Quando Declan ha avuto l'idea di coinvolgere Violet e altri ragazzi dell'associazione per farsi aiutare con il trasloco, Matt non immaginava che si sarebbe presentato anche Russell. In realtà, dalla risatina nervosa che si è lasciato scappare Declan, neanche lui se lo immaginava. Però come al solito è stato un padrone di casa eccellente, offrendogli ogni tipo di cibo spazzatura che ha nella dispensa e invitandolo a giocare con Obi-Wan.
Dopo qualche minuto, tuttavia, Violet, Declan e altri due ragazzi portati da Violet hanno iniziato a occuparsi dell'impacchettamento di tutto il piano di sotto e Matt è stato lasciato da solo con Russell.
A occuparsi di Russell, per la precisione. O almeno, è così che la vede lui.
E non si sente molto a suo agio nelle vesti di babysitter. Russell è seduto sul letto, mentre lui è in piedi, con una scatola poggiata sulla scrivania che sta riempiendo con i libri in braille di Declan. Con le braccia incrociate sopra al petto, il ragazzino segue tutti i suoi movimenti in silenzio, e quasi a Matt vengono i brividi, per quanto sembri inquietante.
«Sono proprio tanti» mormora a un certo punto Matt, imbarazzato. Tira dalla libreria un libro e lo ripone nella scatola. «Sembrano non finire mai.»
Ride forzatamente, ma Russell non lo segue, continuando a restare in silenzio a fissarlo. Per qualche secondo c'è uno scambio di sguardi intensi tra i due, poi Matt distoglie lo sguardo e tossisce.
«Dovrò stare attento a non riempire troppo la scatola o...»
«Dove andate?»
«Come?» Matt si gira di nuovo per guardare Russell e lo scopre con i palmi delle mani appoggiati al materasso.
«Dove vi trasferite?»
«A... a New York.» Quasi fa fatica a dirlo, come se dicendolo ci fosse una piccola possibilità che non si avveri. «Figo, vero?»
«Mh» si limita a commentare Russell. «Ma quindi state insieme?»
«Non ho capito» rantola, veloce.
Veloce e mentendo.
Perché Matt ha capito benissimo. Russell gli ha chiesto se lui e Declan stanno insieme, ma quella domanda gli ha provocato l'acceleramento istantaneo del battito cardiaco e a dire il vero non si sente per nulla a suo agio, a continuare la conversazione. In fondo spera davvero di aver capito male e che Russell alla fine dica di aver chiesto qualche altra cosa.
Purtroppo per lui, non è così che va.
«Intendo se state insieme come lo sono stati mia madre e mio padre» spiega meglio Russell.
Per quanto ne sappia Matt, i genitori di Russell potrebbero aver avuto una relazione per nulla passionale, fisica, e per nulla romantica. Per un momento pensa che non sia giusto paragonare quello che c'è tra lui e Declan con quello che c'è stato tra i genitori di Russell e vorrebbe dirgli che non è affatto così, però, in un modo contorto, Russell sta dando effettivamente una definizione al loro rapporto.
Una definizione che non è tanto lontana dalla realtà.
«Beh...» Matt si gratta la nuca e giocherella con la copertina di un libro che ha già infilato nella scatola. «Diciamo che insomma... Tu... tu sai, vero, che tra due uomini...»
«Sì, so cosa sono i gay.»
La schiettezza di Russell per poco non lo fa affogare con la sua stessa saliva. Tossisce un paio di volte e poi forza un sorriso nella sua direzione. «Bene. Diciamo che quando due persone iniziano a conoscersi e... Diciamo che nel caso in cui...»
«Dici spesso "diciamo"» lo interrompe Russell.
Matt serra la mascella in un'espressione truce. «Beh, mi piace dirlo spesso. E comunque io e Declan ci trasferiamo insieme e basta, fine della storia.»
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Chiudi gli occhi
RomanceLa storia è lo Spin-off di "Attraverso i tuoi occhi". Matt è fuggito. Per scappare da una vita di violenze, ha fatto i bagagli ed è salito sul primo autobus che lo condurrà, in un lunghissimo viaggio, da North Oaks a New York. Non si è guardato indi...