6. La parete dietro al letto

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Matt spinge il carrello nelle corsie del supermercato, mentre Declan gli cammina accanto, appoggiandosi di tanto in tanto sul bordo laterale. Guardandosi intorno, e vedendo la maestosità del luogo in cui si trovano, a Matt sfugge una domanda.

«Come fai la spesa, di solito, da solo?»

Senza la vista, trova davvero difficile riuscire a trovare tutto ciò di cui si ha bisogno. Già normalmente non è semplice, con tutti i prodotti che offre un supermercato e gli infiniti scaffali, figuriamoci senza poter vedere e affidandosi solo agli altri sensi.

«Di solito la faccio online. Chiedo a Siri e lei mi compra tutto quello che serve.»

«Dannata Siri.»

«Ehi!» si indigna fintamente Declan. «Cos'hai da dire su Siri?»

«Mi sta antipatica, e molto.»

«E perché?»

«Perché sa sempre tutto lei.»

«Siri sa sempre tutto lei. Però oggi sei tu il mio Siri, va bene?» Declan si ferma, di fianco a lui il reparto ortofrutticolo. «Per esempio, adesso, dove siamo?»

Sul volto di Matt spunta un sorriso cattivo, prima di dire: «Reparto macelleria.»

«Non è vero» sbuffa Declan e allunga una mano fino ad afferrare un'insalata. «Non è carne, questa.»

«Hai ragione» ride Matt. «Siamo tra la frutta e la verdura. Che ti serve?»

«Mh... le carote ti piacciono?»

«Sì.»

«Allora carote.»

«D'accordo.»

Matt si arma di guanto di carta e inizia a prendere qualche carota per poi riporla nella busta e pesarla sulla bilancia. Spostandosi verso quest'ultima, nota un gruppetto di ragazzi in cerchio che stanno parlottando e ridendo. Si sofferma un po' di più a osservarli e a seguire i loro sguardi si rende conto che stanno prendendo in giro Declan. Il primo istinto che ha è quello di muoversi per andargliene a dire quattro, ma la voce dell'altro lo blocca giusto in tempo.

«Matt, che stai facendo?»

«Niente, io sto... sto solo...» E nel voltarsi di nuovo verso Declan, nota che il ragazzo ha parte della camicia fuori dai pantaloni.

Forse è questo il motivo per cui quei ragazzi stavano ridendo?

Se lo chiede mentre senza starci troppo a pensare su va da Declan per sistemargli gli abiti, ma il contatto improvviso con il suo corpo fa indietreggiare Declan, che per poco non cade sui pomodori.

«Matt, che...?»

Declan aggrotta la fronte, spaesato, ma si lascia comunque aiutare per riacquistare l'equilibrio. Quando sono uno di fronte all'altro, Matt afferra il lembo della camicia fuoriuscita dai pantaloni e la stringe forte per far sentire a Declan quel contatto.

«Hai la camicia fuori» gli dice.

Declan fa scivolare le dita sul braccio di Matt e con un percorso che a Matt pare infinito, arriva a verificare ciò che Matt gli ha appena detto. «Beh» ridacchia, «in fondo è la moda del momento, no?»

Evidentemente non quando sei cieco e gli altri si sentono in diritto di prenderti in giro per come hai la camicia.

Lo sfiora quel pensiero, ma non ce l'ha con Declan, quanto piuttosto con quei ragazzini deficienti. E avrebbe tanto voluto dir loro qualcosa, sputargli contro la sua rabbia, eppure altri pensieri fanno presto a formarsi nella sua mente.

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