19. Solo se chiudi gli occhi puoi capire.

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Matt lo sente. Lo sente forte e chiaro.

Quel bisogno di scappare, di urlare a Declan di fermarsi, di rivestirsi alla velocità della luce e di togliersi dal corpo le sue mani, le dita che toccano ogni centimetro della sua pelle, delle sue cicatrici bianche, dei suoi muscoli e delle sue ossa.

Eppure non lo fa.

Eppure, nonostante senta di avere quel bisogno che gli preme sulla punta della lingua, non lo asseconda.

Non scappa. Non urla. Non gli dice di fermarsi.

Anzi.

Asseconda i suoi movimenti, si riempie le narici del suo odore, cerca di godere del piacere che sente invadergli il corpo a ogni tocco di Declan. In fondo, non è la prima volta che si trova in una situazione di quel genere con un'altra persona e di conseguenza non è nulla di nuovo. Ciò che deve imparare è lasciarsi toccare.

Vedere.

«Chiudi gli occhi» gli sussurra Declan all'orecchio, mentre gli bacia l'incavo del collo e poi passa a baciargli la spalla, il bicipite. «Chiudi gli occhi e lasciati andare.»

E Matt lo fa.

Chiude gli occhi ma non si lascia andare, almeno non completamente. E non è perché non ce la fa, ma piuttosto perché non vuole farlo. Non vuole essere troppo rilassato, troppo poco padrone della situazione. Vuole esserci, sentire tutto ciò che di buono può sentire, guardare il corpo di Declan e ammirarlo per quello che è, senza il bisogno di porsi troppe domande, senza per forza la necessità di capire qualcosa di sé che ancora gli sfugge.

Declan è bello.

Declan ha un fisico meraviglioso.

Declan ha un odore meraviglioso.

Declan lo fa ridere.

Declan lo fa sentire bene.

Declan lo ha ascoltato.

Declan lo ha aiutato.

Declan gli piace.

Declan potrebbe essere la prima persona di cui si sia mai innamorato.

Stop.

Basta.

Non conta più niente.

Allora decide di smettere di seguire il suggerimento di Declan e apre gli occhi, li spalanca bene per godere di ogni cosa, di ogni sua espressione. Infatti quando Matt gli accarezza i pettorali, Declan si morde il labbro inferiore, si passa la lingua tra i denti e poi resta così: gli occhi chiusi e il respiro che esce a scatti dalla bocca.

«Sei bellissimo» bisbiglia, anche se non sa quanto potrebbe far piacere a Declan una frase del genere. Ma in fondo non si sta riferendo all'aspetto esteriore di Declan. «Sei bellissimo dentro» ci tiene allora a precisare.

Gli occhi di Declan si spalancano, la bocca si serra, lui si ferma.

«Cosa hai detto?»

«Che sei bellissimo.»

«E poi?»

E poi, ora che Declan pare starlo guardare, ora che non è preso dalle sue carezze, non gli va di ripeterlo.

«E poi basta» pronuncia, allora.

Declan scuote la testa. «Hai aggiunto una parola, dopo.»

«Se l'hai sentita, perché me la fai ripetere?»

«Voglio sentirla ancora. Per favore.»

Matt sospira e alla fine cede: «Dentro.»

«Tutta la frase.»

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