuori casa sua. In questo modo non dovrebbe dirgli davvero addio.

«Quali sono i piani per oggi?»

Declan glielo domanda un attimo prima di ficcarsi in bocca un bel pezzo di bacon croccante, preso direttamente con le mani. Il suono del suo masticare gli riecheggia nelle orecchie e il suo mezzo sorriso lo costringe a voltare il viso da un'altra parte, per non guardarlo mentre gli mente.

«Continuare il dipinto.»

«Mh...» Declan annuisce e inghiotte il boccone. «Ti manca ancora molto?»

«No.»

E questa volta non mente, dice sul serio. Non manca molto alla fine del dipinto: è finito la sera prima, quando ci ha posto sopra quell'enorme ics.

«Okay...»

«Però ho bisogno di altre cose.»

«Di cosa hai bisogno?»

«Mi serve della vernice nera e poi mi servirebbero tipo dei dischetti, non so come spiegarti...»

«Dei dischetti?»

«Sì, come dei piccoli CD musicali.»

«E che ci devi fare?»

«È una sorpresa.»

Declan sorride, ma questa volta il sorriso non è a metà bensì pieno. A quanto pare, a Declan piacciono le sorprese e forse, dopo una notte di sonno, è già passato sopra a quello che gli ha raccontato Matt su se stesso.

Poco male, vorrà dire che almeno non andrà via avendo lasciato un brutto ricordo di sé.

«Solo che perderei un mucchio di tempo se andassi io a comprarle, queste cose» riprende il discorso, poi si ferma. Deve riuscire a regolare il tono in modo da sembrare convinto e sincero alle orecchie-radar di bugie dell'altro. «Al tempo stesso, però, non voglio nemmeno che ci vada tu e che spenda altri soldi per...»

«Non è assolutamente un problema» lo interrompe Declan, e lui trattiene il respiro. «Vado io, tranquillo. Mi porto Obi-Wan, così non ti darà fastidio.»

È incredibile.

Ha ottenuto una doppia vittoria. È riuscito a mettere in atto il suo piano e in più non dovrà fissare gli occhi rotondi e grandi del labrador biondo, mentre lascia casa di Declan. Forse gli avrebbe abbaiato anche dietro.

«Okay» si limita a rispondere, quindi si alza e raccoglie tutto ciò che hanno sporcato per la colazione. Le proteste di Declan a riguardo sono inutili e Declan si convince a non pulire lui solo perché deve andarsi a preparare per uscire.

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