«Mio padre e mia madre si sono conosciuti tramite degli amici in comune. Avevano poco più di vent'anni e nessuno dei due era andato al college, o voleva andarci. Mia madre lavorava come cameriera in un ristorante e quando mia madre è rimasta incinta di me, le loro famiglie li hanno costretti a sposarsi. Dopo il matrimonio e dopo la mia nascita, mia madre è ritornata a lavorare per mantenere tutti e tre, mentre mio padre è rimasto a casa con me, ma sempre con l'idea di trovare a sua volta un lavoro, e far smettere mia madre di lavorare. Non è stato così. Sono trascorsi gli anni, io sono cresciuto, mia madre ha trovato un secondo lavoro e lui niente, non riusciva a tenersene uno decente. Diceva che i suoi capi ce l'avevano con lui, che avevano paura della sua bravura, che potesse prendere il loro posto. Dopo l'ennesimo licenziamento ha smesso di cercare. Penso che semplicemente non fosse capace, come non lo era di fare qualsiasi altra cosa, e più di una volta gliel'ho detto.»
Matt è seduto sulla sedia della cucina di Declan, mentre gli racconta tutto ciò che Declan deve sapere della sua vita e sul suo rapporto con il padre. È la prima volta che Matt racconta di lui a qualcun altro e deve ammettere che non è facile per niente, ma al tempo stesso le parole escono via con una facilità incredibile.
E lui si sente un po' meglio, una frase dopo l'altra.
«Le violenze sono iniziate proprio quando, una sera, io e lui stavamo aspettando che mamma tornasse dal suo secondo lavoro per mangiare tutti insieme. Tardava e allora lui decise di cucinare per me e per lui, ma non riusciva ad accendere i fornelli, non so perché, allora semplicemente gli dissi: non sei capace. Proprio così. Proprio queste parole. Però io...»
Matt prende un respiro profondo e per un attimo torna con la mente a quel momento, a lui, a dieci anni, seduto attorno al tavolo della cucina, e a suo padre, di spalle, intento a sbraitare e a imprecare contro la cucina.
«... io stavo scherzando, in realtà. Cioè... ero... ero piccolo e a scuola un bambino l'aveva detto a un altro bambino e tutti erano scoppiati a ridere, pure io avevo riso. Mi era sembrata così divertente, quella frase, che non pensai minimamente al fatto che potesse dar fastidio a un'altra persona. Certo non pensavo che lui si... che si sarebbe avventato contro di me in quel modo. Il giorno dopo non andai a scuola affinché gli altri non vedessero il segno delle cinque dita ancora impresse sulla mia guancia.»
«E tua madre?»
È la prima volta che Declan lo interrompe, da quando ha iniziato a parlare, per cui d'istinto alza gli occhi su di lui e lo osserva stritolarsi le dita. Cosa gli prende?
Scrolla le spalle, decidendo di non darsi una risposta, e afferma: «Mia madre credette a quello che lui gli disse, ovvero che ero stato tremendo e che con le parole non era riuscito a tenermi buono. Acconsentì a non farmi andare a scuola anche perché così avrei avuto del tempo per pensare "alle mie azioni". Quel giorno rimasi per tutto il tempo in camera mia, ci uscii solo per prendere qualcosa da bere dal frigo. Sgattaiolai in cucina, mentre lui era seduto sul divano del salotto a guardare la tv. Facendo zapping capitò su un film che era ambientato a New York. Ricordo bene cosa disse.»
Non lo sa perché, ma a quel ricordo gli scappa un sorriso. Forse, pensa, gli viene da sorridere perché quel ricordo gli servirà per toglierselo definitivamente dai piedi, e solo tra i migliori può annoverare un ricordo così.
«Assunse un'espressione disgustata, mentre diceva: Bleah, New York. In quel momento avrei voluto chiedergli cos'è che non andava in New York, ma non lo feci. Mi conservai quella domanda per un'altra volta, per quando magari avrei dovuto aver bisogno di distrarlo, e infatti qualche settimana dopo gli chiesi cos'avesse contro New York per impedirgli di sfogare la sua rabbia su di me perché non riusciva ad aggiustare il rubinetto della cucina. Credo, però, di aver ottenuto l'effetto contrario. Quella sera lui...»
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Chiudi gli occhi
RomanceLa storia è lo Spin-off di "Attraverso i tuoi occhi". Matt è fuggito. Per scappare da una vita di violenze, ha fatto i bagagli ed è salito sul primo autobus che lo condurrà, in un lunghissimo viaggio, da North Oaks a New York. Non si è guardato indi...