capitolo 5

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Katsuki aveva atteso con un'innata pazienza di poter ricevere il suo pasto del mezzogiorno. Era sfinito, anche se non dava a vederlo ed il scottante sole non aiutava il lento scorrere delle ore mattutine sulla sabbia dell'arena.

Prese la sua porzione di cibo e si diresse verso quello che era divenuto il suo tavolo solitario.

Ma, come accadeva già da settimane, il suo tavolo venne popolato da altre persone e il biondo sbuffò carico d'irrigazione davanti al sorriso smagliante di Eijiro che prendeva posto al suo fianco, facendo scontrare le loro spalle accaldate.

Mai una volta che lo lasciassero in pace quel branco di idioti infinitamente rumorosi.

<Amico, potresti rilassarti una volta tanto! > avrebbe davvero tanto voluto sbattergli la testa nella ciotola sul tavolo, pur di zittire Denki ed il suo costante essere allegro.

Nulla di tutto ciò poteva trasmettere allegria a Katsuki, ma questo sembrava non preoccupare minimamente quei tre che, serenamente, conducevano la loro vita in schiavitù, riuscendo persino a divertirsi. E ciò lo mandava in bestia a Katsuki.

<Suvvia Denki, lascialo in pace. > Il rosso gli avvolse le spalle, ricevendo un basso grugnito contrariato ma non venendo allontanato malamente <È già tanto se ci tollera non mandandoci a fanculo. >

<L'ho già fatto, Capelli di Merda, e per quanto vi mandi a fanculo voi tornate come fottute zecche. > grugnì basso, immergendo il cucchiaio in legno nella sua ciotola.

Il biondo continuò a consumare il proprio pasto rimanendo silenzioso e in disparte, lasciando che quegli idioti che riusciva un minimo a tollerare gli restassero accanto ridendo e scherzando anch'essi davanti i loro pasti. Non poteva negare che dopo il tempo trascorso con loro sulla sabbia, Katsuki avesse legato con quei tre ragazzi.

Poteva essere scorbutico e irascibile quanto voleva, ma ormai si era abituato ad averli nella sua quotidianità ad alleggerirgli un minimo la vita.

Quando Katsuki finì, non aspettò che i suoi "amici" lo seguissero e dopo aver restituito la ciotola ed il cucchiaio, ringraziando come era suo solito, uscì fuori tornando nella sua cella. Era stanco e gli erano concesse delle ore di riposo dopo i pasti. Poi avrebbe ripreso a spaccarsi la schiena sulla sabbia, magari prendendo a cazzotti Eijiro.

Rivolse solo un grugnito stanco come risposta, quando i tre ragazzi lo sorpassarono anche loro diretti verso le proprie celle, rivolgendogli un saluto.

Si lasciò cadere a peso morto sulla paglia, emettendo uno sbuffo e chiuse gli occhi. Sfinito per com'era, non avvertì la pelle sudicia e accaldata a cui la paglia si attaccava pungendolo, crollò soltanto tra le braccia di Morfeo per alcune ore e lontano da sguardi indiscreti.

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Trasalì nel esatto istante che un tocco leggero gli sfiorò le scapole nude e aprì di scatto gli occhi scarlatti. Con un gesto fulmineo si voltò a pancia in su, afferrando saldamente la mano che lo toccava, solo per vedere due occhi verdi velati dalla sorpresa.

Katsuki mollò in malo modo la presa sul suo braccio e portandosi seduto. <Che diavolo vuoi ancora? >

<Gentile e pacato come sempre... > sospirò il verdino con esasperazione.

<Ha parlato il docile angioletto. > esordì sarcastico, rivolgendogli uno sguardo truce <Allora? >

Izuku tentennò alcuni secondi, stringendo le dita sulle braccia incrociate al petto e abbassò lo sguardo sul viso impassibile del biondo. Non poteva crederci a quel che stava per chiedergli. <Vorrei che tu mi accompagnassi, a cavallo. >

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝑳𝒐𝒗𝒆 {Bakudeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora