capitolo 21

515 42 4
                                    

Dabi raggiunse lentamente con passo pesante la sua "stanza", sbuffando esausto per l'ennesima giornata trascorsa a stare dietro quei due mocciosi.

Odiava il modo spudorato con cui flirtavano sotto i suoi occhi. Ma facevano progressi, e di questo non poté lamentarsi.

I due mocciosi scemarono dai suoi pensieri nel momento che notò il suo giaciglio vuoto, e con le coperte riordinate, senza traccia della bionda. Confuso si guardò attorno e per un momento i suoi nervi tirarono in allerta, per poi vederla tranquillamente in piedi sulle sue gambe.

Lì, voltata di spalle, metteva in ordine le poche cose presenti, come la brocca d'acqua e alcune candele accese, sulla scrivania che abbelliva la piccola zona. I suoi lunghi capelli erano tirati in una treccia che le cadeva morbida sulla spalla destra e indossava ancora i vestiti con cui l'aveva trovata, rovinati e stracciati in alcuni punti.

Si appuntò mentalmente di procurargliene altri più decenti e con passo felpato la raggiunse cogliendola di sorpresa alle spalle. Si abbassò, sorridendo in modo furbo, raggiungendo il suo orecchio per sussurrarle <Cosa combini freddolina? >

Akemi sussultò appena, voltandosi rapida verso l'albino. Dovette compiere alcuni passi all'indietro per la troppa vicinanza e andò a sbattere contro il legno del tavolo mentre alzava il viso verso quello del ragazzo dal sorriso sinistro.

Vedendola così rigida e silenziosa, Dabi non trattenne una risatina, prima di scompigliarle la chioma color grano. <Tranquilla, stavo scherzando. >

<Però mi fa piacere che ormai riesci a stare perfettamente in piedi senza il mio aiuto. Ti mancherà avermi praticamente addosso? A me un pochetto sai? >

<Idiota... > si lasciò sfuggire solamente la bionda, sorpassandolo a capo basso. L'occhio felino di Dabi non poté lasciarsi sfuggire il lieve rossore delle sue guance e ghignò. Portò la sua attenzione sul tavolo, notando l'ordine quasi maniacale con cui aveva riordinato tutto.

<Ti annoi forse, o è solo una tua mania di avere tutto sotto controllo? > le chiese, raggiungendola sul letto appena rifatto e si buttò accanto a lei, che stava seduta con le spalle contro il muro con sguardo perso. <Entrambe le cose. >

<Mh, dovremmo rimediare. > batté, poggiando la testa sulle sue gambe nude e chiuse gli occhi stancamente. <Se solo non fossi costantemente impegnato con quei due, potrei portarti a fare un giro per il covo. Non mi fido a lasciarti con Himiko, o peggio, Mirko. Pazze tutte e due. >

Akemi trattenne le risatine, non voleva mostrarsi ancora del tutto tranquilla in sua presenza, e portò i polpastrelli tra quelle ciocche dello stesso colore delle nuvole, chiare e soffici. I suoi capelli le ricordavano in tutto e per tutto delle nuvole e le piaceva la sensazione di passarci sopra le dita. Ed a quanto pare, a Dabi ciò non infastidiva affatto.

Erano giorni che vedeva l'albino uscire la mattina presto, era appena l'alba quando si alzava dal letto, per poi tornare a pomeriggio inoltrato trascinandosi stancamente fino al letto. Prima di alzarsi, giocava alcuni istanti con i suoi boccoli biondi, credendo che Akemi dormisse ancora, quando in realtà era già sveglia e si godeva le attenzioni ad occhi chiusi. Aveva il sonno leggero, fin da piccola.

Tornava nel pomeriggio, si buttava sul letto godendosi le sue carezze, e poi usciva a prendere due pasti per entrambi e li portava in camera. Subito dopo l'albino crollava addormentato, il più delle volte Akemi se lo ritrovava stretto addosso alle spalle durante la notte e lei lo lasciava fare. Aveva ormai capito che non era una minaccia, ma restava sempre e comunque vigile, con un occhio aperto per abitudine.

<Parlami di questi due, hai detto solo che li stai addestrando. > propose allora, nel tentativo di distrarlo mentre continuava a giocare con i suoi capelli. Ottenne un sospiro, prima che si decidesse a parlare.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝑳𝒐𝒗𝒆 {Bakudeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora